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‘Accordo prima di fine anno, ma resta il nodo Barghouti’

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Un accordo di cessate il fuoco e liberazione degli ostaggi potrebbe andare in porto forse prima della fine dell’anno. Lo ha rivelato venerdì sera un alto funzionario israeliano a Channel 12 e lo ha ripetuto sabato un leader di Hamas al quotidiano saudita Al-Sharq. Proprio mentre al Cairo i massimi diplomatici mediorientali e statunitensi si sono incontrati per parlare della tregua e dei rapiti, ancora a Gaza da 435 giorni.

Il presidente egiziano al Sisi ne ha discusso con il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan e con l’inviato statunitense per il Medio Oriente Brett McGurk, come ha riferito l’ufficio della presidenza. “L’incontro ha affrontato gli sviluppi della situazione regionale e ha esaminato gli sforzi per raggiungere un accordo sul cessate il fuoco e sullo scambio dei prigionieri a Gaza”, ha riferito la nota. Il presidente egiziano “ha sottolineato l’importanza di agire urgentemente per fornire aiuti umanitari alla Striscia, soprattutto con l’avvicinarsi dell’inverno”.

L’ufficio presidenziale ha informato inoltre che “è stata riaffermata la soluzione dei due Stati come garanzia per il raggiungimento della pace e della stabilità in Medio Oriente”. I colloqui sono avvenuti alla presenza del ministro degli Esteri egiziano Badr Abdel Aty, del capo dei servizi Hassan Rashad e dell’ambasciatrice statunitense al Cairo, Herro Mustafa Garg. Nel frattempo, nonostante l’alto funzionario di Hamas abbia dichiarato a Sharq che “c’è un’eccellente opportunità” per annunciare l’intesa, un’importante fonte egiziana ha detto al quotidiano libanese vicino a Hezbollah, al Akhbar, che Israele si è opposto alla richiesta di Hamas di liberare, tra i detenuti palestinesi da scambiare con gli ostaggi, un prigioniero di sicurezza di peso: il leader di Fatah Marwan Barghouti. Che sta scontando cinque ergastoli in una prigione israeliana per aver preso parte a tre attacchi terroristici in cui morirono cinque israeliani durante la Seconda Intifada.

“Israele ha in mente liste alternative di prigionieri palestinesi, tra cui persone arrestate di recente, che potrebbero ritardare la stesura dell’accordo”, ha affermato la fonte egiziana. Aggiungendo che Gerusalemme avrebbe posto come condizione che alcuni detenuti palestinesi, qualora fossero rilasciati in cambio dei rapiti, vengano trasferiti a vivere all’estero invece che in Cisgiordania o a Gaza. E questo “potrebbe essere accettato dai mediatori come un compromesso per porre fine a questo nuovo ostacolo”. Il report, che non ha trovato altre conferme, ha aggiunto che il rifiuto di Israele starebbe producendo un calo delle aspettative sulla svolta, annunciata da giorni da alti livelli diplomatici internazionali.

Al momento Israele stima che 96 dei 251 ostaggi rapiti il 7 ottobre siano ancora a Gaza, compresi i corpi di almeno 34 morti confermati dall’Idf. Hamas ha rilasciato 105 civili durante la tregua di una settimana a fine novembre, altri quattro ostaggi erano stati rilasciati prima per “ragioni umanitarie”. Otto ostaggi sono stati salvati vivi a Gaza dall’esercito che ha anche recuperato i corpi di altri 38, tre dei quali uccisi per errore dai militari mentre cercavano di sfuggire ai loro rapitori.

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Zelensky a Roma per i funerali di Papa Francesco, forse incontra Trump

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato a Roma per partecipare ai funerali di Papa Francesco. Lo ha confermato il suo portavoce, Sergei Nykyforov, spiegando che anche la First Lady Olena Zelenska prenderà parte alla cerimonia funebre.

Incertezza fino all’ultimo sulla presenza

Fino a poche ore prima dell’annuncio, Zelensky aveva espresso dubbi sulla possibilità di raggiungere la capitale italiana, affermando di non essere certo di “avere il tempo” per partecipare all’evento e per rivedere il presidente americano Donald Trump, anch’egli atteso ai funerali. Alla fine, il presidente ucraino ha scelto di essere presente per rendere omaggio a Papa Francesco.

Un momento solenne di rilievo internazionale

La partecipazione di Zelensky e della First Lady alla cerimonia sottolinea l’importanza del momento, che vede la presenza di numerosi capi di Stato e di governo provenienti da tutto il mondo.

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Sondaggio Nyt, tasso di approvazione per Trump crolla al 42%

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Il consenso di Donald Trump crolla al 42%, secondo un sondaggio New York Times-Siena college condotto tra il 21 e il 24 aprile su 913 elettori registrati: il 42% approva il suo operato, mentre il 54% lo disapprova (il 5% non sa o non risponde). E solo il 36% pensa che gli Usa siano nella giusta direzione, il 53% crede il contrario (l’11% non sa o non risponde). Quanto al suo secondo mandato, il 66% del campione lo definisce caotico, il 59% preoccupante e solo il 42% eccitante.

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Trump, Mosca e Kiev si incontrino per concludere accordo

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“Appena atterrato a Roma. Una buona giornata di colloqui e incontri con Russia e Ucraina. Sono molto vicini a un accordo e le due parti dovrebbero ora incontrarsi, ad altissimo livello, per ‘concluderlo’. La maggior parte dei punti principali è stata concordata. Fermate lo spargimento di sangue, ora. Saremo ovunque sia necessario per contribuire a porre fine a questa guerra crudele e insensata!”: lo scrive Donald Trump su Truth dopo essere arrivato a Roma per i funerali del Papa.

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