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Guerra tra i tifosi del Melfi e del Rionero, ucciso un operaio e arrestate 25 persone: fermate questo calcio criminale

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Il tifoso della Rionero Vultur, Fabio Tucciariello, operaio, è morto; un altro è ricoverato in fin di vita all’ospedale San Carlo di Potenza. Tre sostenitori del Melfi, che erano a bordo della Fiat Punto che ha investito i rioneresi, sono stati rintracciati dalla Polizia e portati nella Questura di Potenza dove sono stati ascoltati per ore. A conclusione di questi interrogatori la Polizia ha arrestato un uomo di 30 anni, tifoso del Melfi, alla guida della Fiat Punto che ha investito il tifoso. Il 30enne è stato trasferito in carcere. Contestualmente sono stati identificati, rintracciati, arrestati e posti ai domiciliari altri 24 tifosi della Vultur Rionero.

Da sempre le due tifoserie sono acerrime nemiche. I supporter rioneresi sono gemellati con quelli del Potenza calcio: dopo la notizia della morte di Tucciariello i tifosi rossoblu’ hanno ammainato le bandiere e gli striscioni e hanno lasciato in anticipo lo stadio Massimino di Catania dove era in corso una partita del girone C della serie C. I melfitani, invece, sono gemellati con i tifosi del Lavello, altra formazione di Eccellenza lucana. “Rapporti” tra tifoserie da sempre molto “caldi”, ma che riguardano poche centinaia di persone, seppur ben organizzate. E che oggi hanno creato una gravissima “notizia” di cronaca nera che va ben al di la’ delle decine di Daspo (il divieto di assistere a manifestazioni sportive) comunque emessi negli ultimi anni. Il calendario della 19/a giornata dell’Eccellenza lucana prevedeva la trasferta a Brienza per la Vultur Rionero e per il Melfi a Tolve. Per la cronaca, la partita della Vultur e’ stata sospesa dopo pochi minuti, quella del Melfi si e’ conclusa sull’1-1. Il calcio, ovviamente, oggi conta poco o nulla. E allora bisogna tornare alla fine mattinata di quella che, in Basilicata, era cominciata come una normale domenica di un gennaio non freddo come al solito. Sul percorso verso le gare delle proprie squadre, tra le due tifoserie ci sarebbe stato un primo “contatto” su un’area di servizio della strada statale Potenza-Melfi. Poi, invece, alcune decine di chilometri piu’ avanti, a Vaglio di Basilicata, verso le 14, l’incrocio. Gli agenti della Squadra mobile di Potenza stanno facendo indagini e stanno ascoltando numerose persone per stabilire se si sia trattato di un “appuntamento”, di un vero e proprio agguato o di una tragica fatalita’.

Gabriele Gravina. Il presidente della Federcalcio

Di sicuro c’e’ che alcuni tifosi della Vultur, che stavano viaggiando a bordo di due minibus, erano fermi, in mezzo alla strada. Poi, per cause ancora in fase di accertamento, l’arrivo della Fiat Punto con a bordo i tre tifosi melfitani e l’investimento. Tucciariello e’ morto all’istante, altri tre tifosi sono rimasti feriti, uno, quello ricoverato al San Carlo, in maniera molto grave: e’ stato operato all’ospedale di Potenza a causa della gravita’ delle fratture riportate a un braccio, a un avambraccio e a una gamba. Altri due, trasportati dal 118 “Basilicata soccorso” in codice giallo, sono stati gia’ dimessi e ascoltati a lungo dalla Polizia. Gli scontri tra le tifoserie di Rionero e Melfi hanno ovviamente provocato numerosi reazioni, anche politiche. Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha parlato di “delinquenti, che la devono pagare cara”. E, di concerto con il presidente della Provincia di Potenza, Rocco Guarino, ha deciso di annullare, in segno di lutto, l’inaugurazione di una nuova scuola a Tramutola (Potenza), prevista per domani mattina. “Sono sconcertato” sono state le parole del presidente della Figc, Gabriele Gravina, a nome di tutto il calcio italiano, colpito da una nuova, inconcepibile tragedia. Rionero e Melfi sono le due piu’ importanti cittadine del Vulture, nel cuore della Basilicata, distanti tra loro solo una quindicina di chilometri.

