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Achille Lauro firma copie nuovo album a Firenze, fan in estasi

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Musica

Tiziano Ferro: “La verità è la mia droga”. Esce Sono Un Grande, l’album più sincero e coraggioso della sua carriera

Tiziano Ferro torna con Sono Un Grande, un album sincero e intenso che racconta la sua rinascita dopo il divorzio. “Essere sinceri paga sempre. La verità è la mia droga”.

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La verità è una: essere sinceri paga sempre”.
Con queste parole Tiziano Ferro presenta il suo nuovo album, “Sono Un Grande”, il primo pubblicato con Sugar Music e accompagnato da un nuovo team di produttori e management. Un lavoro intimo, diretto e dolorosamente autentico, che racconta gli ultimi due anni della sua vita, segnati dal divorzio con il marito Victor Allen e da un profondo percorso di rinascita personale.


“Parlo di insicurezze. E di me stesso, senza versioni alternative”

Sono un grande perché parlo delle mie insicurezze”, spiega Ferro, citando il brano che dà il titolo al disco:
Se sono ancora vivo, se non sono ancora morto, sarà per caso, per torto, magari, invece perché sono un grande e non me ne sono mai accorto”.

Un album che nasce dalla consapevolezza di non doversi inventare una “versione B” di sé stesso, ma di accettare ogni fragilità.
Io non ho due versioni di me. Ne esiste una sola. Magari fa schifo, ma è la mia. Ed è una meraviglia vivere così”, dice il cantautore con disarmante onestà.


“Ho cambiato tutto: questo mestiere va fatto senza sicurezza”

Dopo la fine del contratto con Universal, Ferro ha deciso di ricominciare da zero:
Quando il contratto è scaduto, come il latte, ho sentito il bisogno di cambiare tutto. Non ho litigato con nessuno, ma dovevo rimettermi in discussione. Questo mestiere va fatto senza sicurezza, on the road”.


“L’America non l’ho scelta io. L’amore mi ci ha portato”

Nel disco non mancano riflessioni personali sul presente: “Faccio una vita che un po’ subisco”, confessa Tiziano.
L’America non l’ho scelta. L’amore mi ci ha portato, poi sono arrivati i figli. Quando la relazione è finita, uscire da lì è diventato complesso. Ma non voglio portarli via: hanno bisogno di equilibrio. E così vivo in un luogo alienante, ma provo a trasformarlo in una strofa”.

In “Cuore Rotto”, uno dei brani simbolo del disco, Ferro spacca tutto — metaforicamente e nel videoclip — per liberarsi del dolore: “Quando spacchi tutto, fai rumore. E adesso la musica deve essere anche questo”.


Autoanalisi, ansia e verità: “Non c’è finale felice, ma solo sincerità”

Nell’album c’è spazio anche per temi delicati come gli attacchi di panico (“1, 2, 3”) e la salute mentale, che Tiziano affronta con lucidità:
Oggi c’è qualcosa di peggio dello stigma: l’ipocrisia, perché la salute mentale è diventata di moda. Io davanti al foglio bianco sento una responsabilità: non puoi sprecare il privilegio di raccontare la verità”.

Ho sempre scelto la sincerità, anche quando scomoda — aggiunge —. Non ho mai avuto la smania di apparire perfetto: ho mostrato le mie asperità e chiesto alle persone di convivere con le parti di sé che non amano**”.


“La verità è una bellissima droga: non se ne esce più”

La verità è una bellissima droga — ammette Ferro —. Quando ne diventi dipendente, non ne esci più. Ti accorgi che ti avvicini agli altri con meno fatica e che il concetto di giusto o sbagliato smette di esistere. La mia storia è mia, intoccabile. E da quando ho capito che parlare con trasparenza è più facile, non torno più indietro”.


Un ritorno alla musica dal vivo

Prima del tour Stadi26, che ha già venduto oltre 300.000 biglietti, Tiziano Ferro si esibirà domani sera a Milano nel release party ufficiale di “Sono Un Grande”, in programma al PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea e trasmesso alle 23 su TimVision nel nuovo format musicale “TIM New Music Night”.

Un ritorno che segna un nuovo capitolo nella carriera di uno degli artisti più sinceri, vulnerabili e veri della musica italiana contemporanea.

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In Evidenza

Lino Guanciale torna con “Il commissario Ricciardi 3”: “Lo vedrete più emotivo e innamorato”

Dal 10 novembre su Rai1 la terza stagione de “Il commissario Ricciardi”. Lino Guanciale promette un personaggio più intimo e passionale, mentre Maurizio De Giovanni celebra Napoli, protagonista assoluta della saga.

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Il commissario Luigi Alfredo Ricciardi sta per tornare. Dal 10 novembre su Rai1, in quattro serate da 100 minuti, arriva la terza stagione de “Il commissario Ricciardi”, tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni e presentata in anteprima al Teatro San Carlo di Napoli durante il Prix Italia.

