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Napoli-Atalanta, l’avvocato Pisani: portiamo Giacomelli e i designatori in Tribunale

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Piero Giacomelli da Trieste. Non vi dice niente questo nome? Bene, ve lo ricordiamo noi chi è. Il signore in questione è l’arbitro di Napoli-Atalanta, quello che ha finto di non vedere un rigore commesso sull’attaccante azzurro Fernando Llorente. Non solo. Giacomelli non contento della colossale svista ha ignorato anche l’esistenza del Var e dunque in un capovolgimento di fronte, con Llorente a terra e mezzo Napoli fermo perchè sicuro fosse rigore, ha agevolato il pareggio della squadra bergamasca. Il fine partita ve lo ricordate: Aurelio de Laurentiis che ha attaccato in maniera forte e decisa la classe arbitrale invocando e pretendendo rispetto per la sua squadra, la sua società e i tifosi del Napoli. Carlo Ancelotti, se possibile, è stato anche più critico. L’allenatore più serio e meno brontolone della storia del calcio ha detto di sentirsi offeso dall’arbitraggio. Offeso umanamente e professionalmente. Rispetto a quanto accaduto e alle polemiche che ne sono conseguite che cosa si può fare, a parte le lamentele sterili, le poco utili interrogazioni parlamentari e le denunce di complotti che servono a poco o nulla?

Angelo Pisani. L’avvocato è anche presidente di NoiConsumatori.it

Ne parliamo con l’avvocato Angelo Pisani, presidente di NoiConsumatori, esperto di diritto tributario e sportivo, già difensore di Diego Armando Maradona nel contenzioso col Fisco italiano e autore di molte battaglie per la trasparenza e la moralità nel mondo del calcio professionistico italiano. Pisani vorrebbe obbligare la società sportiva calcio Napoli “a ricorrere entro 7 giorni, come da codice e regolamento sportivo, alla procura Figc, onde far accertare la responsabilità degli arbitri e controllori designati per la violazione dei principi fondamentali di buona fede, trasparenza e correttezza, frode sportiva, omissione di controllo, falso e truffa nel rispetto delle regole e diritti della collettività dei tifosi, consumatori, lavoratori, scommettitori e imprenditori del mondo dello sport” dice Pisani.

E se il Napoli non fa ricorso? 

Saremo noi avvocati a farlo al posto del Napoli e a chiedere i danni in nome e per conto dei napoletani, tifosi e non, che si sono sentiti offesi dall’arbitraggio di Giacomelli.

Prima di entrare in argomento ricorso, a lei che cos’altro ha dato fastidio?  

Il modo in cui certi media provano a zittire ogni protesta, a silenziarla o peggio a ridicolizzarla. Lei non può capire la rabbia per i risolini di Massimo Ugolini, il bordocampista di Sky Sport che nel dopopartita era in vena di cabaret e dunque si divertiva a fare la spalla del tecnico dell’Atalanta per sfottere il Napoli e i napoletani. Per non parlare di certe prime pagine di certi giornali.

Che cosa avete intenzione di fare lei e l’avvocato Erich Grimaldi?

Offriamo consulenza ed assistenza legale gratuita a chi vuole ricorrere contro questo scandalo e diffideremo il Napoli a presentare entro 7 giorni, come da regolamento, ricorso alla Figc e per conoscenza a tutte le autorità competenti per violazione dei principi fondamentali di buona fede, trasparenza e correttezza, frode in competizione sportiva, omissione di controllo, falso e truffa nel rispetto delle regole e diritti della collettività dei tifosi, consumatori, lavoratori e imprenditori del mondo dello sport e abbonati alla pay tv.

E se il Napoli non dovesse, non potesse o non volesse fare ricorso perchè ci sono mille vincoli, privative e altre riserve di giustizia nel campo del calcio professionistico?

Qualora il Napoli, titolare del diritto di difesa (e di fatto anche degli interessi e dei diritti dei suoi tifosi che pagano economicamente e moralmente per ogni partita), nonostante la palese protesta e denuncia pubblica del presidente Aurelio de Laurentis non attivi le contestazione e procedure di rito che consentirebbero di aprire un’indagine e/o un processo sportivo ed ometta di chiedere giustizia, allora dovrà essere ritenuta chiaramente complice e parte del sistema e i tifosi potranno chiederanno i danni anche in contestazione del Napoli per diniego di difesa e occultamento di giustizia.

Avvocato, non le sembra esagerato? Pare che è colpa del Napoli quell’arbitraggio di Giacomelli…

Eh no, io ho detto che il Napoli deve attivarsi per chiedere l’apertura di una inchiesta federale. Io non credo ci sia buona fede in quello che è successo. Se il Napoli dopo quelle proteste così forti del presidente De Laurentiis non processi, che cosa devo pensare?

