Dopo la recente tragedia nel cantiere di Firenze, dove cinque operai hanno perso la vita, il governo italiano sta intensificando gli sforzi per contrastare il lavoro nero e gli appalti irregolari, fino a considerare lo stop ai bandi per alcune imprese. L’obiettivo primario è fermare la strage sul lavoro e migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro, un’imperativa condiviso da tutti gli attori coinvolti.
Il quadro delle misure allo studio è emerso al termine della riunione del Consiglio dei ministri, che ha visto la partecipazione della ministra del Lavoro, Marina Calderone. Si prevedono sanzioni più severe, comprese quelle penali, maggiori ispettori e controlli, nonché un rafforzamento della formazione e della qualificazione delle imprese.
Tra le proposte in discussione ci sono misure drastiche, come l’interdizione dagli appalti da due a cinque anni in caso di gravi violazioni o di accertata responsabilità penale per reati in materia di salute e sicurezza. Per le imprese irregolari è previsto anche lo stop ai benefici fiscali e contributivi.
Si prevede inoltre un inasprimento delle sanzioni amministrative sul lavoro nero e irregolare, oltre al reintroduzione di reati penali nell’appalto, subappalto e somministrazione illecita. Nonostante le richieste di introdurre il reato di omicidio sul lavoro, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, si è dichiarato contrario, suggerendo invece una norma di coordinamento delle procure della Repubblica sulle attività di indagine.
Le organizzazioni sindacali hanno reagito duramente, con Cgil e Uil che hanno proclamato uno sciopero di due ore e manifestato a Firenze, chiedendo al governo una trattativa seria e concrete azioni per prevenire ulteriori tragedie sul lavoro.
La Cisl, pur non aderendo allo sciopero, ha avviato una mobilitazione con assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori, proponendo un “patto di responsabilità” per coinvolgere tutte le parti interessate in una strategia nazionale per la sicurezza sul lavoro.
Un altro punto chiave del piano è l’aumento dei controlli, considerando che nel 2023 il livello di irregolarità nelle ispezioni in edilizia è stato pari al 76%, con un aumento significativo per le aziende impegnate in lavori collegati al Superbonus 110%.
La ministra Calderone ha assicurato che quest’anno sarà possibile fare il 40% in più di controlli rispetto al 2023 e che saranno sbloccate le assunzioni per incrementare il contingente dell’Ispettorato nazionale del lavoro di 500 unità.
L’incontro previsto con sindacati e imprese lunedì 26 febbraio a Palazzo Chigi segna un passo importante verso la definizione di un piano condiviso per affrontare il problema del lavoro nero e degli appalti irregolari, ma resta da vedere come le proposte concrete verranno implementate e se saranno sufficienti a prevenire futuri incidenti sul lavoro.