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Politica

A Firenze la festa dell’Ottimismo del Foglio: tra responsabilità, realismo e il futuro dell’Europa

Alla festa dell’Ottimismo del Foglio a Firenze, leader politici, ministri e rappresentanti europei discutono di difesa comune, Ucraina, riforma della giustizia e futuro del centrosinistra.

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Responsabilità e realismo. Sono queste le parole chiave emerse alla festa dell’Ottimismo del Foglio, ospitata a Palazzo della Signoria a Firenze, dove una trentina di protagonisti della politica, delle istituzioni e dei media si sono confrontati sui grandi temi del momento: difesa europea, Ucraina, pace in Medio Oriente, giustizia e conti pubblici.


Difesa europea e Ucraina, il nodo dell’unità

L’urgenza di una difesa comune europea è stata al centro di molti interventi.
Serve una vera alternativa credibile, ma anche un chiarimento con il M5s sulla difesa e sull’Ucraina”, ha detto Paolo Gentiloni, ex premier e commissario europeo.
Sulla stessa linea Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo: “Un’Europa indifesa non potrà difendere la pace”.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha offerto una riflessione più ampia: “Se Putin fermasse oggi la guerra, non riuscirebbe a governare la situazione economico-sociale interna. Spetterà a noi guidare la riconversione della Russia in un’economia di pace, altrimenti prima o poi attaccherà l’Europa. È assurdo che esistano ancora 27 difese nazionali: o cediamo parte della sovranità, o siamo destinati a soccombere”.

Anche Raffaele Fitto, vicepresidente della Commissione Europea, ha ribadito l’importanza del sostegno all’Ucraina e ai Paesi di frontiera: “È una partita di valori europei”.


Il centrosinistra e le sue contraddizioni

Non sono mancate riflessioni politiche sul centrosinistra.
Gentiloni ha richiamato il bisogno di “ricostruire un’alternativa riformista”, mentre Matteo Renzi ha affondato su Francesca Albanese, sostenendo che “è scorretto sovrapporre la sua immagine, che rappresenta la negazione della serietà politica, a quella del Pd”.

Renzi ha poi commentato con ironia le prospettive future: “Se Meloni vince nel 2027, nel 2029 andrà al Quirinale”.


Giustizia, Rai e conti pubblici

Sulla riforma della giustizia, la presidente della Cassazione Margherita Cassano ha espresso scetticismo: “Non inciderà in modo concreto sull’efficacia del sistema”.
Più duro Giovanni Amoroso, presidente della Corte Costituzionale: “Il processo mediatico è una barbarie che viola la presunzione d’innocenza”.

Sul fronte mediatico, l’ad della Rai Giampaolo Rossi ha difeso il servizio pubblico: “È più plurale che mai”.

Economia e bilanci in primo piano con Gentiloni e Carlo Calenda.
Il primo ha apprezzato “la prudenza dei conti”, pur criticando l’immobilismo del governo; il secondo ha rilanciato “Industria 4.0” come misura chiave della prossima manovra, accusando il Pd di aver perso la propria “cultura di governo”.

Il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha annunciato il nuovo decreto energia in arrivo entro due settimane: “In dieci anni l’Italia avrà una quota di nucleare accanto a fotovoltaico ed eolico”.


“Ottimismo realistico”, la ricetta per l’Europa

A chiudere la giornata, il direttore del Foglio Claudio Cerasa ha sintetizzato lo spirito dell’incontro: “Un pessimista è solo un ottimista disinformato. Mettere a confronto idee diverse è la nostra missione”.

La presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola ha rilanciato la visione del “realismo ottimista”, mentre il vicepremier Antonio Tajani ha ricordato la priorità politica per l’Europa: “Proteggere le democrazie e arginare gli illiberali, anche a destra”.

A Firenze, l’ottimismo è diventato una bussola per interpretare la complessità del presente — tra realismo politico, coesione europea e responsabilità condivisa.

Paolo, non posso aprire direttamente il link che mi hai indicato — posso visualizzare solo gli URL che mi fornisci cliccando qui in chat. Se vuoi, puoi incollarmi una pagina specifica di Juorno.it (ad esempio un articolo o una sezione), così la apro e ti aiuto a lavorarci sopra. Vuoi che mi occupi di qualcosa in particolare sul sito?

