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Cronache

Bancarotta, arrestato il fondatore dell’Interporto Sud Europa: avrebbe nascosto debiti per 130 milioni di euro

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Un giro di danaro per 37 milioni di euro all’interno dello stesso gruppo imprenditoriale, con un sistema di scatole cinesi. È questa l’accusa madre (quella principale) contestata dalla Procura di S. Maria Capua Vetere all’imprenditore di Caserta Giuseppe Barletta. Le indagini, meticolose, sono della Guardia di Finanza di Caserta. Hanno messo agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta Barletta perchè il denaro fuoriuscito da alcune società avviate verso il fallimento veniva immesso in altre. Che cosa significa tutto ciò? Secondo l’accusa questo comportamento avrebbe permesso di nascondere anche debiti tributari per oltre 130 milioni di euro. Barletta è a capo di un impero al quale sarebbero riconducibili 50 società, alcune con sede in Olanda e Austria. Con l’imprenditore e’ stato messo agli arresti domiciliari anche il suo collaboratore Nicola Berti, legale rappresentante di diverse società del gruppo. I finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Caserta, guidati dal comandante provinciale Andrea Mercatili e da Luca Gennaro Cioffi, hanno notificato anche due obblighi di firma a carico di Gennaro Mancini e Giuseppe Pisanti, legali rappresentanti di societa’ del gruppo ed hanno sequestrato soldi, beni e quote sociali per circa 28 milioni di euro.

Tra le quote sequestrate vi sono quelle della societa’ “Piazza degli Svagi Srl”, il forziere del Gruppo Barletta, formalmente controllata da due trust con sede in Nuova Zelanda. La società è proprietaria di numerosi immobili nel Parco commerciale “Campania” di Marcianise (Caserta), all’interno dell’area del “Centro Commerciale Campania”, che non è coinvolto nelle indagini. Nel gruppo rientra “Interporto Sud Europa spa”, proprietaria dell’omonima piattaforma logistica, tra le più importanti in Italia, che sorge alle porte di Caserta, nei territori dei Comuni di Maddaloni e Marcianise. Formalmente, la società non è coinvolta nell’indagine, sebbene le altre società del gruppo oggetto degli accertamenti fossero destinate proprio alla realizzazione della piattaforma. Ma nel mirino degli inquirenti è finita anche la transazione firmata a novembre 2016 tra l’Ise e il Comune di Marcianise, che avrebbe dovuto chiudere un contenzioso di anni e che impegnava la società di Barletta a realizzare opere per 20 milioni di euro. Gli obblighi sarebbero stati garantiti – secondo l’accusa – da fideiussioni illecite.

Il Comune ha invece “rilasciato permessi a costruire e concesso altri vantaggi”, ha detto il Procuratore di S. Maria Capua Vetere Maria, Antonietta Troncone, che però non ha confermato l’iscrizione nel registro degli indagati di funzionari pubblici o politici. L’inchiesta, denominata “The Family”, è partita anni fa dopo che emerse l’alta esposizione debitoria verso il fisco del Gruppo Barletta, noto proprio per la realizzazione dell’Interporto. Nel 2015 la Procura aveva chiesto il fallimento di 3 società, ma il ricorso venne bloccato attraverso la presentazione di piani di rientro concordatari garantiti proprio da quelle società “sane”, che avevano beneficiato dei “flussi distrattivi”. Barletta – invece di pagare il fisco – avrebbe disposto bonifici per svariati milioni di euro a favore di altre imprese del gruppo a mero titolo di finanziamento, al solo fine di drenare la liquidità formatasi e dirottarla, per gran parte, all’estero, sottraendo ogni risorsa finanziaria all’eventuale azione di riscossione coattiva da parte dell’Erario.

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Domani i funerali della bimba di 4 anni morta nel Napoletano

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Si svolgeranno domani, alle ore 16 nella parrocchia di San Nicola di Castelvenere (Benevento) i funerali di Alessandra, la bambina di 4 anni morta in circostanze ancora da chiarire in un’abitazione di Tufino, in provincia di Napoli, nella notte tra il 14 e 15 dicembre dello scorso anno, dopo una caduta da una scala a chiocciola. Lo rende noto Alessandro Di Santo, sindaco di Castelvenere, dove la bimba risiedeva ufficialmente. Sulle cause, non del tutto chiare, della morte di Alessandra indaga la Procura di Nola.