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Crisi per Chiara Ferragni, perde un altro contratto

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Il momento critico per Chiara Ferragni prosegue. L’imprenditrice digitale coinvolta nel caso Balocco ha perso un altro accordo di collaborazione: Pantene di cui era testimonial dal 2016 ha scelto da gennaio la modella israeliana Havi Mond. Ferragni, al centro di una indagine della Procura per truffa aggravata per il pandorogate, per cui l’Antitrust ha inflitto alle sue societa’ Fenice e Tbs Crew una sanzione di oltre un milione di euro per una presunta pubblicità ingannevole legata alla vendita del Balocco Pink Christmas (udienza del suo ricorso è fissata al 17 luglio) continua nel momento no.

I follower sono da oltre 29 milioni 700mila sono scesi a 29 milioni ma è sulla reputation che si sta misurando il suo appeal. Negli ultimi mesi non è stata confermata nel cda di Tod’s e ha interrotto altre collaborazioni come quella con le Cartiere Pigna. Prima di Pigna, era stata la Safilo a chiudere il rapporto per una linea di occhiali,mentre Coca Cola aveva bloccato uno spot previsto alla la fine di gennaio. Oggi online si sono scatenati i commenti sul fatto che il brand svizzero di shampoo e prodotti per capelli, nel gruppo Procter & Gamble abbia scelto un’altra testimonial. La stessa Mond ha pubblicato sulla propria pagina Instagram le prime immagini della campagna già a gennaio.

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Giulia Cecchettin, verso richiesta giudizio per Turetta

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Si avvicina la chiusura delle indagini per il femminicidio di Giulia Cecchettin, con la probabile richiesta di rinvio a giudizio per Filippo Turetta, che si trova in carcere a Verona da novembre con l’ipotesi di reato di omicidio volontario. A sei mesi dal delitto della giovane di Vigonovo (Venezia), la Procura della repubblica di Venezia potrebbe avanzare l’istanza al Gip già a giugno, così da non far scadere i termini di custodia cautelare del giovane di Torreglia (Padova). Il processo a Turetta potrebbe così aprirsi agli inizi di autunno, tra settembre ed ottobre. Sulla decisione di mandare a processo in Assise il giovane pesa la valutazione relativa alla premeditazione del delitto. La Procura ha gli esiti dell’autopsia sul corpo della vittima, le analisi sulle macchie di sangue e gli altri elementi raccolti dai Ris nella Fiat Punto nera di Turetta.

Importanti saranno gli accertamenti tecnici sullo smartphone e sul pc portatile, anche questi sequestrati nella sua macchina dopo l’arresto in Germania al termine di 8 giorni di fuga. La contestazione dell’aggravante della premeditazione impedirebbe alla difesa di chiedere il rito abbreviato, con un eventuale sconto di pena. Si tratterà di ipotizzare se Turetta abbia potuto architettare il delitto: il fatto che avesse portato con sé il coltello utilizzato per colpire Giulia è un elemento; il nastro adesivo usato per legarla un altro; il fatto che avesse fatto il pieno alla macchina un altro ancora. La cronologia della navigazione su internet, o altri appunti rinvenuti nel Pc o nel cellulare, e i messaggi conservati potrebbero risultare decisivi. La difesa dell’imputato, rappresentata dal professor Giovanni Caruso, dal canto suo potrebbe chiedere la perizia psichiatrica, qualora Turetta venisse rinviato a giudizio davanti alla Corte d’Assise, con il rischio di venire condannato alla pena dell’ergastolo.

