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Cronache

Anno giudiziario 2019: l’allarme delle toghe su diritti umani, lotta alle mafie e terrorismo

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Il richiamo a non arretrare nella difesa dei diritti umani, con la sottolineatura dell’aumento del 500% dei ricorsi dei migranti in Cassazione, sono tra i temi forti toccati dal Primo Presidente della Suprema Corte Giovanni Mammone nel suo intervento per l’inaugurazione dell’anno giudiziario – il primo con la partecipazione del governo gialloverde rappresentato dal premier Giuseppe Conte – alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Sergio Mattarella. Il Presidente alla inaugurazione dell’anno giudiziario

Anche il vicepresidente del Csm David Ermini ha parlato di “carico insostenibile” e “nuove emergenze” per gli ‘ermellini’ sommersi dalle richieste di protezione internazionale. Dal Procuratore generale Riccardo Fuzio è arrivata la richiesta di uno stop alla “riforme emotive” e l’allarme per le troppe toghe finite sotto inchiesta. Sullo sfondo dei temi piu’ caldi rimane sempre un sistema giustizia ancora troppo lento, nel penale e nel civile, a decremento del Pil e delle vittime dei reati. “Evitare ogni regressione in materia di diritti umani e’ un compito che si e’ dato la comunita’ internazionale”, ha detto Mammone aggiungendo che “e’ compito degli Stati moderni apprestare strumenti idonei per dare risposta alla richiesta di tutela che gli individui, cittadini e non, richiedono per i loro diritti”. Certamente, pero’, ai diritti corrispondono anche doveri da adempiere. Sull’assedio delle istanze dei migranti rivolte alla Cassazione per ottenere asilo, Mammone si e’ servito dei dati statistici per dare conto del fenomeno.

“I nuovi ricorsi civili che negli anni precedenti si erano andati stabilizzando per numero, con una progressiva riduzione dell’arretrato, sono ora aumentati in maniera inattesa, nella misura del 21,7%, a causa dell’incremento delle sopravvenienze in materia tributaria (+ 9,8%) e in materia di protezione internazionale (+ 512,4%)”. Il Primo presidente ha anche espresso preoccupazione per i dati sui femminicidi e la violenza di genere, e sui diritti civili ha notato come non ci siano preclusioni nella Costituzione per i genitori omosessuali.

“L’orientamento sessuale, in sè, non incide negativamente sull’idoneita’ dell’individuo all’assunzione della responsabilita’ genitoriale”. Dati che hanno colpito anche Ermini che ha evidenziato come c’e’ un carico “crescente di procedimenti in materia di protezione internazionale ed immigrazione” che puo’ diventare una delle nuove “emergenze” per la Corte di Cassazione, gia’ alle prese con “un carico insostenibile” di cause. Sul susseguirsi di riforme, spesso dettate da fatti di cronaca, il Pg Fuzio ha chiesto che gli interventi legislativi sulla giustizia “debbono cessare di essere rapsodici, emotivi, privi di una ratio a tutto tondo e di spirito di sistema”. Basta a provvedimenti “a volte centrati sull’aumento delle pene come risposta epidermica e reattiva a situazioni di emergenza, e altre volte sull’adozione di complessi normativi incidenti sull’effettivita’ della pena, come risposta ad altre esigenze eccentriche”, come il sovraffollamento carcerario. Il capo dei pm italiani ha poi richiamato alla vigilanza contro il terrorismo islamico, al ritorno della Cupola mafiosa a Palermo dopo la morte di Provenzano e Riina, alla crescente insicurezza delle strade di Napoli dove la camorra spadroneggia. Quindi l’affondo sulle toghe corrotte.

“Suscita allarme la gravità e la frequenza degli episodi che di recente hanno visto coinvolti diversi magistrati, perchè ciò determina un indebolimento della fiducia dei cittadini nell’indipendenze e imparzialita’ della funzione penale”, ha rimarcato il Pg dopo i recenti arresti di giudici. Debutto per il guardasigilli cinquestelle Alfonso Bonafede, al suo primo discorso per l’anno giudiziario. Il primo pensiero e’ stato un ringraziamento “alla collaborazione internazionale: passi avanti sono stati effettuati per assicurare alla giustizia i numerosi latitanti che da anni si sottraggono all’esecuzione della pena, come dimostra la recente consegna di Cesare Battisti da parte delle autorita’ boliviane”. Poi Bonafede ha parlato di un sistema giustizia che “deve restituire centralita alle istanze e ai diritti dei cittadini, nei confronti dei quali la deve recuperare la sua credibilita’” e per febbraio ha promesso un unico disegno di legge delega sulla procedura penale e civile.

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Lavoratore 21enne morto a Scafati in un incidente

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Lavorava in nero il 21enne Alessandro Panariello, che ieri è morto in un incidente avvenuto a Scafati, in provincia di Salerno, mentre lavorava in un palazzo in pieno centro. A denunciarlo sono gli avvocati Gennaro Caracciolo e Agostino Russo dello Studio Forensis, che assistono la famiglia del giovane lavoratore. Secondo le prime ricostruzioni Panariello è rimasto ucciso da una lastra d’acciaio caduta dalla carrucola che stava sollevando. “L’unica cosa della dinamica che abbiamo saputo – spiegano i legali – è che Panariello era giù e un altro lavoratore era su quando gli è caduta addosso la lastra, e che era ancora vivo mentre lo portavano in ospedale”.

“Siamo morti insieme al nostro Alessandro – fanno sapere tramite gli avvocati la madre Flora, il compagno di quest’ultima (il papà di Alessandro è morto da anni) e la fidanzata del 21enne, Annachiara – ma faremo di tutto affinché giustizia venga fatta; sporgeremo querela contro il datore di lavoro, anche perché il povero Alessandro non era regolare, nonostante avesse sempre chiesto di avere un contratto di lavoro. Ora la nostra vita è cambiata per sempre. Saremo destinati ad andare avanti con la morte nel cuore perché niente e nessuno potrà restuirci il nostro Alessandro”. Il 21enne aiutava economicamente, nonostante la sua giovane età, l’intera famiglia.

“Queste morti – dice l’avvocato Caracciolo – accadono perché non c’è la giusta cultura sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro, non c’è la giusta cultura nelle aziende e non si provvede all’adozione dei giusti modelli di gestione e controllo delle procedure aziendali e quindi del modo di lavorare. Dunque non si fa nulla per prevenire tali situazioni; si tratta di un problema soprattutto culturale che nel sud Italia è ancora più pesante”.

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Turista Usa denunciata a Capri per furto con destrezza

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Dopo aver acquistato un articolo, ha misurato un bracciale in ottone del valore di 500 euro e, approfittando della distrazione della commessa, lo ha fatto scivolare all’interno della sua borsa, per poi allontanarsi. E’ successo nei giorni scorsi in una boutique di Capri. La donna – una turista statunitense – è stata però identificata perchè, avendo effettuato il pagamento col sistema “tax free”, ha consegnato il suo documento all’esercente commerciale. Questo ha consentito agli agenti del locale commissariato di identificarla e, poco dopo, di rintracciarla in una struttura ricettiva dell’isola, dove è stata trovata in possesso del bracciale rubato. La turista è stata denunciata all’autorità giudiziaria per furto con destrezza.

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Nappi, il Comune si preoccupi del degrado della Galleria Umberto

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“È assurdo e paradossale che davanti al degrado totale che attanaglia la Galleria Umberto I, ci si preoccupi prima di tutto di smantellare il salottino allestito per l’inaugurazione dello store Mondadori. Le irregolarità vanno sempre combattute e sanzionate, ma allo stesso modo mi chiedo: il Comune perché non interviene anche per riportare il decoro in uno dei luoghi simbolo della città? Perché continua a non vedere la sporcizia che interessa ogni angolo della struttura storica, l’accampamento di clochard, le facciate dei palazzi dai colori diversi, i vetri rotti e tutto ciò che mortifica e arreca danno all’immagine di Napoli  e dei napoletani?”. Lo afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania.

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