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Festival di Sanremo, ecco tutti gli esclusi eccellenti da Bobby Solo a Morgan passando per Claudio Villa

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La squalifica per ‘defezione’, che è costata a Bugo e Morgan l’esclusione dalla gara di Sanremo 2020, e’ un caso senza precedenti nella storia del Festival di Sanremo, che annovera una lunga lista di estromissioni eccellenti, anche se legate a motivazioni diverse. Per Morgan è la seconda volta: nel 2010 viene estromesso, un paio di settimane prima dell’inizio del festival, per le dichiarazioni rilasciate al mensile Max sull’uso della droga come antidepressivo, smentite dal cantante e confermate dal direttore del mensile. Fu l’apice del successo di un cantante tutto sommato modesto di voce quand’anche colto e intelligente e certo con qualche eccesso.

Fra le prime esclusioni per brani risultati non inediti c’è nel 1957 quella di La cosa più bella, eseguita da Carla Boni e Tonina Torrielli. E’ del 1964 l’eliminazione di un giovanissimo Bobby Solo, in gara con Una lacrima sul viso. Il cantante, poco prima della serata finale, viene colpito da faringite e, non potendo eseguire dal vivo il brano, viene escluso dalla gara, ma gli viene consentito di cantarlo in playback. Nel 1987, Patty Pravo canta Pigramente signora, ma un gruppo di appassionati pesaresi denuncia che si tratta di una copia fedele di To The Morning di Dan Fogelberg. Patty viene esclusa. Ma tre anni dopo è protagonista di un altro caso: decide autonomamente di non partecipare perchè non contenta della canzone che doveva cantare, Donna con Te. Viene sostituita da Anna Oxa che proporrà lo stesso brano.

Nel 1992 Jo Squillo viene esclusa alla vigilia del festival perche’ la sua canzone Me gusta il movimiento era stata accennata in un concerto. Viene sostituta da Pupo. Nel 1996 a Ornella Vanoni viene preclusa la possibilita’ di esibirsi al festival: la sua canzone, Bello amore, viola l’articolo 18 del regolamento, cioe’ “l’esecuzione in pubblico della parte musicale del brano, pur con parole diverse, probabilmente senza che l’artista stessa ne fosse a conoscenza”. Qualche giorno prima, su Radio2, era stato trasmesso il brano Mare mare, interpretato da Emilia Pellegrino, con una melodia identica. Nel cast dei big e’ inclusa anche Gerardina Trovato, ma la notte prima dell’ufficializzazione della lista, Caterina Caselli della Sugar, casa discografica della Trovato, avverte Baudo che il brano della cantante era gia’ stato eseguito in un concerto dal vivo. Baudo la esclude. Con la stessa motivazione, nel 1984, viene eliminata Silvia Conti, ammessa in gara fra i giovani con Favola triste.

