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Cronache

Ue divisa su migranti, scontro Italia con Parigi-Berlino

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A parole sono tutti d’accordo: serve piu’ solidarieta’ e piu’ responsabilita’ da parte degli Stati di fronte ad una questione che non puo’ essere affrontata con scelte singole. Ma nei fatti l’Europa resta divisa sui migranti, incapace di trovare una soluzione che metta al primo posto l’unica cosa che davvero conta: evitare che migliaia di persone finiscano in fondo al Mediterraneo; fare in modo che chi scappa dalla Libia fuggendo da guerre e fame possa raggiungere l’Europa in modo sicuro e legale. Dal vertice informale dei ministri dell’Interno dei 28 paesi dell’Ue riuniti ad Helsinki arriva dunque l’ennesimo nulla di fatto, con un’unica nota positiva: la consapevolezza che, come dice lo stesso commissario uscente alle migrazioni Dimitri Avramopoulos, “non possiamo continuare cosi’ in futuro, affrontando la situazione caso per caso nel Mediterraneo”.

Al di la’ di questo, pero’, le posizioni restano lontane. Divisioni che sono emerse gia’ nella cena ufficiale di ieri sera quando l’asse Parigi-Berlino ha provato a mettere sul tavolo un documento con una serie di proposte tra cui quella che ha dato il via allo scontro con Matteo Salvini e con il ministro maltese Michael Farrugia: i migranti salvati nel Mediterraneo devono sbarcare nel porto sicuro piu’ vicino. Vale a dire Italia e Malta. Solo dopo lo sbarco e l’identificazione si procederebbe ad una redistribuzione. Ma solo di coloro che hanno diritto all’asilo, mentre tutti gli altri migranti resterebbero nei centri in attesa di essere rimpatriati. Una proposta che Matteo Salvini ha respinto al mittente giudicandola “inammissibile”: “non firmero’ mai un documento in cui c’e’ scritto che il porto di sbarco deve essere quello piu’ vicino”. Il perche’ e’ chiaro: il rischio, dicono dal Viminale, e’ non solo di quello di doversi sobbarcare tutto il peso degli arrivi ma anche di dover gestire anche tutti gli altri migranti ai quali verra’ respinta la domanda d’asilo. La controproposta italo-maltese – “e’ la prima volta che c’e’ una proposta mediterranea che ha raccolto il consenso anche di altri paesi” ha detto Salvini – punta invece su hotspot in tutti i paesi, redistribuzione obbligatoria dei migranti, rimpatri gestiti a livello europeo o ripartiti tra i 28, piu’ espulsioni attraverso la creazione di una lista di ‘paesi sicuri’ in modo che chi proviene da quei paesi sarebbe rimpatriato automaticamente, un’ulteriore stretta sulle Ong. “Le priorita’ sono le espulsioni e la protezione delle frontiere esterne”, ha ribadito Salvini che proprio su quest’aspetto ha concordato con Slovenia e Croazia di dar vita ad una cooperazione che consenta un maggior controllo della rotta balcanica. Le proposte italiane sono finite in un documento che chiede una “complessiva revisione” delle politiche migratorie, a partire proprio dalle regole sul salvataggio in mare. “Fatta salva la necessita’ di proteggere la vita umana e fornire assistenza a qualsiasi persona in difficolta’” si legge, vanno riviste le regole Sar perche’ “e’ ormai dimostrato che i trafficanti sfruttano le regole della Sar per facilitare la loro attivita’ criminale”. Posizioni inconciliabili, almeno per il momento, come ha sottolineato Christophe Castaner ammettendo che “l’accordo non c’e'”. “Salvini – ha detto il ministro dell’Interno francese – difende le sue posizioni politiche, che sono legittime. Ma anche le mie posizioni sono altrettanto legittime e sono differenti. L’iniziativa franco-tedesca e’ anche un’iniziativa di solidarieta’ per l’Italia e per Malta e quello che mi interessa e’ evitare che gli uomini e le donne muoiano in fondo al mare”. Per tentare di uscire dall’empasse, i tecnici di Italia, Germania, Francia e Malta si vedranno nelle prossime settimane, in vista di un mini vertice a quattro convocato a settembre a La Valletta. Che pero’ dovra’ partire da quel che ha ribadito ai giornalisti Avramopoulos: “dobbiamo convincerci a pensare e agire in una modalita’ europea. Se si segue solo l’interesse nazionale ci saranno sempre grossi problemi”.

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Scontro tra auto, morta una 33enne in viaggio con i due figli

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Ancora un incidente mortale sulle strade bolognesi. Poco prima delle 16, lungo la strada provinciale 61 in località Pian di Lama nel territorio di Monzuno, sull’Appennino bolognese, si è verificato uno scontro frontale tra due autovetture che provenivano da direzioni opposte.

Nel violento impatto è morta una donna di 33 anni, che viaggiava, a bordo di un’utilitaria Honda Jazz insieme ai suoi due figli: una ragazza di 18 anni e un ragazzino di 13 anni che sono stati accompagnati, dal 118, all’Ospedale Maggiore per accertamenti. Sono rimasti feriti, in modo più lieve, gli occupanti dell’altra vettura coinvolta, una Citroen C4. Sul posto, per i rilievi, sono intervenuti i carabinieri che sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto è accaduto. Ieri, sulla Statale della Futa, aveva perso la vita un motociclista 76enne uscito di strada con il suo mezzo.

