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Sindaco e giunta fanno i custodi al museo perchè non c’è personale

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Non si puo’ fare… era la laconica risposta dei burocrati, e dopo l’ennesima alzata di spalle, Giuseppe Lo Verde, sindaco di Polizzi Generosa, paese di tremila abitanti nell’entroterra del Palermitano, ha trovato da se’ la soluzione: stamattina alle 9.30 ha deciso di aprire lui il museo etno-antropologico inaugurato da appena una settimana. “Cos’avrei dovuto fare – spiega – tagliare il nastro e chiudere in attesa di tempi migliori?”.

Giuseppe Lo Verde. Sindaco di Polizzi Generosa trasformatosi in custode

Lo Verde ha al suo fianco l’intera giunta e, infatti, assessori e primo cittadino si sono dati il cambio per consentire ai turisti della domenica e ai residenti di visitare il museo che si trova nello stesso edificio dell’Archeologico, l’ex Collegio dei Gesuiti, che per fortuna non ha problemi di personale. Possibile che non ci sia qualcuno da impiegare per questo servizio? “Oggi è diventato tutto difficile – dice Lo Verde – Parliamo tanto di turismo, ma non si riesce ad avere dipendenti, nemmeno per due giorni alla settimana, per aprire e vigilare su un museo importante. Con la quota cento sono andate via parecchie persone. Recentemente abbiamo stabilizzato 24 precari, che lavorano 4 ore al giorno, ma non ci sono figure con un inquadramento che consenta la copertura dei turni festivi al museo”. Lo Verde garantisce che il museo ha uno straordinario appeal, soprattutto per i turisti che nel week end affollano il paesino che ricade nel Parco delle Madonie (a Polizzi ha sede anche il Mam, Museo ambientalistico madonita) e che ha dato i natali a un grande scrittore del nostro Novecento, Giuseppe Antonio Borgese, costretto nel ’31 all’esilio negli Stati Uniti perche’ inviso al fascismo.

Appeal a parte, stamattina c’era un motivo in piu’ per visitare il museo: vedere all’opera sindaco e assessori nell’insolita veste di custodi. L’iniziativa ha avuto un buon successo e sara’ ripetuta, promette Lo Verde: “Accadra’ cosi’ per tutti gli altri week end, fino a quando non si riuscira’ a trovare una soluzione”. Soluzione che potrebbe arrivare presto, come sottolinea lo stesso sindaco: “Vedro’ di superare l’intoppo sottoscrivendo una convenzione con associazioni di volontariato e pro loco”. L’apertura, almeno nel week end, per il primo cittadino non e’ negoziabile. “Nel fine settimana i visitatori arrivano, eccome, attratti dalle bellezze monumentali e naturalistiche di Polizzi Generosa”. E anche gastronomiche: qui si produce lo sfoglio, un dolce al formaggio pecorino e cioccolato, ricetta delle monache benedettine che risale al Seicento.

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In bici col papà cade e muore a 4 anni, inchiesta

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“Eri mio nipote, un bambino eccezionale. Siamo distrutti, mio fratello è distrutto. Ciao Checco, amore di zio. Non ti dimenticherò mai”. Poche parole, scritte poche ore dopo una disgrazia impensabile, che ha travolto non solo una famiglia, ma l’intera città di Barletta dove Francesco, un bimbo morto dopo essere caduto dalla bici guidata dal papà, aveva solo quattro anni. Li aveva compiuti nello scorso gennaio. La festa coi palloncini, le foto con la sorellina più piccola e la torta, ora sono tra i ricordi più dolorosi. Ieri pomeriggio, intorno alle 17 stava giocando col padre.

L’uomo ha inforcato la bici a pedalata assistita, ha sistemato il piccolino accanto a sé e ha iniziato a pedalare. Mentre la due ruote scendeva sulla ripida rampa del garage, la gioia si è interrotta. L’uomo ha sbandato, ha perso l’equilibrio ed è caduto travolgendo con il suo corpo il figlio che, nell’urto contro il pavimento a righe sopraelevate della discesa, ha perso conoscenza. Il sangue, le urla, la corsa in ospedale: tutto inutile. Francesco non respirava già più. È morto tra lo sconcerto dei medici e degli infermieri del Pronto soccorso che hanno provato a riportarlo in vita, e tra la disperazione della sua famiglia specie del suo papà. Che non si dà pace. Nell’ospedale Dimiccoli, lo stesso in cui lavora la mamma del bimbo, sono arrivati anche i poliziotti. Sono stati loro a raccogliere le prime parole di quell’uomo prostrato dal dolore.

Gli agenti della Scientifica invece, si sono precipitati lì dove tutto è accaduto, nel box del condominio di via Lattanzio, nel quartiere 167. Hanno eseguito i rilievi e repertato quanto potrà essere utile a definire in modo dettagliato una tragedia che solo il destino poteva evitare. La bici è stata sequestrata e la Procura di Trani che coordina le indagini della polizia, ha aperto un’inchiesta. L’ipotesi di reato è omicidio colposo e la bici è stata sequestrata per fare degli accertamenti. “Ci stringiamo in un abbraccio ideale e silenzioso ai genitori devastati da un dolore che nessuno dovrebbe mai provare”, hanno scritto in una nota i componenti del comitato di zona 167 di Barletta, lo stesso rione abitato dalla famiglia di Francesco.

“Come padre e come nonno, sono sgomento per la morte del piccolo Checco, ingiusta, inspiegabile, incomprensibile”, le parole affidate ai social, del sindaco di Barletta, Cosimo Cannito che ha “il cuore, come tutti, colmo di tristezza”. “Se non avete mani che possano aiutare o parole che possano confortare, fate silenzio. Quell’uomo ha già ricevuto il suo fine pena mai, non ha bisogno del vostro”, uno dei pensieri lasciati su Facebook da una donna di Barletta.

