Collegati con noi

Cronache

Mafia e appalti a Torre del Greco: sette arresti, una decina di indagati e sequestri di beni per milioni di euro

Pubblicato

del

I carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata stanno dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia nei confronti di 7 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso esterno in associazione mafiosa e concorso in estorsione con l’aggravante del metodo e delle finalità mafiose.
Le indagini hanno dimostrato gli interessi della criminalità negli appalti banditi dal comune torrese e le richieste estorsive alle imprese impegnate nei lavori pubblici. Contestualmente è stato eseguito nei confronti di uno degli arrestati un decreto di sequestro preventivo di beni mobili, immobili e quote societarie per un valore di 3 milioni di euro. Tra gli appalti nel mirino dei mafiosi la realizzazione della caserma dei vigili e l’immancabile appalto dei rifiuti. Per sapere chi vinceva l’appalto e poterlo avvicinare per estorcere soldi si servivano di ganci in comune.

Questi, in ogni caso, sinteticamente, gli atti della inchiesta.

L’indagine ha portato a:
– svelare una commistione affaristica tra camorra, imprenditoria e politica nel Comune di Torre del Greco;
– accertare estorsioni nei confronti di imprese edili impegnate in lavori pubblici, servizi e forniture pubbliche nel Comune torrese (raccolta dei rifiuti e realizzazione della nuova sede della Polizia Locale in centro);
– individuare i meccanismi attraverso i clan “Di Gioia-Papale” e “Falanga” sono riusciti a pilotare le gare d’appalto per poi imporre estorsioni alle ditte aggiudicatrici;
– contestare il concorso esterno in associazione mafiosa ad un imprenditore ritenuto il collante tra politica, imprenditoria e criminalità organizzata: riuscito ad insinuarsi nella macchina comunale, era diventato capace di pilotare talune gare di appalto, fungere da mediatore per le richieste estorsive alle imprese ed elargire somme corruttive o altre regalie in favore a politici e imprenditori locali.

 

Advertisement

Cronache

Unicost, ‘magistratura si mobiliti contro la riforma di Nordio’

Pubblicato

del

“Ci auguriamo una mobilitazione di tutta la base della magistratura per scongiurare riforme che potrebbero farci scivolare verso regimi non democratici”. Lo sottolinea un documento del direttivo nazionale Unicost relativo alla riforma Nordio “che suscita molte perplessità nel metodo e nel merito”. Preliminarmente, “in quanto il Governo starebbe aspettando la celebrazione del prossimo congresso Anm di Palermo per evitare polemiche in sede congressuale”.

Nel merito, i magistrati di Unicost, commentando il recente meeting annuale europeo dell’Eaj (European Association of Judges), dove “i delegati della nostra Anm hanno ribadito la preoccupazione per le proposte di riforma”, condividono la risoluzione adottata dall’associazione europea “ritenendo che le modifiche di riforma costituzionale già in discussione in Parlamento e l’annunciato nuovo ddl di riforma costituzionale costituiscono un grave attacco all’indipendenza della magistratura, con concreto pericolo per l’attuale equilibrio dei poteri”.

Si rileva, inoltre, che le proposte di riforma “sono in contrasto con gli standard europei secondo cui l’obiettivo precipuo degli organi di autogoverno è quello di proteggere l’indipendenza della magistratura e del singolo giudice, e affinché questo obiettivo si realizzi il Consiglio deve essere libero da influenze politiche dell’esecutivo. e i suoi componenti devono essere eletti tra pari secondo un metodo democratico”. “Gli associati di Unità per la Costituzione – conclude la nota – esprimono gratitudine nei confronti dell’Associazione Nazionale Magistrati Italiana che ha fatto sentire presso gli organismi internazionali e, in particolare, europei la voce dei magistrati italiani, preoccupati per le derive antidemocratiche che minano l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge che solo una magistratura autonoma e indipendente può assicurare”.