Che forse è inutile farsi il sangue amaro e che quello che accade è lo specchio di un calcio che non si riforma con i ricorsi in Tribunale ma con una riforma seria. 
Sono anni che assistiamo a certe sconcezze e subiamo ogni genere di imbroglio più o meno evidente. Quella che si perpetua è, mi si passi in termine, una vergogna di palazzo che sopravvive col consenso di tutti gli organismi deputati. E nel silenzio di televisioni e la carta stampata, in perfetta sintonia con tutto ciò che accade.

E se non fosse possibile cambiare questo stato di cose?

E allora da persone intelligenti non dobbiamo più fidarci, non dobbiamo più farci  sfruttare ma dobbiamo difendere i sogni e i diritti anche dei bambini che credono nel calcio e non nelle porcherie e nelle truffe che si perpetrano in questo sport .

 

Sì avvocato, ma che cosa dovrebbero fare quelli che amano lo sport e dunque il calcio? 

Semplice. Non abbonarsi alle pay tv, non andare allo stadio, non comprare più nulla di questo mondo. Dovremmo essere capaci di dire: da oggi non avrete un centesimo perchè non rispettate le regole. Solo così si può fermare questa giostra vergognosa del calcio italiano che è diventato solo uno stipendificio per tanti assistiti, senza rispetto per i tifosi.

Avvocato, che cosa dice ai tifosi del Napoli che si sono sentiti spogliati, defraudati dall’arbitraggio di Giacomelli?

Di essere protagonisti. Si affidassero a me e al collega Erich Grimaldi e vedrete che qualcosa riusciremo a farlo per questa vergogna accaduta in Napoli – Atalanta.

C’è in questa vicenda anche un altro avvocato che affiancandosi a Pisani vorrebbe acquisire (sa solo lui come) le comunicazioni tra gli arbitri in campo e quelli nella Var Room per svelare la non buona fede del comportamento degli arbitri, ma ci pare una iniziativa pittoresca che nulla aggiunge alla sostanza e alla fuffa che gira intorno a Napoli Atalanta. Resta lo sconcerto del match, ma tutto quello che capita dopo certi episodi scandalosi è tutta roba già vista di personaggi in cerca di autore. Probabilmente compreso questo articolo.

 

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Tonali stop anche in Inghilterra, ma da agosto in campo

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Niente prolungamento di squalifica per Sandro Tonali, che potrà tornare a giocare a fine agosto, come inizialmente stabilito dalla Federcalcio italiana. La FA, la federcalcio inglese, ha dunque deciso di non allungare la sospensione del centrocampista italiano, limitandosi a comminargli uno stop di due mesi con la condizionale per la violazione delle regole anti-scommesse. Una sospensione che Tonali non dovrà scontare se non commetterà nuovamente il reato in questione.

Le autorità inglesi avevano aperto un procedimento a carico del nazionale italiano per una serie di scommesse illecite, all’incirca 50, effettuate tra il 12 agosto, ovvero il giorno del suo debutto in Premier League con la maglia del Newcastle, e il 12 ottobre, quando gli inquirenti italiani lo avevano interrogato a Coverciano, dove si trovava in ritiro con la nazionale. Oltre allo stop di due mesi, che verrà cancellato al termine del prossimo campionato se il reato non verrà commesso di nuovo, la Fa ha inflitto al centrocampista una multa di circa 25mila euro. Una sanzione tutto sommato leggera, favorita dalla confessione dello stesso Tonali che di fatto si era auto-denunciato alla procura sportiva inglese una volta emersa la violazione.

Una ricostruzione dei fatti confermata dalla stessa Fa nel notificare le motivazioni della sentenza: “Tonali ha sempre collaborato con le indagini e ha fornito anche il suo cellulare in modo da dare alla FA tutti gli elementi per trarre le proprie conclusioni. La federazione inglese ha basato la propria indagine sull’autodenuncia di Tonali, segnalando come attenuanti l’esistenza di una squalifica già in essere, quella stabilita dalla Figc, per violazioni che – se commesse in Inghilterra – avrebbero portato ad una squalifica massima di 6 mesi”. Nel corso della sua auto-denuncia, l’ex Milan aveva confessato di aver scommesso anche su quattro partite del suo Newcastle, puntando sempre sulla vittoria, e di aver sempre giocato non per vincere o guadagnare denaro, bensì perché affetto da ludopatia.

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Mercato: su Conte ora c’è il Chelsea, Milan ecco Martinez

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Sono sempre gli allenatori i protagonisti, almeno per ora, del calciomercato in Italia. Ha tenuto banco, per giorni, la questione di LOPETEGUI al Milan, con tanto di hashtag dei tifosi rossoneri contrari all’arrivo dell’ex ct della Spagna. Il quale ha fatto sapere di essere molto contrariato per l’accaduto e ora riflette sulla proposta del Manchester United, mentre al Milan salgono le quotazioni di MARTINEZ, attuale ct del Portogallo, FONSECA e DE ZERBI, che però ha una clausola rescissoria di 14 milioni con il Brighton. E a proposito di club inglesi: il Chelsea avrebbe deciso di esonerare Pochettino a fine stagione, e la prima scelta del patron del club, Todd Boehly, sarebbe CONTE.

