Collegati con noi

Cronache

Stesa di camorra al rione Sanità, il quartiere però non si arrende: criminali topi di fogna che hanno paura delle persone perbene

Pubblicato

del

Sono 6 i bossoli ritrovati nel quartiere Sanità a Napoli rispetto ai 2 che erano stati in precedenza repertati in seguito alla ‘stesa’ compiuta verso le 5,30 di questa mattina quando in strada c’erano già delle persone. Il tragitto compiuto dagli autori del raid è stato ripreso dalle telecamere installate in strada. In una delle immagini riprese dalle telecamere – secondo quanto si apprende – si vedrebbe un ragazzo del posto che, spaventato dall’arrivo degli uomini armati in scooter, butta a terra il suo motorino trovando la fuga nei vicoli adiacenti alla piazza. Uno dei componenti del raid prende il motorino e lo porta via.

“La camorra non spegnerà il ‘faro’ che abbiamo acceso sul quartiere”. A parlare è Antonio Cesarano, il padre di Genny ucciso dalla camorra per errore in piazza Sanità a Napoli commentando la ‘stesa’ avvenuta stanotte proprio sul luogo dell’uccisione del giovane. “Quanto successo apre in me una ferita mai rimarginata. Anche stanotte, come e’ successo quella maledetta notte del 6 settembre 2015 quando Genny fu colpito, la piazza era piena di ragazzi scappati via al momento dell’arrivo dei motorini con le persone armate. Il quartiere ha trovato un momento di rivalsa che non puo’ essere offuscato o fermato dai clan”. Poche settimane fa il Presidente Mattarella in visita al quartiere incontro’ i giovani proprio nella chiesa davanti alla quale stamattina gli agenti della Scientifica contano i bossoli lasciati durante il raid.

“La visita di Mattarella ci ha fatto onore dando credito al lavoro che tutti, parrocchia, Municipalita’, associazioni ma soprattutto i giovani stanno effettuando sul quartiere. Ma resta lo sforzo istituzionale di mantenere le posizioni, cioe’ di non arretrare e vigilare sul quartiere. Qui abbiamo installato una rete di telecamere che spero mettano in condizione le forze dell’ordine di risalire agli autori della stesa”, conclude Cesarano. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente della Municipalità, Ivo Poggiani.  “Sul territorio è stato fatto un buon lavoro da parte delle forze dell’ordine ma adesso è importante presidiare quanto sottratto ai clan di camorra. Il pericolo è che altri gruppi criminali provenienti dai quartieri vicini possano cercare di prendere il posto di chi è stato allontanato dal quartiere. A Salvini dico ‘meno selfie e più lotta alla camorra’. Ai criminali dico, ‘siete topi di fogna e come topi di fogna uscite di notte, bardati, correte sui motorini perchè avete paura della maggior parte della citta’ che, come diceva De Crescenzo, e’ gente d’amore” accusa il Poggiani.

Advertisement
Continua a leggere

Cronache

Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

Pubblicato

del

E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

Continua a leggere

Cronache

Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

Pubblicato

del

Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

Continua a leggere

Cronache

“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

Pubblicato

del

Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto