Il trafficante di droga più ricercato della Colombia, Dairo Antonio Usuga, noto come “Otoniel”, e’ stato catturato. Lo ha reso noto il governo colombiano. “Un ringraziamento speciale alle forze di sicurezza (…) per la cattura (…) di Dairo Antonio Usuga, alias ‘Otoniel’, leader del Clan del Golfo”, ha dichiarato su Twitter Emilio Archila, consigliere del presidente Ivan Duque . Il Clan del Golfo è la banda di narcotrafficanti più potente della Colombia. L’emittente colombiana W Radio’ di Bogota’ ricorda che sulla testa di Usuga pendeva una taglia fino a cinque milioni di dollari posta dal governo degli Stati Uniti. Ricercato da almeno sei anni, il boss, che ha 49 anni, deve rispondere in 120 processi dei piu’ diversi reati, fra cui omicidi plurimi e l’esportazione verso il Centro America, gli Stati Uniti e l’Europa di molte tonnellate di cocaina proveniente dalla regione di Uraba del dipartimento di Antioquia.
L’arresto di Dario Antonio Usuga “è il colpo piu’ duro che e’ stato inferto al traffico di droga in questo secolo nel nostro Paese, un successo paragonabile solo alla caduta di Pablo Escobar” ha affermato il presidente colombiano Ivan Duque su twitter, rivelando anche alcuni dettagli sulla sua cattura. Il narcotrafficante e’ stato catturato a Necocli, nel nord-ovest del Paese, vicino al confine con Panama. E’ stata “la piu’ grande spedizione nella giungla mai realizzata nella storia militare del nostro Paese”, ha affermato Duque, con l’aiuto di mezzi e intelligence Usa e britanniche.
L’operazione, durante la quale e’ stato ucciso un agente di polizia, ha mobilitato circa 500 membri delle forze di sicurezza, supportati da 22 elicotteri, ha detto. ‘Otoniel’ e’ stato poi trasferito, ieri sera, a Bogota’ in aereo, dove e’ stato condotto a una stazione di polizia sotto una stretta scorta. Incriminato dalla giustizia americana nel 2009, Usuga e’ al centro di una procedura di estradizione presso il tribunale del distretto meridionale di New York. “Ci sono ordini di estradizione per questo criminale e lavoreremo con le autorita’ per raggiungere anche questo obiettivo”, ha commentato il presidente Duque a questo proposito. Il Clan del Golfo, capeggiato dal narcotrafficante, era formato da ex membri di gruppi paramilitari che fino agli anni 2010 hanno condotto una feroce lotta contro la guerriglia di sinistra. Il governo colombiano accusa il Clan del Golfo di essere uno dei responsabili della peggiore ondata di violenza che scuote il Paese dalla firma dell’accordo di pace nel 2016 con i guerriglieri delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC). Nel 2017, Otoniel ha annunciato la sua intenzione di raggiungere un accordo per andare davanti alla giustizia. Il governo ha risposto schierando 1.000 soldati per dargli la caccia. Secondo la polizia, il narcotrafficante si nascondeva nella giungla, nella regione di Uraba, dove e’ nato, e non usava il telefono, affidandosi ai corrieri per comunicare. Era diventato il leader del Clan del Golfo dopo la morte del fratello Juan de Dios, detto ‘Giovanni’, durante gli scontri con la polizia nel 2012. Imbracciate le armi all’eta’ di 18 anni come guerrigliero nell’Esercito Popolare di Liberazione (EPL), gruppo marxista smobilitato nel 1991, aveva deposto le armi, per poi tornare a combattere nei gruppi paramilitari di estrema destra.
Donald Trump torna a parlare della guerra in Ucraina e lo fa con dichiarazioni destinate a far discutere. In un’intervista rilasciata a Time, il presidente degli Stati Uniti ha affermato che “la Crimea resterà con la Russia”, aggiungendo che anche il presidente ucraino Zelensky ne sarebbe consapevole.
“La Crimea è andata ai russi, fu colpa di Obama”
«La Crimea è stata consegnata alla Russia da Barack Hussein Obama, non da me», ha ribadito Trump, sottolineando come la penisola fosse “con i russi” ben prima del suo arrivo alla Casa Bianca. «Lì ci sono sempre stati i russi, ci sono stati i loro sottomarini per molti anni, la popolazione parla in gran parte russo», ha aggiunto. Secondo l’ex presidente, se lui fosse stato alla guida del Paese, “la Crimea non sarebbe mai stata presa”.
“Questa guerra non doveva accadere”
Trump ha definito il conflitto in Ucraina “la guerra che non sarebbe mai dovuta accadere”, lanciando un messaggio implicito al presidente Joe Biden e alla gestione democratica della politica estera. A suo avviso, con lui alla presidenza, la situazione in Ucraina si sarebbe sviluppata in modo del tutto diverso, senza l’invasione da parte delle truppe russe.
Le dichiarazioni si inseriscono in un contesto internazionale già molto teso, mentre si continua a discutere del futuro della Crimea e dei territori occupati.
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (
Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.
La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.