Un Ricciardi più intimo e sentimentale

Ci ho tenuto a non sciupare il commissario – spiega Lino Guanciale –. L’ho tenuto stretto attorno al suo impermeabile per poi liberarlo dai suoi fardelli. Non dalla sua maledizione, ma dalle sue paure. In questa stagione Ricciardi esplode emotivamente: lo vedrete finalmente innamorarsi, aprirsi alla vita e alla gioia di stare al mondo”.

Ambientata nella Napoli fascista del 1933, la nuova stagione accompagna il protagonista in un percorso di crescita interiore. Ricciardi, infatti, inizia a frequentare Enrica, la dirimpettaia che ha corteggiato a lungo, senza rivelarle però il suo terribile segreto: la maledizione che lo costringe a vedere i fantasmi delle vittime di morte violenta e a sentirne l’ultimo pensiero.

Il cambiamento secondo Maurizio De Giovanni

Lo scrittore Maurizio De Giovanni, presente all’anteprima, sottolinea come questa nuova stagione si ispiri ai romanzi “più potenti e decisivi” della saga:

“Ricciardi affronta un cambiamento profondo, emotivo e sentimentale. Intorno a lui accadono molte cose, e la Storia con la S maiuscola si intreccia con le storie individuali, che sono sempre le più interessanti da raccontare”.

Napoli, protagonista assoluta

Nel cast ritornano Rossella Ferraro, Antonio Milo, Enrico Iannello, Nunzia Schisano e Vera Ratti, confermando il legame con la Napoli misteriosa e luminosa che fa da sfondo alle indagini del commissario.

Non sono geloso delle mie storie – spiega De Giovanni –. Mi rende felice che vadano in tv, perché significa condividere la mia città con il pubblico. Napoli è piena di luci e ombre, ma sono caratteristiche uniche, e raccontarle è come mandare una cartolina d’amore alla mia terra”.

Un messaggio alla città

Lo scrittore chiude con un pensiero alla sua Napoli:

“A questa città auguro consapevolezza. Napoli non si guarda, vive come in un eterno presente. Se capisse davvero il suo potenziale, potrebbe diventare qualcosa di straordinario”.

Con questa terza stagione, Il commissario Ricciardi promette di unire mistero, passione e introspezione, confermando la serie come uno dei più amati e raffinati ritratti della televisione italiana contemporanea.

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Musica

Nino D’Angelo torna nei palasport con “I miei meravigliosi anni ’80… bis!” e festeggia 50 anni di carriera

Dopo il successo del 2025 e il documentario “Nino. 18 giorni”, Nino D’Angelo annuncia il tour 2026 “I miei meravigliosi anni ’80… bis!” per celebrare 50 anni di carriera con nuove date nei palasport italiani.

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Dopo il successo dei live e i riconoscimenti cinematografici del 2025, Nino D’Angelo (foto Imagoeconomica) annuncia il suo grande ritorno nel 2026 con il tour “I miei meravigliosi anni ’80… bis!”.
Un titolo che è insieme un omaggio ai fan e un seguito naturale del tour precedente, sold out in tutta Italia.

Le prime date del tour

Le prime tappe confermate porteranno il cantante napoletano nei principali palasport italiani:

  • Catania (20 febbraio)

  • Bari (5 marzo)

  • Bologna (7 marzo)

  • Milano (19 marzo)

  • Eboli (11 aprile)

Il tour segna un nuovo capitolo nella lunga carriera dell’artista, che nel 2026 festeggerà cinquant’anni di musica e successi.

“Voglio festeggiare con il mio pubblico”

Nel 2026 festeggerò 50 anni di carriera e voglio farlo insieme al mio pubblico”, racconta D’Angelo, che promette uno spettacolo capace di unire musica, immagini e racconto, attraversando le tappe più significative della sua storia artistica.

In scaletta ci saranno i brani simbolo degli anni ’80 — da Nu jeans e na maglietta a Pop corn e patatine — insieme ai successi più recenti, in un viaggio emotivo che celebra la sua evoluzione da cantautore popolare a icona della musica italiana.

Dal cinema alla musica: un anno memorabile

Il ritorno nei palasport arriva dopo un anno straordinario, segnato anche dal successo del documentario “Nino. 18 giorni”, diretto dal figlio Toni D’Angelo e applaudito alla Mostra del Cinema di Venezia, che ha raccontato il lato più intimo e umano del cantautore partenopeo.

Con “I miei meravigliosi anni ’80… bis!”, Nino D’Angelo si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia, portando ancora una volta sul palco la poesia, l’ironia e l’anima di Napoli che da cinquant’anni incantano generazioni di fan.

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