Collegati con noi

Sport

Barcellona umiliato dal Bayern Monaco, i tedeschi rifilano 8 gol ai catalani

Pubblicato

del

Altro che le delusioni brucianti di Roma e Liverpool. Quella di oggi del Barcellona il Bayern Monaco e’ stata una debacle storica, un 2-8 che rimarra’ nella storia del club e costera’ il posto al tecnico Quque Setien.
Se sia stata anche la fine di un’epoca, e magari anche della lunga storia d’amore fra Lionel Messi (oggi un fantasma) e i blaugrana (Suning e’ in agguato) lo dira’ solo il tempo, intanto a salire sull’otto volante sono stati i bavaresi di Flick, secondo squadra tedesca a raggiungere le semifinali della Champions 2020 dopo il Lipsia.

Oggi al Da Luz il Barca e’ stato letteralmente annichilito, non c’e’ mai stata partita vista la superiorita’ di una squadra rispetto all’altra. Un match che nessuno si sarebbe aspettato, un’umiliazione per gli sconfitti che ha ricordato l’1-7 subito dal Brasile nelle semifinali del Mondiale 2014, quello giocato in casa, con i blaugrana in bambola come la Selecao a Belo Horizonte. Incredibile l’analogia che anche quella volta fu Muller a segnare il primo gol della partita. Sei reti di differenza ci sono stati anche questa volta, e va detto subito che sono lo specchio di questa sfida, visto che quelli del Bayern hanno sempre avuto la meglio, in ogni circostanza, e in campo si e’ vista una differenza enorme di reattivita’ e brillantezza. Non c’e’ stata una singola azione in cui il centrocampo del Barcellona sia riuscito a far viaggiare il pallone in velocita’, con De Jong e Busquets fra i peggiori in campo. Il Bayern ha fatto 26 tiri verso la porta del  Barcellona e anche questo e’ un dato che spiega tutto. Cosi’ il Barca, il cui unico momento degno di nota e’ stata la bella finta con cui Suarez si e’ liberato in occasione della sua rete, vive la sua prima stagione in bianco, senza trofei, dal 2007-’08 a oggi: allora si concluse l’avventura di Frank Rijkaard sulla panchina e poco dopo comincio’ quella di Guardiola. Ora potrebbe succedere lo stesso, se Xavi accettera’ di lasciare l’esilio dorato del Qatar. “Non so se sia stata la fine di un ciclo – dice Pique’ alla fine – ma di sicuro abbiamo toccato il fondo. Per il Barcellona quella di oggi e’ stata una prova inaccettabile. Non stiamo facendo un cammino preciso e in campo si vede. Facciamo fatica in Europa, e anche nella Liga. Non ho parole, non ho parole, mi vergogno, e ora spero che succede qualcosa, dobbiamo riflettere tutti e il club ha bisogno di cambiare a livello strutturale. Nessuno e’ imprescindibile, se devo andarmene, lo faro'”. Ma oggi rimane anche la grande impressione destata dal Bayern, squadra capace di muoversi n modo armonico in ogni zona del campo e con un terzino, ex ala, sulla fascia sinistra, il giovane canadese Alphonso Davies, che in certi momenti ha fatto strabuzzare gli occhi. Il modo in cui ha servito l’altro terzino Kimmich per il quinto gol dei bavaresi e’ stato una delle immagini piu’ belli del match che conferma il Bayern nel ruolo di grande favorito per la finale del 23. Guardiola e Garcia (uno dei due dovra’ affrontare i bavaresi in semifinale) comincino a darsi una regolata.

Advertisement

In Evidenza

Pioli più lontano, forse è Conte il nuovo allenatore del Napoli

Pubblicato

del

La panchina del Napoli potrebbe presto vedere un cambio significativo con due grandi nomi del calcio italiano in lizza per il ruolo di allenatore capo: Antonio Conte e Stefano Pioli. Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha un chiaro favorito tra i due: l’ex allenatore di Inter e Juventus, Antonio Conte, considerato l’uomo ideale per avviare un nuovo ciclo vincente al club.

Secondo quanto riportato da “La Repubblica”, De Laurentiis è disposto a offrire a Conte un contratto triennale con un compenso sostanzioso e piena libertà di manovra sul mercato, nella speranza di sedurre il tecnico toscano, che sembra attendere offerte da club di maggior prestigio europeo.

