Collegati con noi

Cronache

Ancora un incendio a Roma, fumo e cenere fino in centro

Pubblicato

del

 A distanza di pochi giorni dall’incendio che nella zona di Massimina ha distrutto un centroestivo per bambini, una rimessa con 150 camper e il deposito del mercato rionale di Casalotti, tornano le fiamme a Roma e oscurano il cielo sopra San Pietro. Le fiamme si sono sviluppate nel primissimo pomeriggio nella zona nord della capitale, coinvolgendo l’area della Pineta Sacchetti e di Monte Mario ed hanno interessato il parco del Pineto dove si sarebbe sviluppato il primo focolaio, poi propagatosi complice il vento caldo, la zona poi in serata e’ stato teatro del sopralluogo del sindaco Roberto Gualtieri. Cenere e detriti sono stati portati dal vento anche in zone del centro storico, fino al quartiere Nomentano, tanto che il fumo e’ stato visibile fin da piazza di Spagna. Le fiamme hanno lambito la zona della stazione ferroviaria di Valle Aurelia; alcune abitazioni sono state evacuate ed in via precauzionale e’ stato fatto evacuare anche il centro sportivo The Fox dove si trovavano una cinquantina di bambini. A fuggire sono stati anche operatori e ragazzi del centro estivo Vis Aurelia. “Abbiamo radunato immediatamente i ragazzini perche’ stavamo mangiando fuori e abbiamo visto subito le fiamme, molti erano spaventati ma siamo stati velocissimi li abbiamo tranquillizzati e fatti spostare”, raccontano gli operatori del centro Vis Aurelia dove si trovavano oltre 150 minori. La nube nera dalla Pineta Sacchetti e’ arrivata fino alla Balduina gettando nel panico tante persone che hanno lasciato le loro abitazioni, lambite dalle fiamme. Fiamme che hanno minacciato anche il convento delle Figlie della Carita’ di San Vincenzo, dove sono ospitate una cinquantina di suore. E’ stata evacuata pure una casa di riposo. Sul posto operano dal pomeriggio personale del 118, pattuglie della polizia ed e’ stato impiegato un elicottero della Protezione Civile. Alcuni abitanti della zona si sono messi al lavoro per tentare di fermare le fiamme. L’incendio ha coinvolto anche parte della riserva di Monte Ciocci. “La tanto decantata collaborazione tra Regione e Comune, entrambi battenti bandiera Pd, e’ un disastro annunciato che ha distrutto questa splendida area verde a nord-ovest della Capitale consegnandola alle fiamme. Chiediamo le dimissioni immediate del presidente di Roma Natura, Maurizio Gubbiotti e dell’assessore al Verde del Comune di Roma, Sabrina Alfonsi”, accusa la Lega in Regione.

E l’assessore replica come ‘infondate’ tutte le accuse. “L’incendio – precisa l’assessore all’Ambiente- ha coinvolto prevalentemente aree appartenenti a privati dove sembra siano partiti i primi roghi. Le fiamme si sono propagate anche ad aree gestite dal Dipartimento capitolino Ambiente sulle quali, nei giorni tra il 15 e il 21 giugno scorsi sono state effettuati gli interventi di sfalcio e di pulizia delle cosiddette ‘linee tagliafuoco’. I pompieri oggi hanno lavorato anche su decine di roghi che si sono sviluppati nella mattinata a Roma in provincia, come quello sulla Roma Fiumicino dove stanno bruciando sterpaglie ai lati della carreggiata nonche’ ancora una volta dalle parti di Sant’Angelo Romano, nelle vicinanze di Tivoli. Fiamme anche in via Siculiana, via Ardeatina in zona Tor Marancia dove anche qui e’ dovuto intervenire un elicottero, via Santa Maria di Galeria e via Acqua Fredda. E secondo i dati della Protezione Civile del Lazio, solo oggi si sono verificati 100 incendi. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (15 giugno-3 luglio 2022), ci sono stati 1750 interventi contro i 400 del 2021; 300 ore di volo degli elicotteri regionali contro 30 ore dell’anno scorso; triplicati interventi e incendi.