Nel 2006 nell’occhio del ciclone finisce Simone Cristicchi, in gara tra i Giovani, per avere presentato il brano ‘Che bella gente‘, gia’ eseguito dalla co-autrice Simona Cipollone, in una forma molto simile ma con altro titolo ‘Embe”, nel ’96 in un rassegna di talenti emergenti. Ma secondo il regolamento, la non originalità del brano deve essere eccepita entro le prime cinque ore successive alla prima prova a Sanremo. Cristicchi e’ ‘salvo’. E’ del 2008 la vicenda di Musica e Parole di Loredana Berte’: dopo verifiche legali e accertamenti, il brano e’ escluso dalla gara perche’ la parte musicale e’ la stessa di Sesto Senso, un pezzo firmato da Alberto Radius e Oscar Avogadro nel 1988 per Ornella Ventura. Ma in considerazione della popolarita’ e del momento personale della Berte’, su richiesta di Baudo, le sara’ consentito di esibirsi fuori gara, sia in duetto con Spagna, sia nella serata finale. Nel 2012 restano in gara Chiara Civello, con ‘Al posto del mondo’, e la coppia Gigi D’Alessio-Loredana Berte’, con ‘Respirare’. Il brano della Civello era stato eseguito in versione diversa alle selezioni di Sanremo Giovani nel 2010 da Daniele Magro, mentre un ‘assaggio’ della canzone di D’Alessio-Berte’ era stato diffuso dai due artisti sulle rispettive pagine Facebook e su YouTube. Nel 2014 a finire fuori della gara e’ Riccardo Sinigallia: l’organizzazione esclude il suo brano, Prima di andare via, perche’ ai sensi del regolamento non e’ “nuovo”, in quanto “gia’ eseguito in pubblico”. Il cantante, che si scusa sul palco e si assume ogni responsabilita’ pur rivendicando la sua “buona fede”, puo’ esibirsi ugualmente durante la finale, restando fuori concorso. L’esclusione da Sanremo è una sorte che non ha risparmiato neanche Claudio Villa, ‘reuccio’ della canzone italiana, 4 vittorie e 3 secondi posti: nel 1982, in polemica con l’organizzatore Gianni Ravera, accetta un consiglio del direttore di Tv Sorrisi e Canzoni, Gigi Vesigna, e rifiuta di entrare nel gruppo di otto Big che hanno la finale garantita. Si presenta tra i Giovani, cui si era polemicamente iscritto, con il brano Facciamo la pace, ma viene eliminato al primo turno. Esclusioni eccellenti anche tra i superospiti stranieri. Emblematico il caso di Rod Stewart, che nel 1991 arriva all’Ariston per uscirne pochi minuti dopo, ‘cacciato’ da Adriano Aragozzini, che non acconsente a fargli eseguire un solo brano al posto dei due previsti nell’accordo tra Stewart e la Rai. Il cantante inglese tornerà al Festival come ospite due anni dopo con un pezzo preso dal repertorio dei Rolling Stones.

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A Che Tempo Che Fa sul Nove ospiti Fagnani, Scurati, Bova

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Domani sul Nove, e in streaming su discovery+, nuovo appuntamento con “Che Tempo Che Fa” di Fabio Fazio, con Luciana Littizzetto, Filippa Lagerbäck, Mara Maionchi, Ubaldo Pantani, la Signora Coriandoli, Francesco Paolantoni. Ospiti di questa puntata: Francesca Fagnani, conduttrice di Belve e autrice del libro inchiesta “Mala. Roma Criminale” in uscita il 30 aprile; lo scrittore Premio Strega Antonio Scurati; Raoul Bova e Rocío Muñoz Morales, protagonisti di “Celebrity Hunted: Caccia all’uomo”; Noemi, in anteprima tv col nuovo singolo Non ho bisogno di te e conduttrice insieme a Ermal Meta del prossimo Concerto del Primo Maggio di Roma. E ancora: il Presidente del CONI Giovanni Malagò; Franco Di Mare, in libreria con “Le parole, per dirlo. La guerra fuori e dentro di noi”; il content creator e divulgatore Edoardo Prati; Roberto Burioni, Professore Ordinario di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele; l’economista Tito Boeri; la Vicedirettrice de La Stampa Annalisa Cuzzocrea; l’inviato di Avvenire Nello Scavo; l’editorialista di Repubblica Massimo Giannini; Michele Serra.

Chiude la serata l’immancabile appuntamento con Che tempo che fa – Il Tavolo con Mara Maionchi, la Signora Coriandoli, Francesco Paolantoni e Ubaldo Pantani. Ospiti della puntata: Max Giusti e Mago Forest, nel cast della terza edizione di GialappaShow; Andrea Delogu, fra i protagonisti del film Sei nell’anima, biopic ispirato alla vita e alla carriera di Gianna Nannini diretto da Cinzia TH Torrini, dove interpreta Mara Maionchi; Sara Franceschi, vincitrice della medaglia di Bronzo nei 400 metri misti agli ultimi Mondiali di nuoto in vasca lunga svoltisi a Doha; Paola Barale, in teatro dal 9 maggio con Tris di cuori; Frank Matano; Simona Ventura. Torna al tavolo anche Noemi.

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Gianna Nannini: ho sperimentato tutto, anche la follia

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“Ho sperimentato la vera follia, il non capire chi sei, il rendermi poi conto che se non esci da lì è finita… È stato difficile ma ci sono riuscita: la mia mente ha fatto tutto”. Così Gianna Nannini si racconta nel libro ‘Cazzi miei’ che ha ispirato ‘Sei nell’anima’, la storia dell’artista, prodotto da Indiana Production e diretto da Cinzia TH Torrini, che andrà su Netflix il 2 maggio con protagonista Letizia Toni nei panni dell’icona del rock. Il film racconta solo i primi trent’anni di Gianna Nannini. Si parte dall’infanzia ribelle e agiata, fino alla consacrazione in quel 1983 che considera la sua “vera nascita”.

