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Cronache

Rapina in villa con omicidio, arrestato un cittadino bulgaro

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E’ accusato di essere l’autore, assieme ad un complice, di una rapina in una villa di Filadelfia, nel Vibonese, finita tragicamente con la morte di un uomo di 75 anni. Un cittadino bulgaro e’ stato arrestato a Roma dai carabinieri di Vibo Valentia e tradotto nel carcere di Rebibbia. L’arresto e’ stato fatto dai militari, in collaborazione con la Compagnia aeroporto, giunti nell’aeroporto di Fiumicino. L’accusa e’ stata quella di omicidio, rapina ed incendio aggravato. Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Vibo Valentia. Si chiamava Andrea Mastrandrea il 75enne di Filadelfia ucciso il 20 giugno del 2013 nella sua abitazione nel corso di una rapina per la quale e’ stato arrestato un 29enne di origine bulgara mentre sono ancora ricercati dai carabinieri i complici. La vittima era un agricoltore e viveva da solo dopo la morte della moglie avvenuta nel 2010. Il fatto di sangue si verifico’ la sera del 20 giugno quando il presunto assassino, nipote della badante della vittima, e i suoi complici entrarono nella casa del pensionato, lo legarono appropriandosi di denaro ed oggetti preziosi. L’anziano, che presentava una profonda ferita alla nuca provocata da un oggetto contundente, fu rinvenuto senza vita dai figli accorsi nell’abitazione che i malviventi avevano tentato di dare alle fiamme in piu’ punti allo scopo di far sparire ogni traccia, anche del cadavere. “Oggi e’ un giorno – ha detto il figlio di Mastrandrea, Vito – che ci ripaga di anni di speranze e attese di assicurare alla giustizia uno degli assassini di mio padre. Mio padre era una persona che e’ sempre stata dedita al lavoro e alla famiglia, un agricoltore che si spaccava la schiena ogni giorno per portare il pane a casa, ucciso senza pieta’ dai suoi aguzzini che gli chiedevano sempre soldi per soddisfare i loro comodi. Mi auguro che adesso trovino gli altri e che buttino la chiave della loro prigione”.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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