Advertisement

Cronache

Milano, diciottenne ucciso a colpi di pistola nella notte

Pubblicato

del

Nella notte scorsa assurdo delitto alla periferia di Milano. Un giovane diciottenne, di origine slava, è stato brutalmente ucciso con tre colpi d’arma da fuoco al torace in via Varsavia, vicino all’ortomercato. Secondo quanto emerso da una prima ricostruzione, il ragazzo si trovava a bordo di un furgone quando è stato avvicinato da un gruppo di individui che hanno aperto il fuoco.

I dettagli dell’aggressione dipingono un quadro di violenza e paura. La vittima, evidentemente ignara del pericolo, stava riposando all’interno del mezzo insieme a una donna, forse la sua compagna. Gli assassini hanno infranto i vetri del furgone per accertarsi della presenza di persone all’interno, prima di aprire il fuoco. Il giovane è stato soccorso tempestivamente dagli operatori del 118, ma purtroppo i loro sforzi sono stati vani: è spirato poco dopo il suo arrivo all’ospedale Policlinico.

La compagna del ragazzo, fortunatamente, è sopravvissuta all’attacco, ma è stata portata in ospedale in stato di choc, testimone impotente della tragedia che si è consumata sotto i loro occhi.

Le indagini sono ora nelle mani degli agenti della Polizia di Stato, impegnati a cercare di gettare luce su questo terribile crimine. La zona intorno all’ortomercato, come riportato dalle autorità, è nota per essere frequentata da roulotte e furgoni abitati, soprattutto da comunità nomadi. Tuttavia, quanto accaduto stanotte ha scosso la comunità locale e ha sollevato interrogativi su quanto sicure siano realmente queste aree.

Mentre la città si ritrova a piangere la perdita di un giovane vita spezzata troppo presto, ci si interroga anche su quali misure possano essere prese per prevenire simili tragedie in futuro. In un momento in cui la sicurezza pubblica è al centro delle preoccupazioni di tutti, è fondamentale che le autorità agiscano con fermezza per garantire la protezione di tutti i cittadini, indipendentemente dal loro status sociale o dalle loro abitudini di vita.

Continua a leggere

Cronache

Fassino denunciato per tentato furto di un profumo al duty free dell’aeroporto di Fiumicino, informativa in Procura

Pubblicato

del

Arriverà nelle prossime ore in Procura una prima informativa su Piero Fassino, denunciato per tentato furto di un profumo al duty free dell’aeroporto di Fiumicino. Gli investigatori della Polaria hanno raccolto tutti gli elementi – comprese le immagini registrate dalle telecamere del sistema di videosorveglianza – e le trasmetteranno all’autorità giudiziaria competente, quella di Civitavecchia, che valuterà come procedere. Fassino, in quanto parlamentare, non è stato ascoltato ma – spiegano fonti investigative – se vorrà potrà rilasciare dichiarazioni spontanee.

Già ieri il deputato del Pd – parlamentare per 7 legislature, ex ministro della Giustizia dal 2000 al 2001, poi segretario dem fino al 2007 e sindaco di Torino per cinque anni dal 2011 al 2016 – ha fornito la sua versione sostenendo di aver già chiarito con i responsabili del duty free la questione: “volevo comprare il profumo per mia moglie, ma avendo il trolley in mano e il cellulare nell’altra, non avendo ancora tre mani, ho semplicemente appoggiato la confezione di profumo nella tasca del giaccone, in attesa di andare alle casse”. In quel momento, ha aggiunto, “si è avvicinato un funzionario della vigilanza che mi ha contestato quell’atto segnalandolo ad un agente di polizia.

