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Cronache

Auto investe due donne: una muore, l’altra è grave

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Erano amiche del cuore. Ieri sera, verso le 20, stavano tornando a casa dopo aver trascorso insieme il pomeriggio al circolo per anziani Vita Serena. Ma mentre attraversavano la strada nei pressi di piazza Cantore a Villa Santina (Udine) sono state travolte da una Renault Clio. Una delle due, Luciana Fabris, 89 anni, e’ morta sul colpo. L’altra Maria Pinzan, di 81 anni, e’ rimasta gravemente ferita. Al volante del mezzo c’era una donna di 56 anni, del posto, che dopo l’impatto e’ stata portata in ospedale per lo shock. In passato, racconta il sindaco Domenico Giatti, anche “il marito della 56 enne era morto in un incidente stradale avvenuto sempre in Carnia”. Un dramma nel dramma, dunque, che i Carabinieri della locale stazione in queste ore stanno ricostruendo. Anche con il contributo, appena possibile, dell’anziana ferita, madre del vicesindaco del paese carnico. L’81enne ha riportato diversi traumi. Ieri sera e’ stata condotta in codice rosso all’ospedale di Tolmezzo ed e’ tuttora ricoverata. La comunita’ di Villa Santina, sconvolta per l’accaduto, conta circa 2.200 abitanti. “Ci conosciamo tutti”, spiega Giatti. Ieri sera il primo cittadino si e’ recato sul luogo dell’incidente non appena e’ stato avvisato dell’accaduto. “Quando sono arrivato – ricorda – l’ambulanza con l’anziana ferita era partita da poco, un’altra con a bordo la conducente, che aveva avuto un crollo, stava partendo”. Al momento non e’ ancora stata accertata la causa del sinistro. “Probabilmente – dice il sindaco – la conducente dell’auto e’ stata abbagliata dagli ultimi raggi del sole” che in quelle ore stava tramontando. Sul luogo dell’incidente c’era anche una bici. Uno degli elementi che i Carabinieri dovranno accertare e’ se una delle due anziane al momento dell’impatto era in sella alla bici o se invece la stava accompagnando a mano, mentre camminava accanto all’amica. A terra non ci sarebbero i segni di una brusca frenata, e’ probabile che l’auto procedesse a velocita’ regolare. “Ieri sera – aggiunge il sindaco – ho collaborato con i carabinieri” nei rilievi. “Purtroppo in Carnia le pattuglie sono poche – sottolinea critico Giatti – anche per le attivita’ di deterrenza. I sindaci si riservano di rivendicare la situazione al prefetto”. Luciana Fabris aveva tre figlie. “Ho telefonato io a una di loro per riferirle l’accaduto – conclude il sindaco – e’ accorsa subito. E’ stato uno strazio”.

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Sparatoria in piazza a Monreale, una carneficina: due morti e tre feriti, tutti giovanissimi

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E’ di due morti e tre feriti il bilancio di una sparatoria avvenuta in nottata nella centrale piazza Duomo a Monreale (Palermo). Le vittime hanno 25 anni e 23 anni; i feriti 26 anni, 33 anni e 16 anni. La sparatoria è avvenuta in una piazza affollata, davanti ad almeno un centinaio di testimoni. Secondo una prima ricostruzione tutto sarebbe nato in seguito a una rissa per futili motivi davanti ad una pizzeria. Poi i due gruppi di giovani si sono affrontati in piazza. Uno dei protagonisti dell’aggressione, armato di pistola, ha iniziato a sparare. I feriti sono in gravissime condizioni. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

Le vittime della sparatoria sono Salvatore Turdo di 23 anni e Massimo Pirozzo di 26. Sono morti subito dopo essere stati trasportati negli ospedali Ingrassia e Civico del capoluogo. Anche uno dei feriti sarebbe in gravissime condizioni. Davanti agli ospedali si sono presentati numerosi familiari e amici delle vittime, con grida e scene di disperazione.

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Cronache

Muore a 38 anni dopo intervento estetico in una clinica privata di Caserta

Sabrina Nardella, 38 anni di Gaeta, è morta durante un intervento estetico alla clinica Iatropolis di Caserta. Disposta l’autopsia per chiarire le cause del decesso.

