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Carlo Ancelotti predica concentrazione per la trasferta di Udine: non ci sarà Insigne, la maglia di Maradona non si tocca

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Solito adplomb, sorriso un po’ sornione ma sincero, mai d’ordinanza, mister Carlo Ancelotti fa gli onori di casa in conferenza stampa prima della partenza per Udine. Con la consueta cordialità discute con i giornalisti del match di sabato 20 ottobre alle ore 20,30 alla Dacia Arena (diretta su Dazn). Don Carlo conosce a menadito modi, mode e  tempi dei giornalisti e così senza fronzoli dà subito le notizie. “Insigne è indisponibile, ha un piccolo problemino, speriamo di recuperarlo per Parigi”.
Sono queste le prime parole di Ancelotti un istante dopo i saluti di apertura della conferenza stampa. Oltre a Lorenzo, indisponibili per la trasferta  anche Ounas e Luperto.  È normale che qualcuno sia interessato più alla trasferta di Parigi che a quella di Udine, ma lui, mister Ancelotti, con cortesia fa presente che dopo la sosta è sempre concentrato  sul prossimo match e quello che ha preparato, anche sotto il profilo psicologico, è la partita con l’Udinese. “Pensiamo solo a questa partita e non alla prossima di Parigi con il Psg. Le scelte saranno fatte solo su questa partita. Le insidie? Dobbiamo affrontare la partita esprimendo al massimo il nostro potenziale, così abbiamo possibilità di vincere”. Si vince quando non si subiscono gol (e su questo fronte il Napoli ha fatto passi avanti enormi) e quando se ne fanno di più di gol. Ancelotti sprona  Milik e Mertens a dare sempre di più e meglio. Non una critica, elogi. “Tutti e due finora hanno fatto meglio quando sono entrati a partita in corso, adesso mi attendo che entrambi possano farlo partendo dall’inizio”. Era da tempo che nessuno poneva domande sulla maglia numero 10 ritirata dal Napoli. La numero 10 di Maradona. Non ha molta voglia di rispondere Ancelotti, ma è persona garbata, è entrato in punta di piedi nel Napoli e dopo 4 mesi si è fatto apprezzare da tutta Napoli. “Sapete meglio di me che cos’ha rappresentato e che cos’è Diego Armando Maradona per Napoli. Bisogna chiedere a lui se gli farebbe piacere darla a qualcuno. Io lascerei le cose come stanno”. Come a dire: nessuno potrà mai indossare quella maglia a Napoli dopo che l’ha fatto Diego. Koulibaly è diffidato, al prossimo giallo sarà squalificato. Qui Ancelotti, che non è certo un complottista, tiene però a precisare che Kalidou è una persona corretta sotto ogni profilo. Ed in campo ha un profilo tecnico-professionale che non lo porta mai a dover recuperare con falli situazioni difficili che gli sfuggono. Però…”se ha avuto più gialli in queste prime partite rispetto all’anno scorso è solo una coincidenza”. Per la formazione scelta, solita battuta per i cronisti. Vediamo se la indovinate. Non la dà mai la formazione. Ma a Napoli, giustamente, continuano a chiedergliela. “Qualcuno è rientrato prima come Milik e Zileinski, Osipina solo ieri, Diawara ha svolto un solo allenamento. Terrò presente anche queste situazioni per le mie scelte”.

L’intera conferenza stampa potete godervela grazie alla Società Sportiva Calcio Napoli che l’ha pubblicata sui suoi profili social.

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Nuovo incidente d’auto per Niang a Empoli

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L’attaccante dell’Empoli M’baye Niang, ieri sera, poco dopo le 21, è rimasto coinvolto in un incidente stradale a Empoli (Firenze). Da quanto appreso non risulterebbero feriti. Il giocatore insieme a un’altra persona era su una Mercedes che avrebbe colpito un furgone e due auto in sosta – su una delle quali c’era a bordo una persona – finendo infine contro un muro. Non è chiaro chi fosse alla guida della Mercedes. Niang era stato coinvolto il 20 febbraio in un altro incidente stradale a Empoli. Il giocatore alla guida del suo suv Mercedes aveva colpito due auto in sosta: nessun ferito anche allora. Oggi Niang sarà regolarmente a disposizione di Davide Nicola nell’allenamento pomeridiano di oggi in vista della sfida di domenica a Roma con la Lazio.

