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Cronache

Sigilli a pizzerie e società nel Milanese: per gli inquirenti sono in odore di ‘Ndrangheta

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Arresti e sequestri di beni fra le province di Milano, Torino e Monza Brianza: un’inchiesta che conferma ancora una volta la pervasività delle mafie al Nord. Il Gip del tribunale di Milano ha firmato un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 9 soggetti tutti italiani, a vario titolo accusati di associazione per delinquere e trasferimento fraudolento di valori.  Eseguito anche un sequestro preventivo di beni comprendente 6 società per un valore di circa 10 milioni di euro. Alcune di queste società sono riconducibili al marchio Tourlè e una è proprietaria dell’hotel Lincoln di Cinisello Balsamo, Milano.

L’attività è iniziata con indagini di prevenzione in materia di Antimafia effettuate dalla Divisione Anticrimine della locale Questura. Gli esiti favorevoli dello screening effettuato dall’Anticrimine su alcuni soggetti sottoposti a Sorveglianza Speciale hanno consentito alla Squadra Mobile, con il coordinamento della D.D.A., di disarticolare un’associazione per delinquere capeggiata da un noto pregiudicato di origini calabresi, Giuseppe Carvelli , in passato indagato con esponenti di alcune cosche di ‘ndrangheta.


Le indagini hanno disvelato l’esistenza di un articolato sistema di intestazioni fittizie di beni e società, orchestrato dal predetto Carvelli, il cui fine era quello di mettere al riparo il patrimonio illecitamente accumulato nel tempo dal pregiudicato, utilizzando soggetti incensurati, per evitare aggressioni patrimoniali da parte dello Stato.L’attività investigativa ha fatto chiaramente emergere che Carvelli, già destinatario nel 2008 di un provvedimento di sequestro, prodromico alla confisca, per i beni di cui si era accertata la provenienza illecita per un valore di 2.250.000 € (emesso dalla Sez. Autonoma Misure di Prevenzione del Tribunale di Milano), ha investito, negli anni, ingenti somme di denaro di provenienza illecita nelle pizzerie con formula “giropizza” creando, con la complicità dei sodali, il franchising a marchio TOurlè. I locali, per i quali è stata accertata la riconducibilità al Carvelli venivano gestiti tramite società create ad hoc con la complicità dei soggetti legati al Carvelli, alcuni anche con vincoli di parentela, che prestando la loro opera nei locali e nelle società, hanno favorito il disegno criminale del principale indagato.

Alle origini della “fortuna” Tourlè la pizzeria Heigun di Bovisio Masciago (MI) ove, per prima, è stata sperimentata la formula del “giropizza”; da qui la creazione, nel 2014 da parte dei sodali, della Myob srl, società appositamente creata per la gestione – con la formula dell’affiliazione commerciale del franchising – del marchio Tourlè; è emerso come la Myob srl oltre alla gestione del marchio, detenga attualmente quote di partecipazione dirette in alcuni Tourlè.

Le società sequestrate sono la PMG srl (che gestisce il Tourlè di Sesto San Giovanni , Milano) la Cologno Food srl (che gestisce il Tourlè di Cologno Monzese – MI), la Torino Food srl (che gestisce il Tourlè di Torino, Strada Basse di Stura), la Milano Food srl (che avrebbe dovuto gestire il Tourlè di Via Ripamonti a Milano, in realtà mai aperto) e la F&G Immobiliare srl.

È stata, inoltre, sequestrata la Lincoln sas – società che gestisce l’omonimo hotel a Cinisello Balsamo (MI) – riferibile ad alcuni parenti calabresi dei principali indagati, da tempo stabilitisi nel citato comune a Nord di Milano. In particolare, uno degli indagati, in virtù dei precedenti problemi giudiziari, si era avvalso, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di confisca e prevenzione patrimoniale (spostando peraltro la propria residenza all’estero), della complicità di propri familiari, i quali, anche in qualità di teste di legno, si sono attribuiti la proprietà e la gestione della citata struttura alberghiera e, per un breve periodo di tempo, anche della Cologno Food, di fatto consentendo di mantenere la gestione e la titolarità occulta in capo al congiunto.

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Scontro tra auto, morta una 33enne in viaggio con i due figli

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Ancora un incidente mortale sulle strade bolognesi. Poco prima delle 16, lungo la strada provinciale 61 in località Pian di Lama nel territorio di Monzuno, sull’Appennino bolognese, si è verificato uno scontro frontale tra due autovetture che provenivano da direzioni opposte.

Nel violento impatto è morta una donna di 33 anni, che viaggiava, a bordo di un’utilitaria Honda Jazz insieme ai suoi due figli: una ragazza di 18 anni e un ragazzino di 13 anni che sono stati accompagnati, dal 118, all’Ospedale Maggiore per accertamenti. Sono rimasti feriti, in modo più lieve, gli occupanti dell’altra vettura coinvolta, una Citroen C4. Sul posto, per i rilievi, sono intervenuti i carabinieri che sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto è accaduto. Ieri, sulla Statale della Futa, aveva perso la vita un motociclista 76enne uscito di strada con il suo mezzo.

