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Azioni Stellantis ai dipendenti a prezzo agevolato

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I dipendenti di Stellantis in Italia e in Francia potranno acquistare azioni dell’azienda a condizioni agevolate – prezzo scontato del 20% – rispetto a quelle di mercato. Sono escluse le società di joint venture in cui Stellantis non è in maggioranza. Lo ha reso noto l’azienda ai sindacati. La campagna di adesione si svolgerà dal 13 al 30 novembre: ciascun dipendente potrà acquistare azioni fino a un massimo del 25% della propria retribuzione dell’anno. L’azienda darà un contributo pari a quello versato dal dipendente fino a un massimo di 1.000 euro; l’investimento sarà vincolato per tre anni e quindi sarà impossibile vendere le azioni fino al 2026, salvo casi specifici.

Gli adempimenti fiscali dovranno essere compiuti dal lavoratore, fermo restando che la legge italiana prevede la defiscalizzazione e la decontribuzione del contributo aziendale e del vantaggio connesso allo sconto sul prezzo di acquisto fino alla cifra di 2.065,83 euro; in ogni caso Stellantis metterà a disposizione di tutti i dipendenti un sito web ove accedere a tutte le informazioni di dettaglio, comprese quelle fiscali, e poter effettuare l’acquisto delle azioni. I sindacati danno un giudizio positivo sull’iniziativa di Stellantis, “che si inserisce in un percorso di coinvolgimento dei lavoratori. Benché si tratti di capitale di rischio, che come tale deve essere trattato sempre con prudenza, commentano Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione Quadri – sono molto rilevanti i vantaggi riservati ai lavoratori, specie nel caso di sottoscrizione di 1.000 euro che prevede addirittura, oltre lo sconto del 20% sul prezzo di mercato, un contributo aziendale di pari importo detassato e decontribuito. È anche positivo che si voglia partire da Italia e Francia. Confidiamo che questa iniziativa di Stellantis possa presagire a rapporti con lavoratori e sindacati sempre più improntati al dialogo e alla partecipazione”.

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Omicidio Cerciello, difensore carabiniere: assoluzione ristabilisce giustizia

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È stato “un percorso straordinariamente sofferto dove il maresciallo Manganaro è rimasto solo durante questi lunghi 5 anni. E questa assoluzione della Corte d’Appello perché il fatto non costituisce reato ristabilisce giustizia nei confronti di un militare che per 25 anni con onore ha servito l’Arma, continua a servirla e che in quell’occasione del luglio del 2019 ha protetto l’incolumità del fermato ed è stato sottoposto nei mesi e negli anni successivi non solo a una gogna mediatica ma anche all’isolamento e all’abbandono da parte delle istituzioni”. Lo dice a LaPresse l’avvocato Roberto De Vita, difensore del carabiniere Fabio Manganaro, a processo per aver bendato dopo il fermo Gabriel Natale Hjorth, uno dei due americani arrestati per l’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega. “Questa sentenza, sia nel dispositivo e poi nelle motivazioni, dovrà essere letta attentamente dall’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dall’ex comandante generale dell’Arma Giovanni Nistri i quali all’indomani del fatto condannarono senza processo Fabio Manganaro”, conclude.

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Trovati e sequestrati dieci telefonini nel carcere di Avellino

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Nella casa Circondariale di Avellino, durante un ordinario giro di controllo, sono stati trovati 10 cellulari smartphone con caricabatterie. I telefonini sono stati scoperti in due sacchetti di plastica che si trovavano nell’intercinta, lo spazio che separa le aree detentive dal muro di cinta. Secondo gli agenti l’obiettivo era lanciarli all’interno del muro di cinta, in corrispondenza con il campo sportivo, dove è stata trovata anche una corda ricavata da lenzuola verosimilmente destinata ad essere usata per il recupero della merce. “È sempre più impellente che l’ amministrazione penitenziaria doti la polizia Penitenziaria di strumenti tecnologicamente avanzati con schermature degli istituti per contrastare il fenomeno dell’ingresso dei telefonini in carcere”, ripetono Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, dell’ Uspp.

“Si tratta di un fenomeno particolarmente rischioso e pericoloso – sottolineano – soprattutto se a farne uso sono i detenuti con reati di associazione mafiosa dati i probabili contatti esterni con la criminalità organizzata”. L’Uspp chiede anche “adeguate strumentazioni per fronteggiare la minaccia sempre più attuale e diffusa dei droni che sorvolano illecitamente sugli istituti di pena per trasportare oggetti pericolosi per la sicurezza interna ed esterna, come é avvenuto nel passato. Grazie agli sforzi profusi dalla polizia Penitenziaria impiegata in turni massacranti e con scarse risorse, – concludono i sindacalisti – si riescono comunque ma a fatica, ad arginare i tentativi fraudolenti, con continui rinvenimenti di telefonini e droga ed inevitabili gravi ripercussioni sull’ordine e la sicurezza, dato tra l’altro, come sopra evidenziato l’elevato rischio di contaminazioni con l’esterno”.

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Lite tra ragazzi a Casoria, 16enne esplode colpi a salve

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– Lite tra giovanissimi ed esplosione di colpi a salve, la notte scorsa a Casoria, in provincia di Napoli: coinvolto anche un 16enne armato. Sono stati alcuni cittadini, verso le 22, a segnalare al 112 l’esplosione di colpi d’arma da fuoco provenire da via Achille del Giudice all’altezza del civico 72. Sul posto sono arrivati in pochissimi minuti i carabinieri della sezione radiomobile della locale compagnia che erano in zona e hanno ricostruito a vicenda. Poco prima, per motivi ancora non chiari ma verosimilmente legati a sguardi mal tollerati, due gruppi di giovanissimi stavano litigando. La discussione è stata però interrotta dal rumore di tre colpi d’arma da fuoco con il successivo fuggi fuggi generale. Durante il sopralluogo i militari hanno trovato e sequestrato tre bossoli a salve. Hanno, quindi, iniziato la ricerca di chi aveva esploso quei colpi. Nascosto tra le auto in sosta un 16enne: impugnava una pistola replica a salve priva del tappo rosso; nelle tasche del ragazzino anche qualche dose di marijuana. Per il minorenne, prima di essere affidato ai genitori, è scattata una denuncia per minaccia aggravata e porto di armi. Il 16enne è stato segnalato anche alla prefettura perché assuntore di droga.

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