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Internazionali di Roma, ecco il tabellone: per Sinner possibile derby subito

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Appuntamento al 9 o 10 maggio con l’esordio di Jannik Sinner agli Internazionali di Roma. Molto probabilmente di sera, sicuramente sul Centrale, e la suggestione è quella di un ritorno in campo dopo i tre mesi di squalifica con un derby italiano. Il sorteggio andato in scena a Fontana di Trevi metterà di fronte il n.1 del mondo contro il vincente tra Federico Cinà (18enne beneficiario di una wild card e n.323 Atp) e l’argentino Mariano Navone, n.99 ma al 29° posto un anno fa.

Il possibile quarto di finale, potrebbe poi porlo di fronte al n.6 del seeding, Casper Ruud, o anche Matteo Berrettini, qualora il romano andasse avanti (all’esordio avrà l’americano Korda). Poi eventuali semifinali con Fritz o De Minaur, mentre solamente in finale potrà affrontare Zverev o Alcaraz, dall’altra parte del tabellone. Insomma, il percorso è tracciato e l’Italia tifa affinché Sinner possa esserci il 18 maggio in finale. Ma Jannik non sarà il solo italiano a puntare all’obiettivo grosso, perché tra le prime otto teste di serie c’è anche Lorenzo Musetti, da oggi ufficialmente in top ten per la prima volta in carriera. ComeSinner sfrutterà il bye al primo turno per esordire al secondo contro il vincente serbo Medjedovic (n.72 Atp) e un qualificato.

I suoi possibili quarti di finale, invece, potrebbero essere contro Zverev. Al femminile, invece, le speranze azzurre sono sempre su Jasmine Paolini che a Roma è vittima della maledizione del primo turno. Mai, infatti, è andata oltre se si parla di singolo, mentre in doppio, insieme a Sara Errani, è la detentrice del titolo vinto nel 2024. Da testa di serie n.6 comincerà dal secondo turno dove potrebbe avere un derby italiano con Giulia Pedone qualora l’italiana vincesse contro Lulu Sun. Il possibile quarto di finale, invece, sarebbe contro la n.3 del seeding, Jessica Pegula.

La Paolini, è poi dal lato del tabellone di Iga Swiatek, tre volte campionessa a Roma, che potrebbe così affrontare in semifinale. Ma gli occhi sono puntati su tutto il tridente azzurro per eccellenza: Sinner, Musetti e Paolini. Obiettivo? Riportare in Italia un master mille che manca dal 1976, quando a vincerlo fu Adriano Panatta.

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Milan da rimonta, in un minuto ribalta il Genoa

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Colpo esterno del Milan che espugna il Ferraris obbligando i rossoblù alla terza sconfitta consecutiva. Non basta infatti il primo gol stagionale di Vitinha al Genoa per superare il Milan. Ai rossoneri serve appena un minuto, tra il 31′ e il 32′ della ripresa, per ribaltare con Leao e un’autorete di Frendrup i padroni di casa. Sgida che era iniziata con la sorpresa Norton-Cuffy che viene schierato largo a destra alle spalle di Pinamonti nel genoa e con Leao inizialmente in panchina nel Milan.

La pioggia battente non ferma però due squadre alla ricerca della vittoria senza troppi pensieri. E Genoa che dopo appena 8′ sfiora il vantaggio con Norton-Cuffy che brucia in velocità Hernandez e Reijnders in area, si porta il pallone sul sinistro e cerca il palo più lontano ma Maignan ci arriva deviando. Gara dai ritmi alti ma non altissimi pallone che viaggia veloce sul terreno bagnato. Ne nasce una sfida ricca di episodi e di angoli, tanto che a fine primo tempo saranno 5 a testa. Ma è il Genoa nella prima parte a rendersi pericoloso come al 22′ quando sugli sviluppi di un angolo Pulisic sul secondo palo cercando di anticipare i rossoblù rischia l’autogol, ancora super Maignan che poi respinge anche la ribattuta di Messias.

Poco prima dela mezz’ora Conceiçao perder Fofana inserendo così Leao e il Milan cresce nonostante il Genoa ribatta colpo su colpo. Al 38′ azione solitaria di Hernandez libero di arrivare al limite a cercare la conclusione ma Leali è attento e blocca in due tempi. I rossoblù rispondono con Messias, Pavlovic devia in angolo, poi al 42′ leao libera Pulisic in area piccola ma Leali in uscita ipnotizza l’americano respingendo la conclusione. Genoa che parte più aggressivo ad inizio ripresa ma nei primi dieci minuti si gioca pochissimo per alcuni contrasti che portano l’intervento dei rispettivi staff sanitari. Il genoa però ci crede e per due volte con Frendrup cerca la porta ma la mira non è perfetta. Sul fronte opposto è Hernandez direttamente su punizione ad impegnare Leali. Al 15′ la mossa di Vieria, dentro Vitinha per Messias, un minuto dopo cross di Martin dalla trequarti, conclusione al volo del portoghese e palla nell’angolino per la prima rete stagionale che vale il vantaggio per il Grifone.

I rossoneri faticano a replicare ma alla mezz’ora in un minuto ribaltano la gara. Prima pareggiando con Leao che servito da Gimenez trova la deviazione di Norton-Cuffy per eludere Leali, poi con un’autorete di Frendrup che anticipando Joao Felix, servito da Leao, infila il pallone nella propria porta. Il doppio colpo subito non ferma il Genoa che si lancia in avanti ma le energie sono finite e i rossoneri possono festeggiare il successo.

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