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Trovato in Francia il pallone d’oro rubato a Maradona: andrà all’asta

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Il 6 giugno andrà all’asta in Francia il Pallone d’Oro di Maradona, si quello che venne rubato dal caveau della Banca della Provincia di Napoli in via Duomo. Era il 26 ottobre 1989. Un furto clamoroso, un colpo avvenuto scavando cunicoli da parte degli uomini del clan di Giuseppe Misso. Aprirono le svuotarono molte cassette di sicurezza, anche quelle di Diego Maradona e dell’allora sua moglie Claudia. All’interno, il pallone d’oro vinto dal campione nel 1986. Oggetto che lo stesso calciatore aveva provato a recuperare chiedendo ad altri personaggi napoletani ma senza successo.

Come sia venuto alla luce il Ballon d’Or ha del rocambolesco, lo racconta l’Equipe annunciando l’asta della casa Aguttes a Neuilly Sur Seine, Parigi. Un pezzo importante che sembrava perduto: c’era chi riteneva che fosse stato fuso per farne lingotti visto quanto scottava… In realtà è finito in possesso di un signore franco -algerino, gallerista, ex gioielliere: Abdelhamid B. che è stato rintracciato e intervistato dal giornalista di France Football, Theo Troude. A lui ha spiegato di aver acquistato degli scarti proprio della casa d’aste Aguttes attraverso un’altra ditta la Tessier & Sarrou dove spesso ha recuperato oggetti che si sono rivelati essere buone occasioni. Questo nel 2016, quando l’ex gioielliere ha acquistato alcune casse d’oggetti, fra le quali una contenente trofei sportivi: molta paccottiglia, tanti oggetti inutili, ma anche la Scarpa d’oro persa da Van Basten, che era stato premiato nella stessa cerimonia di Parigi di Maradona oltre al pallone d’oro.Anche la scarpa andrà all’asta ma in un lotto diverso.


Quanto al ‘Ballon d’Or’ ha dovuto faticare non poco per capire che era proprio quello di Maradona: ha anche cercato di rintracciare il suo mito ma non c’è riuscito e nel 2020 il campione è morto. La certezza che fosse davvero quel cimelio prezioso rubato a Napoli solo un mese fa ed ora l’asta. Che potrebbe essere milionaria. Secondo la casa d’aste potrebbe addirittura valere tra 12 e 15 milioni.

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Solito Napoli, l’Udinese pareggia a fine partita e spera ancora nella salvezza

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Pareggio amaro per il NAPOLI, che nel finale viene ripreso dall’Udinese non andando oltre l’1-1 sullo stesso campo dove, poco più di un anno fa, conquistava il terzo scudetto della sua storia. Al momentaneo vantaggio siglato da Osimhen ha risposto nel finale Success, firmando un pari che concede ancora speranza in ottica salvezza per il club friulano.

Avvio di palleggio da parte degli azzurri, che al 16′ lanciano il primo segnale di pericolo con la punizione dalla trequarti battuta forte da Lindstrom verso la porta e disinnescata da Okoye. Gara che fatica tuttavia ad accendersi, con un’Udinese ordinata e che al 34′ si affaccia in avanti trovando la conclusione dalla distanza di Samardzic che fa girare il sinistro ma non trovando lo specchio difeso da Meret. Bianconeri pericolosi, così come al 44′, con Bijol che raccoglie un pallone sporco in area e calcia in girata spedendolo però di poco largo. Il pareggio reggerà fino al 51′, con Politano che dalla destra mette il cross velenoso sul quale arriva Osimhen che di testa batte Okoye e porta avanti il NAPOLI. Udinese in svantaggio ma pronta a rispondere, dopo meno di dieci minuti, con il neo entrato Davis che si accentra dalla destra e lascia partire il tracciante mancino sul quale è reattivo Meret in tuffo.

 

Finale di partita in cui la formazione di Cannavaro aumenta possesso e transizioni avanzate, lasciando maggiore spazio al NAPOLIche all’80’ troverebbe anche il 2-0, ancora con Osimhen, pescato però in posizione di offside dal Var. Partenopei in gestione nei cinque minuti di recupero conclusivi ma al 92′ è Success a firmare il pari ai bianconeri, con il cambio di campo di Zemura a servire Kristensen che dalla corsia di destra serve l’assist per aggancio e girata vincente del numero 7. È proprio il primo gol in campionato dell’attaccante nigeriano a regalare un punto importante in chiave salvezza all’Udinese di Cannavaro, con il NAPOLI che viene così condannato al terzo pareggio nelle ultime quattro partite.

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