Il consigliere delegato e ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina (foto Imagoeconomica in evidenza), nel 2024 ha percepito un compenso pari a 4,199 milioni di euro tra componente fissa (2,755 milioni di euro) e 1,444 milioni di euro quale somma delle quote dei premi annuali rinvenienti da anni precedenti. Lo si legge nella documentazione della banca depositata in vista dell’assemblea del 29 aprile 2025. A questo compenso va ad aggiungersi la componente in azioni ricevuta, pari a 2,225 milioni di euro, a valere sui programmi di incentivazione precedenti.
Considerando entrambe le componenti (compenso percepito e componente in azioni a lui consegnata) il ceo di Intesa Sanpaolo ha registrato un compenso complessivo pari a 6,424 milioni di euro. Il consiglio di amministrazione di Intesa Sanpaolo, dopo quasi 10 anni, ha stabilito di aumentare il compenso del consigliere delegato, con dall’1 dicembre 2024. L’ultimo aumento è stato infatti riconosciuto a Messina nel 2016.
La componente fissa del compenso del ceo di Intesa Sanpaolo per il 2025 sarà, pertanto, pari a 3,5 milioni di euro (rispetto ai 2,62 milioni di euro precedentemente assegnati), adeguandosi ai livelli retributivi di ruoli analoghi nei principali gruppi bancari europei. Tale decisione è stata presa dal Cda della banca, a fronte delle “eccellenti performance economico-finanziarie del gruppo, conseguite sotto la guida di Carlo Messina e determinate da un modello di business di successo, che hanno consentito a Intesa Sanpaolo di collocarsi in una posizione di vertice tra i principali gruppi bancari europei per solidità, redditività e valore di mercato”, si legge nella documentazione.
Intesa Sanpaolo è infatti – negli ultimi dieci anni – la prima banca in Europa per total shareholder return, ovvero crescita del valore dell’azione e distribuzione di dividendi: registra infatti un +272% dall’1 gennaio 2014. Nello stesso periodo il gruppo ha distribuito ai propri azionisti dividendi per 34 miliardi di euro considerando il saldo, a valere sul bilancio 2024, che verrà riconosciuto il prossimo 21 maggio. In Borsa, dal 2014 Intesa Sanpaolo ha registrato una crescita del 174%, con un aumento della capitalizzazione di 58 miliardi di euro. Inoltre, nel confronto con le altre principali banche dell’Eurozona, dal 2014 è passata dalla nona alla terza posizione per capitalizzazione, raggiungendo gli 88 miliardi di euro di valore (valore di chiusura al 27 marzo 2025). I risultati sono stati conseguiti grazie alle “persone che lavorano in banca, da sempre elemento fondante della crescita del gruppo”.
Nel solo 2024 le risorse destinate ai dipendenti sono state pari a 7,2 miliardi di euro, negli ultimi dieci anni a 66 miliardi di euro. La solidità dei risultati è fonte di benefici di ulteriore portata: il settore pubblico ha incassato imposte, dirette e indirette, provenienti dal gruppo per 5,3 miliardi nel 2024, negli ultimi dieci anni per oltre 33 miliardi di euro. Nel 2024 ha erogato nuovo credito a medio lungo termine a famiglie e imprese in Italia per oltre 43 miliardi di euro e, negli ultimi dieci anni, per circa 550 miliardi. Negli anni ha dato vita a un capillare programma a supporto delle persone in condizione di difficoltà e per l’inclusione economica, sociale, educativa. L’impegno messo a disposizione in un arco di anni che va dal 2018 al 2027 è pari a 2,5 miliardi di euro.