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La protesta degli anarchici continua, un altro arresto a Torino

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La mobilitazione degli anarchici a Torino continua. Oggi si è raccolto un presidio in centro città a pochi passi dal municipio, dove è stato presentato il bilancio di un progetto comunale sulle periferie. Un centinaio di antagonisti si e’ ritrovato in piazza della Repubblica per manifestare “rabbia” e “dissenso” e ha sfilato per le vie del quartiere Aurora. Una giovane e’ stata arrestata, altri 64 manifestanti sono stati identificati. La nuova iniziativa e’ caduta nel giorno in cui un giudice del tribunale di Torino ha scarcerato gli undici anarchici finiti in manette durante i disordini scoppiati in citta’ sabato scorso, quando il corteo contro lo sgombero dell’Asilo di via Alessandria e’ degenerato in episodi di guerriglia urbana. Accusati di devastazione e saccheggio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, lancio di ordigni esplosivi e blocco stradale in concorso, per loro il gip ha disposto l’obbligo di firma. La misura restrittiva riguarda solo il reato di resistenza all’arresto, mentre per gli altri capi di imputazione non sono stati ravvisati gravi indizi di colpevolezza. Gli antagonisti applaudono alla decisione del giudice, mentre i sindacati di polizia sbottano: “Hanno devastato la citta’ e ora sono liberi. Il nostro lavoro e’ stato vano”. Ma le indagini continuano. Durante il corteo di sabato, la Digos ha identificato trecento persone e gli inquirenti stanno cercando di risalire ai responsabili degli episodi di violenza. “Non e’ finita qui”, ribadiscono gli anarchici, che oggi hanno cercato di raggiungere Palazzo Civico, ma sono stati bloccati dalla polizia. Gli agenti sono saliti sui tram e hanno fermato diversi antagonisti. La brasiliana Claudia Muniz e’ stata arrestata: nel tentativo di sfuggire ai controlli si e’ divincolata tirando calci e pugni e nelle tasche aveva oggetti atti ad offendere. All’appuntamento hanno partecipato un centinaio di persone, tra cui pure gli ‘irriducibili’ dell’Asilo, che la scorsa settimana hanno resistito allo sgombero restando sul tetto dell’edificio per 24 ore. Numerosi gli striscioni contro il Movimento5Stelle, che “ha dimostrato di essere il partito della polizia”, contro la “sindaca sceriffa”, contro Lega e Cinque Stelle. “Ci vogliono cacciare – urlano i manifestanti – La rabbia sociale, ve la fara’ pagare”. Stasera un nuovo appuntamento, alle 21, al cortile del Maglio, per un’assemblea.

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Il prefetto di Napoli riceverà nel pomeriggio don Patriciello

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Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, riceverà nel pomeriggio di oggi negli uffici di Palazzo di Governo, il parroco del Parco Verde di Caivano, don Maurizio Patriciello, ed il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo.

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Caso Iovino, dubbi su motivi lite tra Fedez e personal trainer

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Non è certo che la lite scoppiata alla discoteca The Club tra Fedez e Cristiano Iovino abbia riguardato una ragazza che era in compagnia del rapper. Anzi, secondo fonti vicine al cantante, ex di Chiara Ferragni, ci sarebbero altre ragioni relative ai dissapori tra lui e il personal trainer romano, poi aggredito, quella notte tra il 21 e il 22 aprile scorso, da un gruppo di 8-9 persone, tra cui ultras rossoneri legati all’artista, fuori dal suo appartamento milanese qualche ora dopo. I motivi che avrebbero originato la lite a cui sarebbe seguita la presunta spedizione punitiva al momento, però, non vengono chiariti. Intanto, stando a quanto riportato oggi da alcuni quotidiani, subito dopo i fatti di quella notte, dopo aver sentito alcuni testimoni, tra cui due guardiani del palazzo di via Marco Ulpio Traiano, abitazione milanese di Iovino, e dopo aver visionato le immagini delle telecamere (sia quelle del locale che quelle fuori dalla casa di Iovino) i carabinieri hanno denunciato in Procura Fedez per rissa. Il fascicolo è coordinato dal pm Michela Bordieri. Fedez, con dichiarazioni di ieri, ha negato di essere stato presente davanti a casa di Iovino, dove è avvenuto il pestaggio (non denunciato dal 37enne), ma sia le testimonianze che le immagini delle telecamere confermerebbero la sua presenza.

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Giubileo: indulgenza anche astenendosi da media e social network

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L’Indulgenza plenaria giubilare potrà essere conseguita anche “astenendosi, in spirito di penitenza, almeno durante un giorno da futili distrazioni, reali ma anche virtuali, indotte ad esempio dai media e dai social network, e da consumi superflui”. È quanto stabiliscono le norme della Penitenzieria apostolica per il Giubileo Ordinario 2025. L’indulgenza giubilare è concessa anche praticando la tradizionale astinenza del venerdì, nonché “devolvendo una proporzionata somma in denaro ai poveri; sostenendo opere di carattere religioso o sociale, in specie a favore della difesa e protezione della vita in ogni sua fase e della qualità stessa della vita, dell’infanzia abbandonata, della gioventù in difficoltà, degli anziani bisognosi o soli, dei migranti dai vari Paesi che abbandonano la loro terra alla ricerca di una vita migliore per se stessi e per le loro famiglie; dedicando una congrua parte del proprio tempo libero ad attività di volontariato, che rivestano interesse per la comunità o ad altre simili forme di personale impegno”.

La Penitenzieria esorta inoltre tutti i sacerdoti ad offrire ai fedeli “la più ampia possibilità” di accedere al Sacramento della Riconciliazione, “adottando e pubblicando fasce d’orario per le confessioni, in accordo con i parroci o i rettori delle chiese limitrofe, facendosi trovare in confessionale, programmando celebrazioni penitenziali a cadenza fissa e frequente, offrendo anche la più ampia disponibilità di sacerdoti che, per raggiunti limiti di età, siano privi di incarichi pastorali definiti”, con la possibilità di confessarsi anche durante le messe.

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