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Concertone sotto tono, funestato dal maltempo

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Oltre cinquanta artisti, ma i veri protagonisti del Concertone del Primo Maggio a Roma, eccezionalmente al Circo Massimo causa lavori in piazza San Giovanni in vista del Giubileo, sono stati la pioggia, caduta incessantemente fino alla sera, e il fango dell’antica arena. Nonostante i disagi, il pubblico non ha ceduto e con l’inizio delle esibizioni serali, le più attese, ha riempito il Circo Massimo. Chi si aspettava proclami e appelli, è rimasto deluso. Il Concertone non ha avuto grossi scossoni. Persino Morgan ha smussato ogni possibile polemica per essere stato sfumato durante la sua esibizione a favore dei tg. “È stato molto rock. Molto d’avanguardia”. L’unica stoccata sul palco la manda allo Stato, reo di non tutelare abbastanza gli artisti, e poi, dietro le quinte, è la volta di X Factor: “torno ma per distruggere tutto con la bomba atomica.

A Sanremo porterei invece una bomba musicale, perché c’è bisogno di far detonare l’energia musicale”. Il brivido c’è stato alle 15, quando la diretta ha preso il via. O meglio, ha cercato di prendere il via perché un forte acquazzone ha provocato problemi tecnici che hanno costretto a interrompere prima l’esibizione dei Bloom di Giusy Ferreri e poi quella dei Cor Veleno. Venti minuti di silenzio, con Ermal Meta, conduttore con Noemi e BigMama, che chitarra e voce ha improvvisato Hallelluja di Leonard Cohen, riuscendo nell’impresa di far smettere di piovere. Per poco, ma il tempo necessario per risolvere i problemi. BigMama, dal canto suo, ha voluto dedicare il suo monologo ai giovani. “Ci dicono sempre ‘non mollare, non ti arrendere, devi farcela’. Siamo figli di questa generazione che ha paura di non farcela.

Sbagliare non è mai qualcosa di umano, la media deve essere altissima. Invece dovete ricordare che il fallimento è qualcosa di prezioso, ti fa ragionare su quanto credi nel tuo sogno, nella tua forza interiore. Io lo chiamo desiderio di rivalsa, la cosa più bella che ho”. Lo ha detto dal palco del Concertone. “Sbagliare è umano e fallire è prezioso. Sarà la vostra ambizione che muoverà il mondo. Credere nei propri sogni salva”, ha aggiunto. Noemi, invece, ha puntato i riflettori sulla condizione della donna. “Il Primo Maggio deve essere fino in fondo la festa delle lavoratrici e dei lavoratori, per il lavoro, per la giustizia sociale e contro le violenza sulla donne. Le donne sono trattate peggio e pagate meno sul lavoro.

In Italia una donna su due non ha lavoro, molte donne hanno un lavoro precario o povero o costrette al part time. Nel privato lo stipendio è di circa 8mila euro più basso di quello di un uomo. Una donna su cinque lascia il lavoro dopo un figlio. Eppure le donne si laureano di più e con voti più alti”. E poi l’affondo: “In Italia si continua a dire che dovremmo fare più figli, ma non si fa abbastanza per conciliare maternità e lavoro. E solo con l’indipendenza economica le donne possono difendersi dai soprusi e dalle violenze”. Dopo la prima parte, che ha visto esibirsi tra gli altri Malika Ayane, ex-Otago, Motta, Piotta, Leo Gassmann, il concerto è ripreso con l’immancabile Bella Ciao in versione Dance. Per lasciare poi spazio a Negramaro, Rosa Linn, Rose Villain, La Rappresentante di Lista, Achille Lauro. Tra i più attesi Geolier e Ultimo.

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Auto in fiamme, muore una donna

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Tragico pomeriggio a Vado Ligure, in provincia di Savona, dove una donna è morta in circostanze misteriose a causa dell’incendio di un’auto vicino a un distributore di benzina lungo la via Aurelia. Gli eventi hanno destato preoccupazione e confusione nella comunità locale, poiché la dinamica di quanto accaduto rimane ancora avvolta nell’ombra.

Al momento, non è stata fornita alcuna chiarezza sulla natura dell’incidente. Le autorità locali stanno conducendo un’indagine approfondita per determinare se si sia trattato di un gesto deliberato o di un tragico incidente. Ciò che è certo è che la donna è stata trovata senza vita al di fuori del veicolo incendiato, a pochi passi dal distributore di benzina. La sua identità non è stata resa nota pubblicamente, in attesa di informare i familiari più stretti.

L’incidente ha richiamato prontamente l’intervento di diverse squadre di soccorso. I vigili del fuoco hanno lavorato incessantemente per domare le fiamme, mentre l’automedica del 118 ha tentato di prestare soccorso alla vittima. I carabinieri e i membri della Croce Rossa di Savona si sono mobilitati per garantire il controllo della situazione e fornire supporto alle indagini in corso.

 

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