Scritto da Cinzia TH Torrini e Cosimo Calamini insieme a Donatella Diamanti e alla stessa Nannini, il film è un viaggio dentro la mente creativa di questa artista unica, e rivoluzionaria che non ha mai accettato compromessi. Fanno parte del cast anche Selene Caramazza, una parrucchiera salentina, Maurizio Lombardi, il padre, Stefano Rossi Giordani e Andrea Delogu che interpreta una giovane Mara Maionchi. “Di questo film mi sono innamorata e riconosciuta. Mi sono come guardata attraverso gli occhi di Letizia Toni che è di una bravura straordinaria e con la quale sono in piena simbiosi. Il risultato finale fa un certo effetto, è come veder scorrere davanti agli occhi una parte di vita che mi ha formata, un lasso di tempo preciso che mi porta al giorno in cui sono nata davvero, a Colonia, in Germania, nel 1983” dice ancora Nannini a Roma nella sede Netflix. Un riferimento della rockstar all’album Latin Lover che proprio in quell’anno confermò il suo successo europeo, specie in Germania dove arrivò a vendere circa 250mila copie.

Ma il 1983, che è anche il titolo di un brano dell’album pubblicato poche settimane fa, è poi l’anno di una sua profonda crisi d’identità, puntualmente descritta nel film: “Sono stata vittima di uno stato psicotico molto grave, ma non indotto dalle droghe. Era come trovarsi sperduta fuori dall’utero materno, ma poi per fortuna ne sono uscita”. Del padre, famoso industriale dolciario toscano, interpretato dal bravissimo Maurizio Lombardi, dice: “Era una persona molto aperta, non è mai stato violento con me, solo non voleva cantassi perché per lui era una cosa che fanno solo le poco di buono. Poi però mi trovò un’insegnante bulgara che mi diede dieci lezioni e soprattutto mi insegnò a respirare, cosa che ha cambiato per sempre il mio canto”.

Protagonista nei panni dell’icona del rock femminile italiano è appunto Letizia Toni, giovane attrice nata a Pistoia nel 1993, che si è calata perfettamente nel ruolo di Gianna Nannini, anche nel cantare credibilmente le sue canzoni: “Ho studiato tanto – dice – sono andata a Siena per sentire sulla pelle quello che avevo studiato, vedere tutti i posti dove ha vissuto, la sua contrada. E questo per cogliere in pieno la sua vera identità. Poi fra me e la Nannini – continua – ci sono tante coincidenze: anche mio padre è un imprenditore e ho, proprio come lei, un fratello più grande e uno più piccolo. Infine anche mio padre non vuole che faccia l’attrice”.

Dice infine la regista: “Ho conosciuto Gianna Nannini negli anni ’70. Molte cose ci accomunano, è sempre stata per me un mito, simbolo di libertà, senza compromessi, coraggiosa nell’essere sé stessa nel bene e nel male. Ci siamo poi incontrate un giorno a Milano e da lì è iniziato tutto. Avrei combattuto per realizzare il film che l’avrebbe raccontata nel modo più fedele, con le sue lotte, i suoi conflitti, le cadute e le risalite. Un coraggioso regalo di Gianna al suo pubblico – conclude Cinzia TH Torrini – , perché la sua storia ha un grande messaggio di rinascita”.

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Rai Fiction: Sandokan, al via le riprese della nuova serie

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Inizieranno a Formello le riprese di “Sandokan”, la serie evento internazionale prodotta da Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction. Il nuovo adattamento della storica saga di romanzi di Emilio Salgari – sviluppata per la televisione da Alessandro Sermoneta, Scott Rosenbaum e Davide Lantieri, e diretta da Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo – andrà in onda prossimamente su Rai 1 e sarà distribuita in tutto il mondo da Fremantle International e in Spagna da Mediterráneo Mediaset España Group.