Continua a leggere

Cronache

Penalisti, separazione carriere rispetti indipendenza magistrati

Pubblicato

del

“Apprendiamo che il Governo, dopo molteplici dichiarazioni di intenti, ha deciso di presentare il proprio disegno di legge sulla separazione delle carriere di Giudici e Pubblici Ministeri prima del prossimo appuntamento elettorale”. Lo sottolineano le Camere penali in una nota rilevando anche che “resta fermo che la necessaria separazione delle carriere dovrà essere attuata nel rispetto dell’indipendenza della magistratura che rappresenta un bene fondamentale per la tenuta della nostra democrazia”.

I penalisti, inoltre aggiungono di essere “altresì convinti che la obbligatorietà dell’azione penale debba essere conservata e che tuttavia, stante la peculiare natura di tale principio, lo stesso debba essere democraticamente modulato nella sua concretezza”. “Il tema della separazione delle carriere, era stato ormai da tempo dimenticato dalla politica, ed è stato posto nuovamente al centro del dibattito pubblico – ricordano i penalisti – dal percorso intrapreso nel 2017 dall’Ucpi di raccolta delle firme per la presentazione di una legge costituzionale di iniziativa popolare. Si è così tornati a discutere di un argomento fondamentale per la giustizia penale del Paese, che si era voluto accantonare, per non urtare le sensibilità di una magistratura chiusa nelle sue dinamiche corporative e non potremo che essere soddisfatti se l’iter legislativo prendesse finalmente avvio”.

“Si tratta di una riforma necessaria – dicono le Camere penali – al fine di realizzare nel processo la figura di quel giudice terzo voluto dall’art. 111 della Costituzione, separato dall’accusa e dalla difesa, garante dei diritti dei cittadini”. “Nel merito non abbiamo mai pensato che la nostra proposta fosse immodificabile e non potesse subire interventi correttivi anche migliorativi e valuteremo pertanto laicamente anche l’ipotesi dell’introduzione dell’Alta Corte per il disciplinare dei magistrati e quella del sorteggio temperato per l’elezione dei componenti togati del Csm, quando potremo leggere il testo elaborato dal Governo”, concludono le Camere penali.

Continua a leggere

Cronache

Infezioni ospedaliere, in Europa oltre 4 milioni di pazienti infettati ogni anno

Pubblicato

del

Negli ospedali europei ogni giorno più di 90 mila persone contraggono un’infezione legata all’assistenza. In totale sono 4,3 milioni ogni anno pari all’8% dei pazienti, senza particolari cambiamenti negli ultimi 15 anni. Sono alcuni dei dati che emergono da un rapporto pubblicato dallo European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) relativo agli anni 2022-2023. “Le infezioni associate all’assistenza sanitaria rappresentano una sfida significativa per la sicurezza dei pazienti negli ospedali di tutta Europa. Questi numeri evidenziano l’urgente necessità di ulteriori azioni per mitigare questa minaccia”, ha affermato in una nota la direttrice dell’Ecdc, Andrea Ammon.

Secondo il documento, che ha analizzato i dati di 1.623 ospedali europei, le più frequenti infezioni ospedaliere sono polmoniti, infezioni delle vie urinarie o della ferita chirurgica. La novità principale è l’ingresso, tra le complicanze infettive, di Covid-19, che è responsabile di circa il 7% di tutte le infezioni acquisite in ospedale. Tra le tendenze, l’aumento dell’uso degli antibiotici: nel 2022-2023 il 35,5% dei pazienti ha ricevuto almeno un agente antimicrobico, rispetto al 32,9% del precedente rapporto risalente al 2016-2017. Preoccupa anche la resistenza agli antibiotici: 1 microrganismo su 3 tra quelli responsabili delle infezioni ospedaliere è resistente a importanti antibiotici. L’Italia, con quasi 430 mila infezioni l’anno è seconda solo alla Germania (580 mila) e poco avanti alla Francia (436 mila) per numero assoluto di infezioni ospedaliere. Alto anche l’utilizzo di antibiotici, che vengono prescritti al 44,7% dei pazienti ricoverati.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto