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Cronache

Scorta a Sandro Ruotolo, il procuratore nazionale antimafia Cafiero de Raho: soggetti a rischio vanno protetti

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La revoca della scorta al giornalista Sandro Rotolo deriva “evidentemente da valutazioni che gli organismi, ai quali compete, esprimono. Sono del parere che i soggetti a rischio vanno sempre protetti. Di volta in volta i parametri sono quelli anche della maggiore visibilità, del tipo di inchieste, di tutto ciò che si esprime nell’ambito di un’attività lavorativa giornalistica”. Questo è quanto dice il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, a margine di “Contromafiecorruzione” in corso a Trieste. “È evidente – ha affermato il procuratore – che lo Stato si trova ad affrontare tantissime problematiche proprio in ordine al rischio delle persone. È anche evidente che il diritto alla sicurezza non deve mai ridurre la sicurezza dei diritti”. Cafiero De Raho ha poi ricordato un incontro ad Arezzo con la presenza del giornalista Paolo Borrometi, “che ha raccontato tanti episodi che sono avvenuti in suo danno. Questo perchè non si è intervenuto in tempo. Però si è potuto salvare la sua vita perchè una scorta gli è stata data e gli è stata mantenuta. Questo senza voler creare polemiche, spettano ad altri organismi”.

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Varenne torna in pista ad Agnano: un omaggio commosso per i 30 anni e per ricordare Enzo Giordano

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Sarà una passerella più malinconica del previsto, ma anche un tributo denso di emozione quella che Varenne, il più grande trottatore di tutti i tempi, farà domenica prossima all’ippodromo di Agnano, in occasione del Gran Premio che porta il suo nome. L’evento, nato per celebrare i 30 anni del “Capitano”, si trasformerà in un omaggio al suo storico proprietario, Enzo Giordano, scomparso nei giorni scorsi a Napoli all’età di 71 anni.

A confermare la volontà di onorare comunque l’impegno è Giampaolo Minnucci, l’uomo che ha guidato Varenne verso la leggenda: “Sarà un modo per ricordare l’amico Enzo – spiega all’ANSA – e sono felice che Varenne sarà in pista come lui aveva chiesto. Per Giordano, quel cavallo era un patrimonio degli italiani, non una proprietà privata”.

Un cavallo leggendario, un’amicizia indissolubile

Varenne, nella sua carriera, ha conquistato 62 vittorie su 72 gare disputate, tra cui due Prix d’Amérique, due Elitloppet, tre Gran Premi della Lotteria, e ha incassato oltre sei milioni di euro. Ritirato dall’attività agonistica, ha proseguito la sua carriera come riproduttore, generando oltre duemila puledri. Oggi, a 30 anni, è ancora in forma e sarà la grande attrazione della giornata di corse ad Agnano.

Minnucci ricorda anche l’origine di quella storia straordinaria: “Chiamai Enzo per proporgli l’acquisto di Varenne, che costava parecchio. Accettò subito, anche perché gli piaceva il nome: durante il viaggio di nozze aveva soggiornato in Rue de Varenne a Parigi”.

Quell’intuizione fu l’inizio di un’amicizia lunga 30 anni, alimentata da successi sportivi e profonda complicità. “Giordano era un uomo straordinario – continua Minnucci – elegante, modesto, sincero e sempre pronto ad aiutare gli altri. Anche in un ambiente difficile come quello dell’ippica, è rimasto sempre una persona corretta e limpida”.

L’Italia intera a omaggio di un binomio storico

Anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha voluto ricordare Giordano: “Aveva visto giusto. Un cavallo così bello e fiero non poteva che diventare un campione. Varenne ha rappresentato l’orgoglio di una Nazione intera, anche di chi non aveva mai messo piede in un ippodromo”.

Domenica sarà un giorno di festa, ma anche di ricordi e commozione. L’omaggio a Enzo Giordano, attraverso il trotto elegante di Varenne, resterà inciso nella memoria dell’ippica italiana.

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Cronache

Campobasso, paziente dichiarato morto ma è vivo: “Papà” chiama mentre i familiari preparano il funerale

ll’ospedale Cardarelli di Campobasso un uomo è stato dichiarato morto per errore. La famiglia lo scopre vivo grazie a una telefonata. Nessuna denuncia.

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Campobasso, paziente dichiarato morto ma è vivo: “Papà” chiama mentre i familiari preparano il funerale

Un errore che ha dell’incredibile quello accaduto all’ospedale Cardarelli di Campobasso, dove un uomo è stato dichiarato morto per sbaglio, generando momenti drammatici e surreali per i suoi familiari. A causare il caos sarebbe stato uno scambio di cartelle cliniche all’interno del reparto di Medicina.

La vicenda è stata raccontata direttamente dai familiari del 67enne di Ripalimosani, protagonista suo malgrado dell’episodio. La figlia, avvisata telefonicamente dal personale sanitario con una comunicazione secca – “Signora, suo padre purtroppo è morto. Ha avuto un arresto cardiaco” – è corsa in ospedale con la sorella, allertando nel frattempo un’agenzia di pompe funebri.

La telefonata inaspettata

Mentre le due donne erano in ospedale a parlare con una dottoressa, sul telefono di una di loro è comparsa una chiamata: sul display, il nome salvato era “Papà”. Incredula e con il cuore in gola, la donna ha risposto: dall’altra parte del telefono, la voce familiare del padre le ha chiesto semplicemente: “Ma come mai non venite?”.

L’uomo era vivo e stava bene, anzi, era stato dimesso proprio quel giorno. Solo allora i sanitari si sono resi conto del clamoroso errore: una scambio di cartelle cliniche con quelle di un altro paziente deceduto.

Nessuna denuncia, ma tanto sconcerto

Nonostante lo shock e il trauma emotivo vissuto, la famiglia ha deciso di non sporgere denuncia contro l’ospedale. Ma l’episodio ha suscitato forti reazioni, sollevando interrogativi sulle procedure interne e sui controlli nella gestione dei dati clinici all’interno della struttura sanitaria.

Il Cardarelli di Campobasso, già in passato finito sotto i riflettori per carenze strutturali e organizzative, dovrà ora fare chiarezza su quanto accaduto, per garantire che errori simili non si ripetano.

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Circumvesuviana, carrello deraglia tra Castellammare e Pioppaino: Eav presenta denuncia per possibile sabotaggio

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Un nuovo episodio scuote il servizio ferroviario della Circumvesuviana. Questa mattina un carrello motore è uscito dai binari nel tratto tra le stazioni di Castellammare di Stabia e Pioppaino, provocando l’interruzione della linea Napoli-Sorrento. Fortunatamente nessun passeggero è rimasto ferito, ma i disagi alla circolazione sono stati significativi, parzialmente contenuti con l’attivazione di bus sostitutivi.

Una pietra accanto ai binari: ipotesi sabotaggio

A destare allarme è stato il ritrovamento di una grossa pietra proprio accanto ai binari nel tratto dell’incidente. In una nota ufficiale, Eav, l’azienda che gestisce la linea, ha fatto sapere che non si può escludere che l’ostacolo abbia causato l’urto che ha determinato l’uscita del carrello dai binari.

Per questo motivo, “a tutela dell’incolumità e della sicurezza”, Eav ha annunciato che presenterà denuncia contro ignoti alla Procura della Repubblica, affinché siano svolti gli accertamenti necessari.

Un episodio grave in un contesto già fragile

Il sospetto di un atto doloso su una linea ferroviaria già fragile e spesso oggetto di proteste e segnalazioni da parte degli utenti accende i riflettori ancora una volta sulla sicurezza delle infrastrutture e sulla necessità di intensificare i controlli. L’ipotesi che si possa essere trattato di un sabotaggio preoccupa profondamente i vertici dell’azienda e gli stessi pendolari che ogni giorno viaggiano lungo la tratta vesuviana.

Indagini in corso

Le forze dell’ordine, allertate dalla direzione dell’Eav, hanno avviato i primi rilievi. Nei prossimi giorni sarà fondamentale stabilire con certezza le cause tecniche dell’incidente e l’origine del masso trovato sui binari, per capire se si sia trattato di una manomissione volontaria o di un evento accidentale.

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In rilievo

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