Certo non intendevo appropriarmi indebitamente di una boccettina di profumo”. Fassino ha anche sostenuto che si era offerto subito di pagarla e di comprarne non una ma due, proprio per dimostrare la sua buona fede, ma i responsabili hanno comunque deciso di sporgere denuncia. Al parlamentare del Pd, dopo quella espressa ieri dal deputato di Forza Italia Ugo Cappellacci, è arrivata la solidarietà del coordinatore di Fratelli d’Italia in Piemonte Fabrizio Comba. “Conosco l’uomo e il politico integerrimo, il tritacarne mediatico in cui è stato infilato è indecoroso per la sua storia personale e, quindi, anche per la storia del nostro paese. E’ un avversario politico – ha concluso Comba – ma non per questo mi permetto di dubitare della sua integrità, convinto delle sue straordinarie qualità morali”.

Continua a leggere

Cronache

Nozze d’argento boss in chiesa con le spoglie di Falcone

Pubblicato

del

Lui abito scuro, con gilet, pochette e cravatta color madreperla, lei abito bianco scollato lavorato con tessuto di pizzo e bouquet di rose rosse. La coppia d’oro delle famiglie mafiose palermitane, Tommaso Lo Presti, detto “il grosso”, per distinguerlo dall’omonimo detto “il lungo”, e la moglie Teresa Marino, ha festeggiato in grande stile, con amici e familiari l’anniversario dei 25 anni di matrimonio il 15 aprile scorso.

La coppia, lui è stato scarcerato da poco dopo anni di detenzione per mafia ed estorsioni, lei pure condannata per mafia, ha scelto per la cerimonia religiosa in cui rinnovare la promessa d’amore un luogo simbolico, la chiesa di San Domenico, che si trova in una delle piazze più belle di Palermo e che è nel cuore del mandamento mafioso di cui Lo Presti era al vertice. Nel complesso in cui è inserita la chiesa c’è anche il pantheon dei siciliani illustri, da Giuseppe Pitrè a Giacomo Serpotta, in cui sorge anche la tomba monumentale che ha accolto, dal 2015, le spoglie di Giovanni Falcone. I mafiosi quindi sono stati accolti dai frati, che gestiscono il complesso, per celebrare la benedizione delle nozze d’argento.

Padre Sergio Catalano, frate priore della chiesa, afferma di aver saputo chi fosse l’elegante coppia solo leggendo le notizie del sito d’informazione Palermotoday che ha pubblicato la notizia alcuni giorni dopo la cerimonia. “Le verifiche non spettano a noi – aggiunge – ci sono organi istituzionali che devono farlo”. Ma la coppia della cosca di Portanuova, lui è sorvegliato speciale e deve rientrare in casa entro una certa ora, poteva tranquillamente far celebrare la cerimonia in qualsiasi posto. La valutazione dell’opportunità di ospitare due mafiosi di questo calibro nel complesso dove ci sono le spoglie del magistrato ucciso dalla mafia spetterebbe a chi ha la responsabilità di quei luoghi.

Alla chiesa Lo Presti ha lasciato anche un’offerta che padre Catalano dice “servirà a fare del bene a chi ne ha bisogno”. Dopo la cerimonia a san Domenico la coppia ha festeggiato, nei limiti temporali concessi al sorvegliato speciale, in una villetta allietata anche dalle canzoni di due noti neomelodici. Dopo l’arresto di Lo Presti, 48 anni, nell’operazione Iago nel 2014, gli investigatori scoprirono il ruolo della moglie che il giudice che l’ha condannata descrive così: “Teresa Marino durante il periodo della sua detenzione domiciliare (in concomitanza con quella carceraria del marito), riceveva presso la sua abitazione tutti gli esponenti di spicco del mandamento mafioso di Porta Nuova e impartiva loro indicazioni e direttive proprie e del marito, condividendone le strategie criminali. I sodali mafiosi dell’organizzazione, inoltre, si rivolgevano alla donna anche per dirimere questioni e tensioni interne al sodalizio”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto