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Cronache

Arrestati due funzionari dell’Agenzia delle Entrate – Ufficio Riscossione di Napoli: ecco perchè

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In data 22.12.2023, i Carabinieri dei Nucleo Investigativo di Napoli, su coordinamento della Procura della Repubblica di Nola, hanno arrestato in flagranza del reato di induzione indebita a dare o promettere un’utilità (art. 319 quater c.p.) due funzionari dipendenti dell’Agenzia delle Entrate – Ufficio Riscossione di Napoli.

Secondo la descrizione sommaria dei fatti, contestata in questa prima fase delle indagini, preliminari, i due pubblici Ufficiali, abusando della loro qualità e della relativa posizione di supremazia, inducevano il titolare di una società in liquidazione con sede presso il CIS di Nola, operante nel settore dell’abbigliamento, a consegnare ad entrambi la somma di 2000 euro come acconto dei 6000 richiesti, al fine di evitare all’imprenditore un danno economico ulteriore, consistito nell’estensione del pignoramento anche al sequestro degli scaffali dell’azienda della vittima.

L’indagine “lampo”, svolta dagli investigatori dell’Arma di Napoli, avviata dopo essere venuti a conoscenza della presunta azione criminosa da parte dei due Ufficiali della Riscossione, ha quindi consentito, sotto la direzione della Magistratura nolana, di intervenire subito dopo il passaggio di denaro da parte del commerciante a favore dei due pubblici ufficiali, arrestati in flagranza di reato da parte dei Carabinieri.

Le successive operazioni di perquisizione compiute a carico dei due funzionari dell’Agenzia delle Entrate – Ufficio della Riscossione di Napoli hanno poi permesso di recuperare il denaro, precedentemente fotocopiato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli al fine di documentare tale dazione, nonché di rinvenire e sequestrare altresì un manganello telescopico ed un paio di manette

rinvenuti sempre nella materiale disponibilità degli indagati.

Uno dei due funzionari arrestati, munito tra l’altro di apposita licenza amministrativa per difesa personale, è stato altresì trovato in possesso di una pistola legittimamente detenuta.

Su disposizione del Magistrato di turno della Procura della Repubblica di Nola, i due arrestati sono stati quindi tradotti successivamente in carcere presso la Casa Circondariale di Napoli-Poggio-reale.

La mattina del 24 dicembre 2023, su richiesta della Procura della Repubblica, si è infine svolta l’udienza di convalida dell’arresto dinanzi al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Nola, il quale ha convalidato la misura pre-cautelare e disposto la meno grave misura degli arresti domiciliari a carico dei due indagati, in attesa delle prossime determinazioni giudiziarie.

È importante sottolineare che il presente procedimento si trova, allo stato, nella fase delle indagini preliminari e che l’applicazione della misura cautelare a carico degli indagati è intervenuta dopo la convalida dell’arresto operato dalla P.G. da parte del G.I.P. del Tribunale di Nola, a seguito del relativo interrogatorio alla presenza del difensore di fíducia.

La misura cautelare applicata è, per sua natura, temporanea ed è fondata su gravi indizi.

L’eventuale colpevolezza degli indagati in ordine al reato contestato sarà accertata solo nelle successive fasi processo, nel contraddittorio tra le parti.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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