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Concertone sotto tono, funestato dal maltempo

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Oltre cinquanta artisti, ma i veri protagonisti del Concertone del Primo Maggio a Roma, eccezionalmente al Circo Massimo causa lavori in piazza San Giovanni in vista del Giubileo, sono stati la pioggia, caduta incessantemente fino alla sera, e il fango dell’antica arena. Nonostante i disagi, il pubblico non ha ceduto e con l’inizio delle esibizioni serali, le più attese, ha riempito il Circo Massimo. Chi si aspettava proclami e appelli, è rimasto deluso. Il Concertone non ha avuto grossi scossoni. Persino Morgan ha smussato ogni possibile polemica per essere stato sfumato durante la sua esibizione a favore dei tg. “È stato molto rock. Molto d’avanguardia”. L’unica stoccata sul palco la manda allo Stato, reo di non tutelare abbastanza gli artisti, e poi, dietro le quinte, è la volta di X Factor: “torno ma per distruggere tutto con la bomba atomica.

A Sanremo porterei invece una bomba musicale, perché c’è bisogno di far detonare l’energia musicale”. Il brivido c’è stato alle 15, quando la diretta ha preso il via. O meglio, ha cercato di prendere il via perché un forte acquazzone ha provocato problemi tecnici che hanno costretto a interrompere prima l’esibizione dei Bloom di Giusy Ferreri e poi quella dei Cor Veleno. Venti minuti di silenzio, con Ermal Meta, conduttore con Noemi e BigMama, che chitarra e voce ha improvvisato Hallelluja di Leonard Cohen, riuscendo nell’impresa di far smettere di piovere. Per poco, ma il tempo necessario per risolvere i problemi. BigMama, dal canto suo, ha voluto dedicare il suo monologo ai giovani. “Ci dicono sempre ‘non mollare, non ti arrendere, devi farcela’. Siamo figli di questa generazione che ha paura di non farcela.

Sbagliare non è mai qualcosa di umano, la media deve essere altissima. Invece dovete ricordare che il fallimento è qualcosa di prezioso, ti fa ragionare su quanto credi nel tuo sogno, nella tua forza interiore. Io lo chiamo desiderio di rivalsa, la cosa più bella che ho”. Lo ha detto dal palco del Concertone. “Sbagliare è umano e fallire è prezioso. Sarà la vostra ambizione che muoverà il mondo. Credere nei propri sogni salva”, ha aggiunto. Noemi, invece, ha puntato i riflettori sulla condizione della donna. “Il Primo Maggio deve essere fino in fondo la festa delle lavoratrici e dei lavoratori, per il lavoro, per la giustizia sociale e contro le violenza sulla donne. Le donne sono trattate peggio e pagate meno sul lavoro.

In Italia una donna su due non ha lavoro, molte donne hanno un lavoro precario o povero o costrette al part time. Nel privato lo stipendio è di circa 8mila euro più basso di quello di un uomo. Una donna su cinque lascia il lavoro dopo un figlio. Eppure le donne si laureano di più e con voti più alti”. E poi l’affondo: “In Italia si continua a dire che dovremmo fare più figli, ma non si fa abbastanza per conciliare maternità e lavoro. E solo con l’indipendenza economica le donne possono difendersi dai soprusi e dalle violenze”. Dopo la prima parte, che ha visto esibirsi tra gli altri Malika Ayane, ex-Otago, Motta, Piotta, Leo Gassmann, il concerto è ripreso con l’immancabile Bella Ciao in versione Dance. Per lasciare poi spazio a Negramaro, Rosa Linn, Rose Villain, La Rappresentante di Lista, Achille Lauro. Tra i più attesi Geolier e Ultimo.

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Auto in fiamme, muore una donna

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Tragico pomeriggio a Vado Ligure, in provincia di Savona, dove una donna è morta in circostanze misteriose a causa dell’incendio di un’auto vicino a un distributore di benzina lungo la via Aurelia. Gli eventi hanno destato preoccupazione e confusione nella comunità locale, poiché la dinamica di quanto accaduto rimane ancora avvolta nell’ombra.

Al momento, non è stata fornita alcuna chiarezza sulla natura dell’incidente. Le autorità locali stanno conducendo un’indagine approfondita per determinare se si sia trattato di un gesto deliberato o di un tragico incidente. Ciò che è certo è che la donna è stata trovata senza vita al di fuori del veicolo incendiato, a pochi passi dal distributore di benzina. La sua identità non è stata resa nota pubblicamente, in attesa di informare i familiari più stretti.

L’incidente ha richiamato prontamente l’intervento di diverse squadre di soccorso. I vigili del fuoco hanno lavorato incessantemente per domare le fiamme, mentre l’automedica del 118 ha tentato di prestare soccorso alla vittima. I carabinieri e i membri della Croce Rossa di Savona si sono mobilitati per garantire il controllo della situazione e fornire supporto alle indagini in corso.

 

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