Due zii della bambina sono stati iscritti nel registro degli indagati. A carico della coppia di coniugi, presso cui la piccola era stata collocata dai servizi sociali, si ipotizzerebbero i reati di maltrattamenti e omicidio colposo. La morte della bambina risale alla sera del 13 dicembre scorso e sarebbe stata provocata dalle ferite conseguenti a quella che si ipotizza sia stata una caduta accidentale dalla scala interna dell’abitazione. Sembra che in un primo momento le condizioni della piccola non fossero state considerate così gravi, ma quando sul posto sono giunti i medici del 118, per la bambina non c’è stato più nulla da fare. Due le telefonate fatte al 118 quella sera: nella prima si faceva riferimento a una broncopolmonite, nell’altra si citava invece la caduta dalle scale. “La nostra comunità – aggiunge il primo cittadino – si unisce commossa ai genitori e ai nonni della piccola Alessandra per la sua tragica scomparsa”.

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Tragedia a Lanciano durante il corteo del 25 aprile: un morto e tre feriti investiti da un’auto

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Doveva essere una mattina di celebrazione e memoria quella di oggi a Lanciano, in occasione del 25 aprile. Invece, si è trasformata in tragedia quando una Lancia Musa ha travolto un gruppo dell’Anpi, che si stava dirigendo verso piazza Plebiscito per partecipare alla manifestazione organizzata dal Comune.

Un uomo di 81 anni muore sul colpo

Nell’incidente ha perso la vita un uomo di 81 anni, mentre altre tre persone sono rimaste ferite. Le loro condizioni non sono gravi, come ha comunicato la Asl Lanciano Vasto Chieti: al pronto soccorso dell’ospedale “Renzetti” sono giunti il conducente dell’auto, un uomo di 79 anni, e due donne. Si attendono gli esiti degli esami radiologici per valutare l’entità dei traumi. In assenza di lesioni significative, verranno trattenuti in Osservazione Breve.

Le indagini della Polizia: dinamica ancora da chiarire

La Polizia è al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Il conducente, fortemente provato, ha dichiarato di non ricordare nulla di quanto successo, se non di essere rientrato in auto dopo aver partecipato al momento celebrativo davanti al monumento agli Eroi Ottobrini. Al termine della cerimonia, i partecipanti si erano diretti a piedi verso il centro, percorrendo via del Torrione, dove l’auto ha improvvisamente sfrecciato tra loro a tutta velocità, travolgendo il gruppo.

Un dramma inaspettato che ha scosso profondamente la comunità di Lanciano proprio nel giorno della Festa della Liberazione.

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Addio a Nicola Rivelli, Forza Italia saluta un uomo di politica e cultura

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È morto Nicola Rivelli (foto Imagoeconomica del 13 aprile del 2000), ex parlamentare e storico militante di Forza Italia. A comunicarlo è stato Fulvio Martusciello, coordinatore regionale del partito in Campania, che ha annunciato il decesso avvenuto a causa di un arresto cardiaco.

Un protagonista della Seconda Repubblica

Rivelli è stato una figura centrale nella prima fase di costruzione del centrodestra italiano. «È stato parlamentare in una fase cruciale per il centrodestra, quando si costruivano i nuovi equilibri della Seconda Repubblica», ha dichiarato Martusciello. «Ha partecipato con determinazione alla nascita del progetto politico che avrebbe portato Forza Italia a guidare il Paese».

Politico, artista, cittadino

Ma Nicola Rivelli non è stato soltanto un uomo di partito. «Napoli perde una figura poliedrica, capace di esprimersi in politica come nell’arte e nella vita civile», ha sottolineato ancora Martusciello, ricordando il contributo di Rivelli anche fuori dalle aule parlamentari. Uomo brillante e mai banale, con una visione capace di andare oltre il contingente, ha saputo guadagnarsi la stima anche al di fuori del perimetro politico.

Una presenza costante e leale

«Sempre coerente, sempre presente, sempre con noi, fino alla fine», ha detto commosso il coordinatore regionale. «La sua amicizia è stata per me un punto fermo. Lo ricorderemo sempre con affetto e gratitudine».

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