Ci sarebbero già stato contatti con l’entourage dell’ex ct azzurro, che con il Chelsea ha vinto il titolo della Premier League nel 2017. Se il ritorno del tecnico leccese ai Blues si concretizzasse, potrebbe tornare a Londra per rimanerci LUKAKU, molto stimato da Conte. Il quale è nei piani anche del Napoli, che però ora potrebbe orientarsi su altri, in primis PIOLI, stimato da De Laurentiis.

Sulla scena è tornato anche MOURINHO, con uno spot in cui allude a Londra, forse non solo come sede della finale di Champions ma anche per un suo possibile futuro (il West Ham cerca un manager per la prossima stagione). A Bologna si registra il crescente interessamento del Tottenham per CALAFIORI e si cerca di risolvere i rebus THIAGO MOTTA, sempre in pole per la Juventus se andrà via ALLEGRI, e ZIRKZEE, per il quale si è rifatta sotto la Juventus. I bianconeri, con il ds Giuntoli, guardano anche a ZHEGORVA, 25enne esterno offensivo della nazionale kossovaro che gioca in Francia nel Lilla. Fonti vicine al giocatore riferiscono dell’interesse della Roma per CHIESA, mentre in casa Lazio si tenterà l’approccio con il Monza per COLPANI. IMMOBILE potrebbe rimanere a Formello, mentre al Milan, che per la difesa segue DIEGO CARLOS dell’Aston Villa (BUONGIORNO del Torino costa troppo), c’è Ibrahimovic che in prima persona sta cercando di risolvere la grana CAMARDA, giovanissimo bomber che ha appena compiuto 16 anni e quindi deve firmare il primo contratto.

L’agente Beppe Riso ha fatto delle richieste che il Milan ritiene troppo elevate, ‘Ibra’ si è arrabbiato, il Borussia Dortmund segue la questione a fari spenti ma con grande interesse. Il Napoli, che cederà OSIMHEN (il Paris SG è la destinazione più probabile), si sta invece muovendo per prendere DAVID dal Lilla e FERGUSON dal Bologna, Quest’ultimo però potrebbe rimanere dov’è perché vorrebbe giocare la Champions. KVARATSKHELIA avrà un adeguamento dell’ingaggio, pare a 4 milioni all’anno, così da poter respingere le lusinghe del Barcellona, al quale è stato proposto VERRATTI, già stanco del calcio del Qatar. Si è mossa anche l’Inter, che ha chiesto al Frosinone informazioni su BRESCIANINI.

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Ayrton Senna, trent’anni dopo: un mito e una bella persona

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Scusate il ritardo ma dopo trent’anni parlare di Ayrton che non c’è più a me fa ancora male. Soprattutto non mi piace celebrare una scomparsa. Per questo arrivo solo il giorno dopo.
L’ho conosciuto che correva in Formula Ford, si chiamava Ayrton Senna da Silva ma poi ha scelto di portare solo il cognome di sua madre, di origini napoletane e l’ho seguito durante la sua carriera, mi ha regalato molti scoop emozionanti ma il giorno che è morto non ero a Imola perché avevo l’esame di subacquea. E chi se la dimentica quella giornata: ero appena uscita dall’acqua per la prova per il brevetto open, ero a Sant’Angelo, nella mia Ischia. I miei colleghi sub mi dissero: vedi che Senna ha avuto un brutto incidente. Tornai di corsa a casa di mio fratello dove stavo in quei giorni ed accesi la tv giusto quando annunciarono che Ayrton era morto. E da allora io non me la sento di vedere la Formula 1.

Senna

Ogni volta ci provo ma troppi ricordi affollano la mia mente: Ayrton che pulisce il casco mentre siamo seduti sulle gomme nella prima intervista. Che mi fa entrare mentre sta girando uno spot pubblicitario a dispetto dello sponsor. Che si concede alle mie domande per l’Europeo mentre non parla con gli altri. Che telefona con me al mio direttore di allora, Marcello Sabbatini. E quando mi offre un suo pass per entrare al GP di Francia… E l’ultima intervista quando tutti dicevano che si sarebbe ritirato… E poi ai box suo fratello, mamma Joanna, l’impegno nel sociale per aiutare i bimbi sfortunati, la pastasciutta e quel messaggio registrato per un ragazzino ricoverato in coma all’ospedale di Imola . “Ana, non lo scrivere”, mi disse allora: pudico sempre quando faceva qualcosa per aiutare gli altri. Faceva tanto bene ma non lo diceva a nessuno. Una perdita vera, non solo per l’ automobilismo (un mondo al quale stava diventando scomodo quale paladino della sicurezza) e per la sua famiglia, ma per tutti, perché era un esempio positivo. Addio, Ayrton. Trent’anni dopo, un ricordo immutato.

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