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Cronache

Femminicidio a Milano, arrestato il marito violento che la picchiava da anni

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L’omicidio di Adriana Signorelli, 59 anni, trovata uccisa a coltellate nella sua casa all’ottavo piano di un palazzo popolare in via San Giacono, alla periferia di Milano, per il cui omicidio e’ stato fermato il marito, Aurelio Galluccio, 65 anni, e’ arrivato dopo una serie inenarrabile di violenze subite da lei e dai suoi famigliari durata anni. Galluccio e’ stato subito arrestato per tentato omicidio per aver cercato di investire gli agenti della Volante che erano intervenuti sul posto, ma gli investigatori della Squadra Mobile hanno lavorato per acquisire elementi che lo riconducessero con certezza al femminicidio. Quel che e’ certo e’ che l’uomo, a cominciare dal 2012, aveva cominciato ad essere violento con la moglie tanto che, dopo le denunce, era andato a vivere altrove. Un personaggio temuto anche dal vicinato che, quando era uscito dal carcere e aveva ricominciato ad aggirarsi nel quartiere, aveva creato una chat su Whatsapp per scambiarsi informazioni su di lui. Le cronache cominciarono ad occuparsi di Galluccio nel 2012 quando, a seguito di una lite con la donna, era andato in ospedale ed era tornato a casa ‘prendendo in prestito’ un ambulanza. Era stato arrestato e condannato. Il 18 novembre del 2018, dopo essere uscito dal carcere da alcuni mesi dove era detenuto per maltrattamenti ai danni del figlio di Adriana Signorelli accaduti nel 2014, era andato a casa della donna e aveva fatto esplodere la bombola a ossigeno che aveva con se’, danneggiando la porta. La moglie non era in casa, perche’ era con i carabinieri a recuperare la sua auto con la quale il marito aveva provocato diversi incidenti. L’uomo era tornato alcune ore dopo con un coltello e una tanica con benzina e candeggina. Aveva gettato il liquido addosso alla moglie che, pero’, era riuscita a scansarsi e a chiudere la porta. Rintracciato in una sala giochi e portato in ospedale, nel reparto di Psichiatria, era stato denunciato per incendio doloso, minacce aggravate e maltrattamenti in famiglia. La coppia, per quanto disgregata, aveva avuto dei riavvicinamenti negli ultimi mesi. Riavvicinamenti fatali per Adriana Signorelli che sarebbe stata uccisa nelle 12 ore precedenti il ritrovamento del corpo, in cucina, colpita da almeno cinque coltellate. E’ stata la figlia, che Adriana aveva avuto da un’altra relazione, a chiamare il 118 e i vigili del fuoco perche’ non riusciva a contattare la madre dal primo pomeriggio. Era andata a casa sua ma non aveva le chiavi per aprire il portone. Quando i soccorritori sono riusciti a entrare hanno scoperto il dramma. Mentre la figlia e i poliziotti erano in strada e’ arrivato Galluccio a bordo di un’auto e, a forte velocita’, ha cercato di investirli, schiantandosi contro un’aiuola per poi essere arrestato.

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Cronache

Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Cronache

Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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Cronache

“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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