Protagonisiti, Can Yaman nei panni della Tigre della Malesia, in una veste originale, affiancato dall’esordiente Alanah Bloor nel ruolo di Marianna. Con loro ci saranno Ed Westwick (Gossip Girl, I figli degli uomini) nel ruolo dell’antagonista Lord Brooke, mentre sarà Alessandro Preziosi (I Medici, Black Out, La vita bugiarda degli adulti) a dare il volto all’iconico Yanez de Gomera. Si uniranno al cast anche John Hannah (The last of us, Quattro Matrimoni e un funerale, Sliding Doors, La Mummia), Madeleine Price, Gilberto Gliozzi (Loro, I delitti del Barlume), Mark Grosy (Zero Zero Zero) e Samuele Segreto (Stranizza d’amuri, L’Ora).

La storia è ambientata nel Borneo, a metà del 1800. Un paradiso abitato dalle tribù native dei Dayak, che vivono secondo le loro antiche tradizioni, ma dominato dalla spietata legge degli inglesi, all’apice del loro potere coloniale. Sandokan vive alla giornata, senza schierarsi: combatte per se stesso e per la sua ciurma di pirati, tra cui il fidato Yanez. Ma la sua vita cambia quando, durante un’incursione, incontra Marianna, la bella figlia del console britannico di Labuan.

È l’inizio di una storia d’amore impossibile tra due anime inaspettatamente simili: Marianna, di sangue nobile, ma con lo spirito selvaggio di chi è cresciuto in un paradiso tropicale, e Sandokan, leader pirata e avventuriero, che porta in sé il sangue di re guerrieri. Sulle loro tracce si metterà il leggendario cacciatore di pirati, Lord James Brooke, che non si fermerà davanti a niente pur di catturare Sandokan e conquistare il cuore di Marianna.

Da un’idea di Luca Bernabei, la serie sarà una grande epopea con un tratto da fiaba e un forte legame con l’ambiente, e racconterà le origini della Tigre della Malesia, che torna sul piccolo schermo, la nascita del suo mito, la sua scoperta di essere figlio di un antico re guerriero, l’amore con Marianna, l’amicizia con Yanez e la rivalità con Lord Brooke: avventura, azione, eroismo ed una rivoluzionaria storia d’amore, in un racconto per adulti e bambini. Prima location delle riprese è Formello, dove il set di “Sandokan” inaugurerà il nuovo Teatro 7, nel polo produttivo targato Lux Vide, e si terranno tra il Lazio, la Toscana, l’isola di Reunion e la suggestiva Calabria, dove è stata costruita la colonia inglese di Labuan a Lamezia Terme, con il sostegno della Film Commission e della Regione Calabria.

“Siamo molto orgogliosi – dice Luca Bernabei, Amministratore Delegato di Lux Vide – di riportare nelle case degli italiani l’iconica saga di Sandokan. In questi anni abbiamo lavorato per realizzare un progetto internazionale, che valorizzasse l’IP di Emilio Salgari attraverso una chiave contemporanea. Ringrazio Rai Fiction e Fremantle International che hanno creduto in questo progetto e nel nostro desiderio di raccogliere tutta la famiglia davanti alla tv! Sono sicuro che la regia di Jan Michelini e Nicola Abbatangelo restituirà uno stile unico alla serie, dando nuova vita al più famoso pirata del Borneo.

Grazie a un talentuoso cast e alle sceneggiature dell’Headwriter Alessandro Sermoneta esploreremo luoghi lontani, sogneremo e ci emozioneremo come avviene con le grandi storie LUX!”. “Sandokan – aggiunge Maria Pia Ammirati, Direttore di Rai Ficition – è un personaggio-mito che segna la storia della Rai. Dall’immaginazione di Emilio Salgari quell’eroe è passato nelle immagini di uno sceneggiato che il pubblico non ha mai dimenticato. Siamo dunque felici e orgogliosi di riportare sullo schermo uno dei grandi protagonisti del nostro immaginario”. “Siamo entusiasti – conclude Jens Richter, CEO Commercial and International di Fremantle – di collaborare con Lux Vide e Rai Fiction a questa emozionante e ambiziosa rivisitazione di una saga molto amata per un nuovo pubblico in tutto il mondo”.

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