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Sarà l’autopsia a stabilire con precisione che cosa ha provocato la morte di Sabrina Nardella (nella foto), 38 anni, madre di due figli piccoli, deceduta giovedì scorso nella clinica privata Iatropolis di Caserta durante un intervento di chirurgia estetica. La donna, residente a Gaeta, si era recata in Campania per sottoporsi a quello che le era stato prospettato come un intervento di routine, in anestesia locale e in day hospital.

Il malore improvviso e le indagini in corso

Durante l’operazione, però, Sabrina ha avuto un improvviso malore che l’ha portata a perdere conoscenza. I medici hanno tentato la rianimazione, ma ogni tentativo è stato vano. I vertici della clinica hanno subito avvertito i carabinieri, che su disposizione della Procura di Santa Maria Capua Vetere hanno sequestrato la cartella clinica e identificato l’équipe medica. I componenti saranno presto iscritti nel registro degli indagati in vista dell’autopsia, che servirà a chiarire cause e responsabilità.

Una comunità sconvolta dal dolore

La città di Gaeta è sotto shock. Il sindaco Cristian Leccese ha ricordato Sabrina con parole di grande commozione: «Era una persona dolce, un’ottima madre, conosciuta e stimata da tutti. La sua improvvisa scomparsa ha lasciato un profondo vuoto nella nostra comunità».

I precedenti inquietanti della clinica

La clinica Iatropolis non è nuova a casi simili. Un anno fa, la pianista Annabella Benincasa è morta dopo 14 anni di stato vegetativo, conseguenza di uno shock anafilattico subito nel 2010 proprio in questa struttura. In quell’occasione, i medici furono condannati per lesioni gravissime. Altri episodi di reazioni avverse all’anestesia si sono verificati negli anni, alimentando polemiche sulla sicurezza degli interventi praticati nella clinica.

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Cronache

La Chiesa alla ricerca di un pacificatore: si apre il pre-Conclave

Nel pre-Conclave dopo la morte di Papa Francesco, i cardinali cercano un candidato pacificatore per superare le divisioni interne. Il nuovo Papa dovrà unire e guidare una Chiesa divisa.

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C’è un cartello immaginario, ma chiarissimo, all’ingresso delle Congregazioni pre-Conclave e della Cappella Sistina: «Cercasi un pacificatore». Dopo la grande partecipazione popolare ai funerali di Papa Francesco, la Chiesa si ritrova ora a dover voltare pagina, raccogliendo l’eredità di Jorge Mario Bergoglio e affrontando divisioni dottrinali e geopolitiche mai sopite.

Il bisogno di superare le contrapposizioni

Tra le fila dei cardinali c’è consapevolezza che riproporre schemi vecchi, come il conflitto tra “bergogliani” e “ratzingeriani”, sarebbe miope. Il nuovo Conclave si svolgerà in un contesto mondiale mutato, segnato dalle tensioni internazionali e dalla crisi dello schema pacifista di Francesco dopo la guerra in Ucraina. Il rischio è che ogni divisione interna colpisca ora direttamente il Collegio cardinalizio, senza più la figura del Papa a fungere da parafulmine.

Verso un candidato di compromesso

I 133 cardinali chiamati al voto, riuniti nelle Congregazioni generali, sembrano ormai consapevoli che difficilmente emergerà un candidato “forte” espressione di una sola corrente. Per evitare uno scontro estenuante, sarà necessario convergere su una figura di equilibrio, capace di pacificare e non di dividere ulteriormente. Anche la vicenda del cardinale Giovanni Angelo Becciu, condannato in primo grado ma il cui diritto al voto non è ancora chiarito, rappresenta un’ulteriore incognita.

L’immagine simbolo della riconciliazione

Emblematica è stata ieri, dentro la Basilica di San Pietro, l’immagine di Donald Trump e Volodymyr Zelensky che hanno parlato seduti uno di fronte all’altro. Un gesto di distensione tra due protagonisti di scontri aspri. Segno che, forse, anche nella Chiesa si può sperare in un Conclave capace di indicare al mondo una strada di unità e di riconciliazione. Papa Francesco, tanto amato quanto criticato, con la sua morte sembra aver lasciato non solo un’eredità da gestire, ma anche una lezione di pace.

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