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Ucraina Svitolina, americani con me dopo Trump-Zelensky

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Elina Svitolina é approdata ai quarti del Wta 1000 di Indian Wells battendo la statunitense Jessica Pegula. E’ stata la terza tennista a stelle e strisce eliminata nel torneo californiano dall’ucraina, che in precedenza si era imposta su Ashlyn Krueger e Danielle Collins. Eppure il pubblico americano non ha mai smesso Di supportarla. Un atteggiamento apprezzato dalla giocatrice, che l’ha collegato al violento scontro verbale del 28 febbraio, alla Casa Bianca, tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky. Svitolina ha dichiarato di aver percepito il “massiccio sostegno” del pubblico. “Sento il bisogno di giocare bene… Sento che è qualcosa che devo fare per il mio Paese”, ha commentato Svitolina, numero 23 al mondo, dopo aver battuto in tre set Pegula (n.4).

Ha espresso la propria emozione e ringraziato il pubblico americano, soprattutto per il sostegno ricevuto dopo l’acceso faccia a faccia tra il presidente americano ed il suo omologo ucraino. Trump aveva poi congelato gli aiuti militari all’Ucraina e sospeso la condivisione di informazioni di intelligence con Kiev.

“Da quell’incontro nello Studio Ovale – ha scritto sui social -, ho ricevuto molti messaggi di sostegno dagli americani e anche dalle persone qui da quando sono arrivata per questo torneo, semplicemente per dimostrare il loro affetto e sostegno al popolo ucraino”, ha detto Svitolina.

“Quindi sì, il mio grazie si basa sulla mia esperienza personale qui. Nonostante abbia giocato contro tre americane”. Sempre nel tabellone femminile, Iga Swiatek (n.2) si è qualificata ai quarti sconfiggendo la ceca Karolina Muchova con il punteggio di 6-1, 6-1. Domani affronterà la cinese Zheng Qinwen (n.9) che non ha avuto problemi a eliminare l’ucraina Marta Kostyuk in due set. Prosegue la corsa del doppio azzurro formato da Matteo Berrettini e Lorenzo Sonego. Negli ottavi hanno sconfitto gli americani Ryan Seggerman-Patrik Thrac con il punteggio di 6-3, 6-2. Nei quarti dovranno affrontare la forte coppia composta da Marcelo Arevalo e Mate Pavic.

La giornata è stata molto disturbata dalla pioggia, andata e venuta nella Coachella Valley. Ha interrotto l’incontro di Holger Rune (n.13 del mondo), ma il danese ha avuto comunque il tempo di eliminare Stefanos Tsitsipas, battuto 6-4, 6-4, nonostante il greco venisse da sette successi di fila dopo il titolo di Dubai. Rune ha così battuto Tsitsipas per la quarta volta in quattro confronti ed ha raggiunto, come lo scorso anno, i quarti di finale del torneo, dove sarà il favorito contro l’olandese Tallon Griekspoor (n.43), che ha elimianto il giapponese Yosuke Watanuki. Il ventenne francese Arthur Fils (n.21) è riuscito a sconfiggere l’americano Marcos Giron (6-2, 2-6, 6-3) e nel suo primo quarto di finale Masters 1000 affronterà il russo Daniil Medvedev (n.6), che si è qualificato facilmente contro un altro americano, Tommy Paul, con il punteggio di 6-4, 6-0.

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È morto a 84 anni Jair, protagonista della ‘Grande Inter’ Helenio Herrara

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Il mondo del calcio è in lutto. È morto questa sera Jair da Costa, in arte Jair. Aveva 84 anni. Fu campione del mondo col suo Brasile nel 1962 (pur senza giocare). Amatissimo anche in Italia per il suo decennio di trionfi, gol e soddisfazioni con l’Inter tra il 1962 e il 1972. Fu uno dei protagonisti assoluti della Grande Inter di Angelo Moratti ed Helenio Herrara. Con i nerazzurri vinse 4 scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinetali.

“É scomparso Jair – scrive l’Inter sui social – Ala destra dal dribbling fenomenale, ha vinto tutto con la Grande Inter. Quattro campionati, due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, un posto nell’eternitá di una squadra leggendaria. Il Club si stringe alla sua famiglia in questo momento difficile”.

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Calcio:3-2 al Real Madrid, Barcellona conquista la Coppa del Re

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Il Barcellona ha vinto la Coppa del Re battendo 3-2 i rivali di sempre del Real Madrid al Sanchez Pizjuan di Siviglia. A regalare il Clasico di Coppa ai blaugrana il gol nel secondo tempo dei supplementari di Koundé (116′) dopo che il match, bellissimo e avvincente, era terminato 2-2 dopo i tempi regolamentari. Ad aprire le marcature la prodezza di Pedri nel primo tempo (28′), poi nella ripresa la reazione del Real con Mbappè su punizione (70′) e Tchouameni (77′) che la ribaltano, Ma non è finita con il pari blaugrana di Ferran Torres nel finale (84′). Decisivo il Var, nel prolungamento della partita, che annulla un rigore concesso al 96′ per la scivolata di Asencio su Raphinha che si lascia andare e poi viene ammonito per simulazione. Mercoledì prossimo il Barcellona incontrerà l’Inter nell’andata delle semifinali di Champions League.

Partitissima preceduta da feroci polemiche arbitrali: nell’occhio del ciclone Ricardo de Burgos Bengoetxea, arbitro designato per la partita, che a poche ore dal fischio d’inizio si è sfogato in conferenza denunciando la pressione subita quest’anno dai direttori di gara dalla tv ufficiale del Real (“Quando un figlio va a scuola e ci sono bambini che gli dicono che suo padre è un ladro e torna a casa piangendo, fa male.

Quello che faccio è cercare di educare mio figlio, dirgli che suo padre è onesto, soprattutto onesto. E che può sbagliare, come chiunque”). Dichiarazioni non andate giù ai Blancos, che con il presidente Florentino Perez avevano pensato di boicottare la finale, facendo poi un passo indietro.

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Masters 1000 di Madrid, Matteo Arnaldi elimina Novak Djokovic: il mio idolo, è incredibile

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“Novak è il mio idolo, ero già contento di poterci giocare contro, perchè non era mai successo. Invece l’ho battuto è incredibile”. Così Matteo Arnaldi dopo aver eliminato Novak Djokovic al secondo turno del Masters 1000 di Madrid. “Per riuscirci ho dovuto giocare al mio meglio – ha continuato l’italiano n.44 al mondo -. Sapevo che lui non è in un gran momento di forma così ho cercato di portare avanti gli scambi e cercar di farlo sbagliare”. “Ovviamente ero molto teso all’inizio, quasi me la facevo sotto, anche perchè da quando avevo 9 o 10 anni ho cominciato a guardare le sue partite – ha ammesso Arnaldi, 24 anni – ma poi con l’andare avanti della partita mi sono calmato. Sono stato contento di prendere il break per primo, perchè sapevo che prima o poi me l’avrebbe fatto lui. E’ stato tutto perfetto”.

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