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Cronache

Luigi de Magistris attacca duramente il ministro Salvini: sui migranti commessi crimini contro l’umanità, Napoli sarà parte civile quando ci sarà processo

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“Siamo in un momento di crisi, di crimini contro l’umanità in cui Napoli si schiererà come parte civile quando ci sarà il processo”. Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris apre  la manifestazione sull’accoglienza da lui lanciata al teatro Augusteo di Napoli con queste parole che evocano una sorta di nuova Norimberga per chi si è macchiato di crimine contro l’umanità, che in questa cosa è rappresentata dalle miglia di migranti che sono morti di fame, di stenti e di mancata accoglienza nel deserto, nel mare Mediterraneo, nei Paesi sulla costa africana.  De Magistris ha usato toni aspri contro il decreto Salvini, spiegando che “questa legge ha un effetto criminogeno – ha detto – e se la leggiamo bene scopriamo una torsione autoritaria che punta a limitare le libertà civili di tutti. C’è anche l’aumento delle pene per i blocchi stradali, le intercettazioni telefoniche in luoghi dove si produce dissenso. L’obiettivo è aumentare le condizioni per tensioni sociali perchè poi lo stato autoritario potrà reprimerle. Questa non è una battaglia di disobbedienza, ne ho fatte tante, ma stavolta sono un secchione della Costituzione”.

De Magistris ha lanciato un appello alle donazioni: “Adesso – ha detto – ci serve subito la nave. Possiamo contare su 100-140.000 euro subito e possiamo avviare le operazioni di salvataggio in mare da Napoli”. La cifra, ha spiegato poi il vicesindaco di Napoli Enrico Panini, è quella calcolata dalle offerte in denaro di 1700 persone che hanno risposto all’appello lanciato lo scorso 4 gennaio dall’amministrazione comunale di Napoli, che a breve aprirà un conto corrente a cui si potranno inviare le donazioni. L’obiettivo è quello di affittare subito una nave che può accogliere eventuali vascelli di migranti che si avvicinino al porto di Napoli “ma anche che lavori come le navi delle ong – ha spiegato Panini – andando per mare con il vessillo del Comune di Napoli a fare operazioni di salvataggio nel Mediterraneo”. Il Comune, ha spigato Panini, può contare anche sull’offerta di imbarcazioni “come quella arrivata – ha detto – da una signora di Procida che ha una flotta di 15 barche che usa per un’attività di crociere e ce le ha messe a disposizione”. La nave napoletana ha spiegato il sindaco deMagistris “avrà a bordo medici, infermieri, operatori culturali”. Ed alle navi delle Ong che Luigi de Magistris dice di dirigersi  “verso il porto di Napoli, perchè ad accogliervi ci sarà una nave napoletana con il sindaco con la fascia tricolore sulla prua che verrà a prendervi a 12 miglia dalla costa”. Con queste parole il primo cittadino di Napoli ha chiuso l’evento “Simme gente e core” al Teatro Augusteo dove circa 800 napoletani hanno risposto al suo appello all’accoglienza. “Non sarete accolti dai manganelli – ha aggiunto de Magistris – ma da 10.000 napoletani in porto”.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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