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Politica

Schlein vede Prodi e rilancia la rotta del Pd

Schlein incontra Prodi dopo l’assemblea Pd a Bologna. Ruffini riunisce 600 persone a Roma per i comitati Più Uno e richiama lo spirito dell’Ulivo.

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Dopo l’assemblea degli amministratori Pd a Bologna, Elly Schlein ha fatto visita a Romano Prodi. «Io ascolto sempre con grande attenzione il Professore», ha spiegato in tv, raccontando l’incontro e sottolineando il valore dei messaggi lanciati da Prodi sul Corriere: servono idee coraggiose e leadership capaci di parlare al Paese senza inseguire radicalismi.

La rotta del Pd secondo Schlein

In tv la segretaria dem ha ribadito la linea del partito: mettere al centro i problemi concreti, puntare su misure come asili nido gratis e trasporto pubblico gratuito, valorizzare il lavoro già svolto dai sindaci. «Quando la sinistra mette al centro i problemi, torna la fiducia e torna a vincere», ha spiegato Schlein.

La novità del centrosinistra: nasce Più Uno

Sempre ieri si è svolta a Roma la prima assemblea dei promotori dei comitati Più Uno di Ernesto Maria Ruffini. Prodi ha detto di «seguire con interesse» il progetto, che punta a diventare un movimento nazionale: oltre 600 i partecipanti arrivati da tutta Italia, 300 comitati già nati in tutte le regioni.

In prima fila diversi protagonisti della politica: Vincenzo Spadafora, Chiara Gribaudo, Bruno Tabacci, Elio Vito e Giuseppe Sangiorgi.

Ruffini: «Non siamo la stampella del centrosinistra»

Ruffini ha chiarito che Più Uno non vuole essere una nuova gamba del campo largo né un partito personale. «Il Pd non può delegare a un soggetto esterno il compito di rappresentare il riformismo», ha detto.

Il suo obiettivo è più ambizioso: tornare allo spirito dell’Ulivo. «Era la straordinaria idea del moderno centrosinistra, capace di superare le appartenenze e restituire un orizzonte comune. Quella intuizione consentì di battere la destra due volte, con Romano Prodi».

Un richiamo politico e culturale che arriva proprio mentre la segretaria dem cerca di consolidare la rotta del Pd, con l’attenzione vigile del Professore.

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Politica

Manovra, solo il 10% degli emendamenti sopravvivrà: scontro su casa, dividendi e compensazioni fiscali

Sulla Manovra sono stati presentati 5.742 emendamenti ma ne passerà meno del 10%. Priorità di Forza Italia su casa e affitti brevi, tensioni su dividendi e compensazioni fiscali.

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Il copione è noto: alla Manovra arrivano migliaia di emendamenti, ma due vincoli incomprimibili li travolgono. Il primo è il calendario: la legge di Bilancio va approvata entro il 15 dicembre in Senato e il 31 dicembre alla Camera. Il secondo è il rispetto dei saldi: la Manovra da 18,7 miliardi non può costare un euro in più senza coperture, come ha ribadito il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Per questo sopravviveranno meno del 10% dei 5.742 emendamenti presentati, con il M5S in testa per numero di proposte (1.700).

La scrematura: solo 414 emendamenti “segnalati”

La prima selezione arriva il 18 novembre, quando si definiranno i 414 emendamenti prioritari:

  • 238 per la maggioranza,

  • 176 per le opposizioni.

Saranno i prossimi giorni a stabilire quali misure difendere in aula.

La casa al centro della battaglia politica

Forza Italia, per voce del vicepremier Antonio Tajani, ha già indicato la priorità assoluta: la difesa della casa. L’obiettivo è cancellare l’aumento della cedolare secca al 26% per gli affitti brevi della prima casa, riportandola al 21%.

Secondo la relazione tecnica, la misura vale circa 100 milioni di gettito, sostituibili con tagli di spesa o micro-interventi.

