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Cronache

Matera sotto acqua e fango dimenticata dai media, se ne ricorda solo il sindaco di Milano Sala

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Non c’è un barometro dell’amarezza, dunque non possiamo sapere se i cittadini di Venezia sono più o meno amareggiati di quelli di Matera per i danni causati dall’ondata di maltempo di questi giorni. Quello che facciamo rilevare, dunque, non è chi è più amareggiato tra veneziani e materani o chi ha subito o sta subendo più danni da grandinate, piogge torrenziali, venti che sferzano case e boschi distruggendo tutto quello che incontrano. Quello che proviamo ancora una volta a farvi rilevare è il racconto sempre più spesso parziale, sbilenco, claudicante delle due Italie che convivono loro malgrado in questo Paese che dovrebbe essere unito ma che nei fatti non lo è. Da giorni si parla di Venezia sott’acqua. Dell’affare tangentizio del Mose per il quale sono stati spesi finora 6 miliardi di euro e rotti inutilmente. Ed è un bene. Ed è giusto. I media main stream italiani, salvo qualche apprezzabile rigurgito di interesse, hanno quasi dimenticato di occuparsi di Matera, la capitale europea della cultura.

La città dei Sassi ha subito danni importanti in questi giorni. Matera è stata sommersa dall’acqua, ma nessuno se ne importa. Matera  assomiglia a Venezia per le strade trasformate in canali navigabili, per la quantità impressionante di fango che l’ha sommersa. Ma nessuno o pochissimi ne parlano. Matera è al Sud. I riflettori sono tutti puntati su Venezia. C’è un silenzio assordante dei media. Non ci risulta che un telegiornale nazionale, un giornale di carta o on line abbia avviato una raccolta fondi per aiutare Matera. L’unica voce decente di questo Paese che s’è levata alta al fianco di Matera arriva da Milano. Dal sindaco di Milano, dunque il primo cittadino milanese. Con una dichiarazione d’amore per Matera.

Beppe Sala. Sindaco di Milano

“Milano non pensa solo a Venezia e non dimentica Matera, un’altra città vittima della terribile furia dell’acqua degli scorsi giorni. In questo caso – scrive Beppe Sala sul suo profilo Fb – un ringraziamento speciale va al Piccolo Teatro Milano e alla compagnia del Falstaff, che hanno scelto di dedicare l’incasso dello spettacolo del 29 novembre “Falstaff e il suo servo” alla città lucana, quest’anno Capitale Europea della Cultura. Quando si parla di collaborazione solidale Milano risponde sempre e io non potrei essere più grato alla nostra meravigliosa città”.

Il sindaco di Matera, Raffaello de Ruggieri, ha espresso ovviamente gratitudine e ringraziamento a Milano. “La città di Milano – ha sottolineato de Ruggieri – ci dimostra la sua generosità e la sua vicinanza con un gesto concreto di cui non posso che essere grato al Sindaco Sala e alla comunità che rappresenta. In un momento in cui gli eventi calamitosi hanno colpito pesantemente diverse aree del Paese, si tratta di un gesto che rinvigorisce i sentimenti di solidarietà nazionale che costituiscono un elemento fondamentale che unisce l’intera Italia”.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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