Un’agenzia ad hoc per respingere gli attacchi hacker, sotto la regia di Palazzo Chigi. Domani, in Consiglio dei ministri, si chiudera’ il cerchio sull’Agenzia per la cybersicurezza nazionale targata Mario Draghi. Il decreto, approvato in via definitiva a Palazzo Madama e’ atteso in Gazzetta Ufficiale nelle prossime ore. Se il timing verra’ rispettato, il Cdm varera’ i numerosi decreti attuativi legati al provvedimento. Mentre per il vertice dell’Agenzia e’ in pole Roberto Baldoni, vice direttore del Dis e architetto del Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica. Il cronoprogramma prevede dapprima il via libera del Cdm. Poi Palazzo Chigi informa IL Copasir delle nomine e, dopo aver ottenuto il placet, Draghi vara’ il Dpcm ad ok. La messa in campo dell’Agenzia arriva in uno dei momenti piu’ critici nella storia recente italiana in fatto di sicurezza informatica, con l’attacco hacker che ha mandato in tilt il sistema della Regione Lazio u sul quale oltre alla Polizia Postale, indagano Fbi e Europol. L’attacco tuttavia, non ha velocizzato piu’ del dovuto la nascita dell’Agenzia, che il governo comunque voleva in tempi rapidi. Due Paesi come la Germania e la Francia si sono dotati di un’Autorita’ nazionale di resilienza cybernetica gia’ da molto tempo: la Germania nel 1991, la Francia nel 2009, ora bisogna correre”, sottolineava due giorni fa il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai Servizi, Franco Gabrielli. L’Agenzia si comporra’ inizialmente di 300 dipendenti, che entro il 2027 potrebbero salire a 800. La prima linea dell’organismo sara’ invece costituita dal Nucleo per la sicurezza cibernetica, il cui obiettivo e’ attivarsi “per gli aspetti relativi alla prevenzione e preparazione di eventuali situazioni di crisi e per l’attivazione di procedure di allertamento”. Sarebbe stato quindi il Nucleo, nel caso nell’attacco alla Regione Lazio, a muoversi per prima e nella maniera piu’ rapida possibile. Il decreto diventato legge istituisce anche il Comitato interministeriale per cybersicurezza. La struttura, a differenza da quanto aveva previsto Giuseppe Conte nel precedente governo, sara’ distaccata dal Dis e dall’Aisi: operera’ infatti sotto la responsabilita’ di Palazzo Chigi. E le risorse saranno cospicue, anche perche’ la sicurezza digitale costituisce uno degli interventi previsti dal Piano di Ripresa e Resilienza. Le sfide, per il nuovo team italiano anti-hacker, saranno tante. A cominciare dalla creazione di un cloud nazionale per gli enti pubblici, tra le priorita’ anche del ministro Vittorio Colao. E anche i partiti, dopo aver espresso qualche dubbio su alcuni aspetti dell’Agenzia, ora ne chiedono subito l’attivazione. “Sapete che la Nato, nell’ultimo vertice, ha equiparato gli attacchi cibernetici a quelli via mare, via terra, via cielo? E ha concluso che per fronteggiarli servira’ ancora una volta il mutuo soccorso tra i vari Paesi”, osserva il presidente del Copasir Adolfo Urso. E il dossier, proprio in questi giorni, sara’ sul tavolo del G20 di Trieste. Dove l’Italia si presenta con la voglia di recuperare un ritardo ormai pluriennale. E con l’obiettivo di centralizzare la sicurezza di tutto il sistema cibernetico degli eneti pubblici.