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Esteri

Barbados diventa repubblica ed elegge presidente una donna

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Dalla Regina Elisabetta II, alla presidente Sandra Mason. Barbados si affranca dalla Corona britannica, diventa una Repubblica ed elegge per la prima volta nella sua storia il proprio capo dello Stato. La storica elezione e’ avvenuta da parte della Camera dell’Assemblea e del Senato, che in una sessione congiunta hanno scelto Mason, 72 anni, gia’ prima donna a servire come giudice della Corte d’Appello dell’isola caraibica e dal 2018 governatore generale, ovvero rappresentante ufficiale della regina d’Inghilterra.

“La Camera e il Senato si sono uniti per eleggere il primo presidente delle Barbados, un’altra pietra miliare storica sulla strada della repubblica”, ha twittato il governo del paese. L’anno scorso il governo aveva annunciato il piano per passare allo status di repubblica. Un passo, questo, gia’ compiuto da tre ex colonie britanniche nell’area caraibica: la Guyana nel 1970 (solo quattro anni dopo l’indipendenza), Trinidad e Tobago nel 1976 e Dominica nel 1978. Per Barbados, appena 430 km2 e 287.000 abitanti, il divorzio costituzionale l’anno scorso era stato annunciato proprio da Sandra Mason. “Avendo ottenuto l’indipendenza piu’ di mezzo secolo fa, il nostro Paese non puo’ avere dubbi sulle sue capacita’ di autogestirsi”, aveva affermato in un discorso nella capitale Bridgetown. Ormai, “era giunto il momento” per Barbados di “lasciarsi alle spalle completamente il nostro passato coloniale”.

Il cambiamento era peraltro gia’ stato raccomandato da una revisione costituzionale nel 1998. Non a caso, l’insediamento della prima presidente, con la cerimonia per il relativo giuramento, e’ stato fissato in una data altamente significativa: il 30 novembre, giorno in cui ricorre il 55esimo anniversario dell’indipendenza dal Regno Unito. Cinquantunesimo paese piu’ ricco del mondo in termini di PIL, meta turistica tra le piu’ ambite, Barbados prima della pandemia di Covid-19, accoglieva in media oltre un milione di visitatori l’anno. E per la sua promozione, puo’ peraltro contare anche su una superstar di calibro mondiale: Rihanna, che proprio li’ e’ nata e che e’ stata nominata ufficialmente ambasciatrice dello stato insulare, responsabile della promozione del turismo, dell’istruzione e degli investimenti.

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Esteri

Trump: la Crimea resterà alla Russia, Zelensky lo sa

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Donald Trump torna a parlare della guerra in Ucraina e lo fa con dichiarazioni destinate a far discutere. In un’intervista rilasciata a Time, il presidente degli Stati Uniti ha affermato che “la Crimea resterà con la Russia”, aggiungendo che anche il presidente ucraino Zelensky ne sarebbe consapevole.

“La Crimea è andata ai russi, fu colpa di Obama”

«La Crimea è stata consegnata alla Russia da Barack Hussein Obama, non da me», ha ribadito Trump, sottolineando come la penisola fosse “con i russi” ben prima del suo arrivo alla Casa Bianca. «Lì ci sono sempre stati i russi, ci sono stati i loro sottomarini per molti anni, la popolazione parla in gran parte russo», ha aggiunto. Secondo l’ex presidente, se lui fosse stato alla guida del Paese, “la Crimea non sarebbe mai stata presa”.

“Questa guerra non doveva accadere”

Trump ha definito il conflitto in Ucraina “la guerra che non sarebbe mai dovuta accadere”, lanciando un messaggio implicito al presidente Joe Biden e alla gestione democratica della politica estera. A suo avviso, con lui alla presidenza, la situazione in Ucraina si sarebbe sviluppata in modo del tutto diverso, senza l’invasione da parte delle truppe russe.

Le dichiarazioni si inseriscono in un contesto internazionale già molto teso, mentre si continua a discutere del futuro della Crimea e dei territori occupati.

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Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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Esteri

‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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