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Cronache

Auto contro albero, morti due diciottenni

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Erano compagni di banco Francesco Pio Costantino e Carmine Gervasio, i due 18enni di Cerignola morti in un incidente stradale avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì: la loro auto è finita fuori strada schiantandosi contro un albero e per i due non c’è stato scampo. Amici inseparabili, frequentavano nel paese a pochi chilometri da Foggia l’istituto Agrario Pavoncelli, dove oggi compagni e professori li hanno ricordati con il triplice suono della campanella e un minuto di silenzio. Ma quello che ha coinvolto i diciottenni non è l’unico incidente mortale che si è registrato nelle ultime ore: una donna di 80 anni è stata investita da un camion mentre attraversava la strada a Nichelino, in provincia di Torino. L’anziana sarebbe stata colpita mentre il mezzo pesante si stava dirigendo verso il centro cittadino.

Agli inquirenti l’autista avrebbe detto che l’80enne è sbucata all’improvviso e per questo non sarebbe riuscito a fermarsi in tempo. Con la morte dei due studenti sale a 54 il numero delle vittime di incidenti stradali avvenuti dall’inizio dell’anno in provincia di Foggia. Francesco Pio e Carmine sono stati ricordati a scuola: i loro compagni hanno posato una rosa bianca sul banco che i due giovani hanno condiviso per anni.

“La vostra scomparsa ha sconvolto tutti. Un silenzio assordante è sceso nelle aule e nei corridoi” hanno scritto sui social gli amici e i colleghi dell’istituto tecnico di Cerignola. Il sindaco di Cerignola Francesco Bonito ricorda che “Francesco Pio e Carmine erano due studenti modello della 5B dell’Istituto Agrario, due amici, due vite spezzate troppo in fretta”. “Da padre, prima ancora che da sindaco – evidenzia – è difficile accettare perdite di questo tipo, soprattutto quando si tratta di giovanissimi con tanti sogni ancora da realizzare”. Sulla dinamica di entrambi gli incidenti proseguiranno nei prossimi giorni gli accertamenti.

Nel Foggiano i carabinieri sono impegnati a ricostruire cosa abbia potuto provocare l’uscita di strada dell’auto a bordo della quale viaggiavano i due 18enni. Francesco Pio e Carmine sono morti sul colpo: inutile ogni tentativo da parte dei soccorritori di rianimarli. Anche per l’80enne di Nichelino i soccorritori hanno fatto il possibile ma l’impatto con il camion è stato troppo violento. La Polizia locale sta ricostruendo l’accaduto per verificare se la pensionata abbia attraversato sulle strisce pedonali.

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Cronache

Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Cronache

Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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Cronache

“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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