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Cronache

Roma soffoca nella monnezza, il Codacons prepara una class action

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Roma invasa da cassonetti colmi di immondizia, con il risultato di una citta’ sporca, maleodorante, che ospita “cinghiali, topi, insetti e volatili”. La Capitale e’ alle prese con l’ennesima emergenza dei rifiuti con la stagione estiva che di certo non aiuta e che potrebbe portare anche a danni per la salute. “Si aggrava l’emergenza rifiuti a Roma e crescono i rischi igienico-sanitari per i cittadini: annunciamo una class action contro Roma Capitale finalizzata a tutelare i cittadini vittime delle inefficienze sul fronte della raccolta rifiuti”, dichiara il Codacons, che poi attacca: “In questi giorni Roma versa in uno stato vergognoso a causa della crescita abnorme della spazzatura che non viene raccolta da strade e marciapiedi, con tonnellate di rifiuti che rimangono giorni a marcire sotto il sole cocente, attirando cinghiali, topi, insetti e volatili”. Il Codacons ribadisce appunto che una situazione del genere “determina un potenziale rischio igienico e sanitario per i cittadini”, soprattutto per chi vive ai piani bassi, e configura “un possibile illecito amministrativo”, dal momento che gli utenti pagano una tassa per un servizio che “non viene reso, o viene reso in modo discontinuo”. Per questo motivo l’associazione, cosi’ come fatto per le buche stradali, sta preparando una class action che sara’ depositata al Tar del Lazio contro Roma Capitale e Ama spa volta a costringere l’amministrazione “a rimuovere i rifiuti in strada, tenere pulita la citta’ e ottenere la sospensione della Tari per un periodo di 6 mesi in favore di tutti i cittadini romani, in virtu’ della mancata raccolta della spazzatura e dell’emergenza vissuta in citta’”. Dopo l’incendio del Tmb di Malagrotta la Capitale tenta di uscire dall’emergenza ma al momento, come sottolineato dal Codacons, con scarsi risultati. Il Comune di Roma, con l’ordinanza firmata dal sindaco Roberto Gualtieri, proprio dopo l’incendio nell’ex maxi discarica, aveva disposto la trasferenza dei rifiuti urbani indifferenziati presso gli stabilimenti Ama di Ponte Malnome e di Acilia, e poi aveva chiuso l’accordo con Rida Ambiente di Aprilia per sopperire nell’immediato alle tonnellate di rifiuti che sarebbero rimaste per strada. Ma ora e’ arrivato il momento di procedere con ulteriori sbocchi. Le opzioni piu’ imminenti sarebbero l’attivazione del Tmb di Guidonia che dovrebbe accogliere circa 600 tonnellate al giorno di rifiuti romani, e poi si aspetta la riapertura della discarica di Albano. La soluzione di Aprilia, infatti, non e’ bastata a tamponare il problema, considerate le difficolta’ logistiche di Ama dovute alla lontananza del sito. La partecipata romana comunque starebbe procedendo con il piano di pulizia e spazzamento straordinario: oggi gli sforzi si sarebbero concentrati nella zone di Coppede’, Conca d’Oro, quartiere africano, Trieste, Pinciano. Poi anche al Tufello e Serpentara. Inoltre, da quanto si apprende, da ieri sono entrati in servizio 80 dei nuovi assunti a da lunedi’ saranno in funzione 68 mezzi a vasca, i cosiddetti squaletti. In ogni caso, mentre i cittadini attendono risposte, l’opposizione capitolina va all’attacco e ironizza: “Comprendendo l’importanza di un gemellaggio internazionale ma rimaniamo a bocca aperta nell’apprendere che, mentre Roma vive in modo drammatico l’emergenza dei rifiuti, il sindaco Gualtieri e il suo assessore all’Ambiente si concedono una passeggiata tra Senna e Champs Elysee”, scrive il consigliere capitolino di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo, presidente della Commissione Trasparenza.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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