Nonostante l’interesse per Conte, il Napoli non ha escluso altre opzioni. Stefano Pioli, che recentemente sembrava perdere terreno, rimane una valida alternativa. Anche Gian Piero Gasperini è stato menzionato come possibile candidato, sebbene per ora rimanga solo un’ipotesi.

Il Napoli, dopo una stagione al di sotto delle aspettative, è alla ricerca di un rinascimento che possa rinvigorire la squadra e riacquistare la fiducia dei tifosi. La rosa attuale è considerata competitiva, e Conte, se dovesse accettare l’incarico, ha richiesto di mantenere i giocatori chiave, ad eccezione di quelli in partenza come Zielinski e Osimhen.

Il futuro allenatore del Napoli avrà il compito di ripristinare il morale e ottimizzare le prestazioni di una squadra che, nonostante le difficoltà, lotta ancora per un posto nelle competizioni europee. La decisione finale sull’allenatore sarà probabilmente annunciata al termine della stagione, quando il club avrà un quadro più chiaro delle sue prospettive europee e potrà pianificare con maggiore certezza il futuro.

Continua a leggere

Sport

Tennis, Masters 1000 di Madrid: Sinner troppo forte per l’amico Sonego

Pubblicato

del

Esordio vincente per Jannik Sinner al Masters 1000 di Madrid. L’altoatesino, n.2 del ranking e testa di serie n.1, nel derby azzurro con Lorenzo Sonego, si è imposto con un perentorio 6-0 6-3 in un’ora e otto minuti di gioco. Al terzo turno Sinner affronterà il vincente del match tra il russo Pavel Kotov e l’australiano Jordan Thompson.

Continua a leggere

Sport

Cambi panchine e stagione no, la Salernitana saluta la A

Pubblicato

del

La retrocessione in serie B della Salernitana, sancita dalla sconfitta di questa sera per 3-0 a Frosinone, era sembrata, da tempo, un film dal finale già scritto. Ma ora che anche la matematica ha spazzato via le ultime speranze, l’amarezza e lo sconforto hanno preso il sopravvento perfino sulla rassegnazione. Dopo tre stagioni consecutive, Salerno saluta l’olimpo del calcio e si prepara a ripartire dalla cadetteria. Un epilogo che è diretta conseguenza di un’annata in cui nulla ha funzionato, e nella quale non è servito nemmeno cambiare quattro allenatori e due direttori sportivi per ritrovare la retta via. In difficoltà praticamente dall’inizio, la Salernitana ha probabilmente pagato (anche) il clima di grande confusione che si è creato sin dagli albori di una stagione sportivamente maledetta.

A giugno i contatti tra Paulo Sousa e il Napoli avevano acceso un primo focolaio, disinnescato a fatica e i cui strascichi si sono protratti nel tempo tra frecciate e veleni per un mercato che non è mai realmente decollato; a fine agosto, poi, i mal di pancia di Dia per la mancata cessione hanno lasciato intendere che qualcosa si stava per rompere. Il presidente Danilo Iervolino ha provato a rimescolare continuamente le carte ma senza riuscire a cambiare l’esito della partita. Gli avvicendamenti in panchina tra Paulo Sousa, Filippo Inzaghi, Fabio Liverani e Stefano Colantuono e il passaggio di consegue tra Morgan De Sanctis e Walter Sabatini non sono bastati per evitare la retrocessione.

A pesare è stato sopratutto il rendimento disastroso avuto nel 2024. Al giro di boa, infatti, i campani erano a soli due punti dalla zona salvezza. Ma la rivoluzione di mercato targata Sabatini (11 acquisti, tra cui gli esperti Boateng e Manolas) stavolta non è servita ad evitare il tracollo. Anzi. Nel nuovo anno la Salernitana non è mai riuscita a conquistare i tre punti, sprofondando all’ultimo posto e perdendo sempre più contatto dalla zona salvezza.

Fino ad arrivare all’epilogo di oggi allo ‘Stirpe’: Salerno torna in serie B. Alla proprietà, adesso, spetterà il compito di provare a rimettere insieme i cocci d’un vaso che è andato in frantumi, distruggendo un progetto sportivo che, soprattutto dopo lo scorso campionato (salvezza centrata con tre turni d’anticipo), sembrava destinato ad avere ben altre prospettive. Serviranno, adesso, nuova linfa e nuove idee, anche per onorare la passione di una piazza che è stata tra le poche note liete di questa annata fallimentare.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto