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Cronache

Arrivano medici cubani in Calabria, soluzione emergenza

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Fa discutere l’accordo siglato dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, con il governo di Cuba per l’invio di sanitari del Paese caraibico da impiegare negli ospedali calabresi come soluzione d’emergenza. L’intesa di cooperazione sottoscritta all’Ambasciata della Repubblica di Cuba a Roma con la Comercializadora de Servicios Medicos Cubanos (CSMC), la societa’ dei medici cubani, per la fornitura di servizi medici e sanitari, che consentira’ di utilizzare temporaneamente i sanitari almeno fino a quando non saranno espletati con esiti positivi tutti i concorsi, e’ in calendario a settembre quando arriveranno i primi medici. Si tratta di una disponibilita’ totale di 497 professionisti che saranno inviati all’occorrenza. “Ribadisco – afferma Roberto Occhiuto – quanto dichiarato ieri. Qui nessuno vuole mettere da parte i medici italiani o calabresi. Anzi, siamo pronti ad assumerli, e a tempo indeterminato. Ma nel nostro Paese e in Calabria in particolare, in questo momento, c’e’ un’oggettiva difficolta’ a reperire e ad assumere medici. La Regione ha fatto bandi e manifestazioni di interesse, e tutti sono andati deserti”. A sostegno delle tesi del governatore calabrese intervengono diversi esponenti del centrodestra calabrese. L’opposizione in Consiglio regionale, in particolare il Gruppo Pd alla Regione in una nota non chiude completamente all’esperimento emergenziale ma sottolinea la necessita’ “di interventi strutturali che siano in grado di offrire soluzioni definitive nel tempo”. Piu’ netto, invece, il giudizio dei sindacati medici. Per Cosmo De Matteis, presidente nazionale emerito del Sindacato dei Medici Italiani (Smi), “i medici cubani non sono la soluzione del problema. Bisogna affrontare le questioni strutturali della sanita’ calabrese per rispondere al bisogno di salute dei cittadini”. Va giu’ piu’ duro il segretario della Fismu Roberto Esposito che bolla l’iniziativa di Occhiuto come una “trovata agostana”. “Il problema della carenza di medici in Calabria – aggiunge – non si risolve importando camici bianchi da Cuba”. Anaao Assomed e Anaao Giovani “esprimono totale disappunto e sconcerto – si legge in una nota – rispetto all’accordo. E’ l’ennesimo segnale – sottolineano – della difficolta’ in cui versa la sanita’ pubblica ma anche della fantasia creativa delle Regioni che si illudono di trovare soluzione a problemi strutturali attraverso provvedimenti estemporanei, dal vago sapore elettorale”.

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Cronache

Ancora una forte scossa di terremoto all’alba a Pozzuoli, in centinaia in strada per paura ma nessun danno

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Questa mattina, alle 6:30, una scossa di terremoto di magnitudo 3.7 della scala Richter è stata avvertita in provincia di Napoli, precisamente nella zona dei Campi Flegrei. L’epicentro del sisma è stato localizzato a Pozzuoli, tra la zona della Solfatara e via Pisciarelli, con un ipocentro a soli 2,8 chilometri di profondità, rendendo il terremoto particolarmente avvertito dalla popolazione locale.

Nonostante la scossa sia stata sentita distintamente, fortunatamente non si registrano danni a persone o strutture. Tuttavia, l’evento ha generato numerose chiamate ai vigili del fuoco e ai servizi di emergenza, segno evidente dell’apprensione tra i cittadini.

Questa recente attività sismica solleva preoccupazioni, in quanto nei giorni scorsi la stessa area ha esperito due eventi sismici simili, entrambi di magnitudo 3.6 e 3.7. Questa sequenza di scosse potrebbe indicare una crescente instabilità geologica nella regione, notoriamente attiva dal punto di vista vulcanico.

L’area dei Campi Flegrei è infatti una delle zone vulcaniche più monitorate d’Europa, data la sua storia e la sua potenziale pericolosità. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) continua a monitorare la situazione, raccogliendo dati e fornendo aggiornamenti per garantire la sicurezza dei cittadini. La comunità scientifica è particolarmente attenta a rilevare qualsiasi variazione che potrebbe suggerire cambiamenti significativi nel sottosuolo.

La popolazione locale è incoraggiata a rimanere informata attraverso i canali ufficiali e a seguire le eventuali indicazioni delle autorità, mantenendo un approccio cauto e preparato in caso di ulteriori sviluppi.

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Cronache

Bimbo di 5 mesi ucciso dal pitbull di famiglia

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Tragedia questa sera a Palazzolo Vercellese, piccolo Comune di un migliaio di abitanti in provincia di Vercelli, dove un bimbo di cinque mesi ha perso la vita dopo essere stato azzannato da un cane di grossa taglia, sembra un pitbull, di proprieta’ dei suoi genitori, una giovane coppia da poco trasferitasi in paese. Secondo quanto si e’ appreso il bimbo si trovava in casa con la nonna. Il fatto e’ avvenuto nel tardo pomeriggio di oggi. Sul posto e’ intervenuto il 118 di Alessandria con l’elisoccorso, ma per il piccolo non c’e’ stato nulla da fare.

La tragedia è avvenuta in una zona del paese vicino all’ex asilo. A quanto si apprende il bimbo sarebbe stato in braccio alla nonna, mentre la donna passeggiava nel giardino. I genitori, invece, erano usciti a fare la spesa. Sulla vicenda indagano i carabinieri di Vercelli. Il pitbull è stato sequestrato dai militari dell’Arma forestale in attesa degli accertamenti. A quanto pare non c’erano mai stati segnalazioni di aggressività del cane. I genitori, trentenni, hanno portato il bimbo in fin di vita direttamente all’elisoccorso che era atterrato nel campo sportivo del paese.

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Tentata estorsione al consigliere regionale Giovanni Zannini, arrestato Tiberio Francesco La Torre

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“Ho fatto io mio dovere. Speravo che condotte del genere non si verificassero più. Ringrazio la DDA di Napoli e i Carabinieri per l’intervento tempestivo e dirimente”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale Giovanni Zannini, vittima di un tentativo di estorsione che oggi hanno condotto in carcere Tiberio Francesco La Torre, cugino dell’ex capoclan e collaboratore di giustizia Augusto La Torre, a cui la DDA di Napoli (sostituto procuratore Roberto Patscot, procuratore aggiunto Michele Del Prete) contesta i reati di tentata estorsione ed estorsione aggravate dal metodo mafioso.

“In quattro giorni – continua Zannini – hanno arrestato il La Torre dimostrando che lo Stato c’è ed è forte. Sono circa 6 mesi che vivo sotto minaccia. La settimana scorsa si è superato ogni limite. Invito tutti a denunciare e a vincere ogni paura”. L’arresto di La Torre – viene spiegato nella nota – si fonda sulla denuncia sporta dal consigliere regionale Giovanni Zannini (al quale La Torre voleva estorcere 50mila euro) e dall’imprenditore Alfredo Campoli (al quale il La Torre ha estorto circa 22 mila euro pretendendo che la consegna avvenisse presso una cappella del locale cimitero).

La Torre – si legge nel comunicato – si è presentato a casa di Zannini più volte senza che nessuno gli aprisse la porta. La famiglia del consigliere regionale è stata anche costretta a chiudersi in casa. Zannini si è quindi recato dai carabinieri “ottenendo l’immediato e risolutivo intervento”. Poi le denunce, poi l’intervento della DDA e poi l’arresto.

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