La Procura ha scelto per ora la via del totale silenzio sugli accertamenti, anche per cercare di attenuare il clamore mediatico che la vicenda di Giulia ha suscitato, anche se i riflettori si riaccenderanno in occasione del processo. Nel frattempo il papà di Giulia, Gino Cecchettin, mantiene vivo il suo impegno di testimoniare l’impegno contro la violenza di genere e la sopraffazione. Il 6 maggio prossimo verrà pubblicato un dialogo tra lui e il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, nell’ambito del Festival Francescano di Bologna. Fu proprio Zuppi, nell’immanenza della tragedia, ad aiutare Gino mettendolo in contatto anche con papa Francesco. “Quando leggevo storie di femminicidi – ha detto il papà di Giulia – ne rimanevo colpito, scosso, ma poi egoisticamente giravo pagina. Io ero ‘normale’, e nel mondo ‘normale’ certe cose non accadono. Non è così. Nessuno di noi è immune, perché l’idea della prevaricazione riguarda tutti indistintamente, riguarda il mondo nel quale viviamo”.

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La Luna strega il cielo di maggio con cinque fasi

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La Luna strega il cielo di maggio, che sarà caratterizzato da una particolarità nel calendario delle fasi lunari: invece delle consuete 4 fasi, questo mese se ne verificheranno 5. La Luna all’ultimo quarto, dunque, che aprirà maggio, tornerà poi anche per chiudere il mese. Come ricorda l’Unione Astrofili Italiani, l’ultimo mese che ha ospitato una fase lunare in più è stato agosto dello scorso anno e per il prossimo dovremo aspettare dicembre. Il calendario primaverile vedrà il satellite della Terra protagonista anche di un bis con Saturno: potremo ammirare per ben due volte la congiunzione, il 4 e il 31 maggio, quando la falce di Luna calante incontrerà il pianeta poco prima dell’alba nella costellazione dell’Acquario.

In questo periodo i pianeti lasciano il cielo della sera: quelli visibili ad occhio nudo sono tutti osservabili solo al mattino presto, prima del sorgere del Sole. Venere e Giove, i più luminosi, sono adesso invisibili poiché troppo vicini alla nostra stella: Giove sarà in congiunzione con il Sole il 18 maggio, mentre Venere lo sarà il mese prossimo. Tra le prime luci dell’alba si potranno invece individuare facilmente Marte e Saturno, mentre per Mercurio le condizioni sono meno favorevoli, a causa della sua posizione molto bassa sull’orizzonte.

Da segnalare anche Urano, al momento invisibile per la sua imminente congiunzione con il Sole, che il 23 maggio supererà il limite tra due costellazione, evento piuttosto raro per i lenti pianeti più esterni, lasciando l’Ariete ed entrando nel Toro. Il cielo primaverile è dominato dalle costellazioni del Leone e della Vergine, tra le più estese dello zodiaco, ma le stelle più brillanti si trovano più a Nord-Est: Arturo nel Bootes e Vega nella Lira, futura protagonista dei cieli estivi insieme alla costellazione del Cigno e a quella dell’Aquila. Nelle prime ore della sera, basse sull’orizzonte occidentale, c’è ancora il tempo di ammirare alcune delle costellazioni che sono state protagoniste dei cieli invernali, come l’Auriga, i Gemelli e il Cancro. Maggio è un buon mese anche per l’osservazione di diversi sciami di meteore.

Le Eta Aquaridi, legate ad antichi residui della cometa Halley, costituiscono una delle correnti meteoriche più cospicue dell’anno con un picco nella notte tra 5 e 6. Sono però difficili da ammirare alle nostre latitudini, mentre si trova in posizione molto più favorevole chi cercherà di individuarle dall’emisfero australe. A queste meteore si aggiungono le alfa Scorpidi, con le loro caratteristiche stelle cadenti brillanti e colorate che raggiungono il picco tra 2 e 3 maggio, le Eta Liridi, che in questi ultimi anni si sono mostrate abbastanza attive e il cui massimo è previsto il 9 del mese, e le Eta Ofiuchidi, con il picco atteso per il 12.

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