Dividendi e norme Ue: un nodo difficile da sciogliere

Molto più complicato intervenire sulla stretta fiscale sui dividendi:

  • gettito atteso 1 miliardo,

  • norma necessaria per adeguarsi a una sentenza della Corte di Giustizia Ue.

Forza Italia propone la rivalutazione volontaria dell’oro da investimento, ma la proposta dovrà superare il vaglio della Ragioneria generale dello Stato.

Crediti fiscali e compensazioni: Lega e FI cercano modifiche

Lega e Forza Italia lavorano insieme per ammorbidire la stretta sulle compensazioni tra crediti fiscali e debiti previdenziali, che renderebbe inutilizzabili alcuni crediti, compresi quelli del Superbonus 110%.

La Lega spinge per:

  • ampliare la rottamazione,

  • aumentare la tassazione su banche e assicurazioni con un +4% dell’Irap (invece del +2% previsto), destinando il ricavato alle forze dell’ordine.

Le misure comuni: editoria e imprese

Fratelli d’Italia e Forza Italia convergono sul sostegno all’editoria, con nuove risorse per il Fondo unico e per il credito d’imposta alle imprese del settore.

Il quadro resta complesso: la maggior parte degli emendamenti è destinata a cadere, mentre la battaglia politica si concentra su pochi dossier sensibili — casa, dividendi, crediti fiscali — che metteranno alla prova l’unità della maggioranza.

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Politica

Metro Capodichino pronta al 95%: Salvini la definisce «modello di sostenibilità». Apertura tra fine 2026 e inizio 2027

La stazione della metro di Capodichino è completata al 95%. Salvini la indica come modello di sostenibilità. Possibile apertura tra fine 2026 e inizio 2027, in attesa delle autorizzazioni comunali.

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La stazione della metro di Capodichino è completa al 95%. L’apertura sarà una svolta epocale: Napoli entrerà nell’élite delle metropoli in grado di collegare aeroporto e centro storico in soli 9 minuti. Dopo la “porta dell’acqua” (Municipio) e la “porta del ferro” (Garibaldi), Capodichino diventerà la “porta dell’aria” della Linea 1.

Salvini: «Napoli è un modello per il trasporto su ferro»

Durante il sopralluogo, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha sottolineato il valore strategico dell’opera: «Questo è il vero Green Deal». Ha ringraziato operai, tecnici e progettisti e ha definito la stazione «bellissima», con scale elicoidali gialle e standard elevati di sicurezza e innovazione.

I tempi di consegna e i nodi tecnici

Paolo Carbone, presidente di Metropolitana Spa, ha spiegato che si attendono alcune autorizzazioni del Comune per il passaggio della navetta da Poggioreale. L’incidente che ha colpito quella stazione ha rallentato l’iter. Considerando che anche la stazione Tribunale è pronta, Capodichino potrebbe aprire tra la fine del 2026 e l’inizio del 2027.

Le criticità del sistema ferroviario

Salvini ha richiamato l’attenzione anche su altre fragilità, come la Circumvesuviana: «Si può far di meglio». L’assessora comunale Chiara Marciani ha ribadito il valore strategico della nuova fermata, ricordando che pochissime città al mondo offrono un collegamento porto-aeroporto-stazione su un’unica linea metropolitana.

Un investimento più ampio sul ferro

A breve si concluderà la gara per la progettazione della Linea 10, da Afragola a Di Vittorio, con un investimento complessivo da 1,2 miliardi, una svolta per l’area Nord della città.

Una stazione iconica

Realizzata da Webuild per Metropolitana di Napoli Spa e Comune, la stazione Capodichino ha richiesto un investimento di 130 milioni. L’opera, firmata dall’architetto Ivan Harbour dello studio londinese Rshp, si ispira al Pozzo di San Patrizio: un ambiente circolare a 50 metri di profondità con ascensori panoramici e scale elicoidali.

La copertura metallica da 450 tonnellate richiama un hangar ed è caratterizzata da un design innovativo simile a una ragnatela d’acciaio. Nel progetto rientrano anche tre pozzi di servizio profondi 50 metri, collegati alla sub-tratta Capodichino-Poggioreale e alla futura stazione Di Vittorio, fondamentali per completare l’anello della metropolitana.

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