Collegati con noi

Economia

I trend del turismo delle origini o a caccia del fresco

Pubblicato

del

Viaggiare per scoprire la storia e le tradizioni dei luoghi visitati, ritornando alle ‘origini’, magari alla ricerca anche delle proprie radici. Oppure destagionalizzare. Non solo perché il rapporto qualità-prezzo rimane un fattore chiave per gli italiani, ma anche per il ‘coolcationing’: fusione delle parole cool (fresco) e vacationing (vacanze), che indica la tendenza a optare per destinazioni o periodi dai climi più miti e freschi, per sfuggire ai nuovi caldi estivi.

Sono i nuovi trend del turismo anticipati alla vigilia della prossima edizione della Borsa Internazionale del Turismo, presentata oggi e in programma all’Allianz MiCo di Milano dal 4 al 6 febbraio 2024. Organizzata da Fiera Milano la piattaforma ospita 1.100 espositori provenienti da 66 Paesi, con 26 nuove destinazioni che per la prima volta hanno deciso di promuoversi all’evento. Per il turismo il panorama internazionale “è in fermento, con numeri relativi ai viaggi internazionali che hanno toccato 1,29 miliardi nel 2023, segnando un notevole aumento rispetto al 2022”.

Secondo l’Osservatorio Bit in questo contesto, l’Europa si conferma prima meta di viaggio per i turisti internazionali e l’Italia “è ben posizionata, con dati del 2023 in netta crescita”. Nei primi 11 mesi dell’anno si registrano, infatti, 118,2 milioni di arrivi e 397,5 milioni di presenze (rispettivamente +5,4% e +0,7% sul 2022, stesso periodo), con un incremento significativo del tasso di internazionalizzazione.

L’Italia si conferma meta più desiderata, “soprattutto dal segmento altospendente”, quello del lusso, con hotel a 5 stelle e 5 stelle lusso che hanno registrato un aumento del 15% sul fatturato del 2022 e un +5% rispetto al 2019. Ma parallelamente, va crescendo l’interesse per il turismo outdoor, slow, sulla scia di una diffusa tendenza a rifuggire dal mainstream e dall’overtourism. I viaggiatori, dunque, scelgono mete meno note, con proposte immersive, a contatto con la natura o con le tradizioni locali.

Tra novità dell’edizione n.44 di Bit (aperta al pubblico solo il primo giorno) l’alleanza con Welcome Travel Group, con la sua ampia rete e i suoi soci Alpitour World e Costa Crociere. Dopo anni di fai da te è proprio il ritorno ai viaggi organizzati attraverso le agenzie, la grande novità delle vacanze post pandemia.

“Per le agenzie c’era stato un forte crollo nel 2022, perché alla ripresa dei viaggi ognuno voleva vedere come andavano le cose e quindi organizzarsi giri per conto proprio in modo da muoversi liberamente – ha spiegato Magda Antonioli, vicepresidente European Travel Commission e professoressa all’Università Bocconi -. Poi nella grossa ripresa del 2023 hanno avuto un incremento del 40%”. E non solo sono i cosiddetti ‘silver’ a rivolgersi all’agente di viaggio per le loro vacanze da pensionati. Ma anche molti giovanissimi che organizzano così il loro primo viaggio senza la famiglia.

Advertisement

Economia

Giorgetti da Vestager, Ita-Lufthansa ancora in salita

Pubblicato

del

Un’altra fumata grigia. Al termine del faccia a faccia tra Giancarlo Giorgetti e Margrethe Vestager, la Commissione europea non usa nemmeno le formule di facciata che di solito descrivono i colloqui politici. Tanto basta a lasciar intravedere una strada ancora in salita per il placet alle nozze tra Ita e Lufthansa. Il governo, si è limitato a dire il titolare del Tesoro all’uscita da Palazzo Berlaymont, ha “ribadito” la sua posizione all’Ue. E adesso aspetta “il verdetto”, in arrivo entro il 4 luglio. Nel mezzo però ci sono ancora quasi due mesi: l’ultimo pacchetto di impegni su slot e rotte presentato la scorsa settimana, nel giudizio che trapela a Bruxelles, “non è ancora sufficiente”.

Tuttavia, è la sollecitazione, le parti hanno ancora tempo per apportare miglioramenti. Lasciato l’Ecofin, il ministro dell’Economia si è presentato a Palazzo Berlaymont per la seconda volta nel giro di quindici giorni. Sul tavolo, i persistenti timori dell’antitrust che da qualche giorno ha avviato il market test. Il caso è “complesso”. E il negoziato, stando alle indicazioni offerte da alcune fonti vicine al dossier, resta incagliato sui tre fronti più problematici. Davanti al rischio di posizione dominante di Ita e Lufthansa a Milano-Linate, nel giudizio della squadra di Vestager manca ancora una soluzione solida che permetta di far subentrare un vettore capace di stabilirsi come presenza “credibile”.

Le proposte di compromesso messe sul piatto dalla compagnia di Carsten Spohr e dal Mef per aprire alle rivali sulle rotte a corto raggio dall’Italia all’Europa centrale restano poi da perfezionare. E, allo stesso modo, non convince del tutto l’idea di congelare soltanto in via temporanea – per due anni – l’alleanza tra la compagnia della gru e la newco sorta dalle ceneri di Alitalia sui lunghi collegamenti da Fiumicino con destinazione Stati Uniti e Canada, dove Lufthansa detiene già un’ampia porzione di mercato con la sua joint venture formata con United Airlines e Air Canada. Per capire se sia possibile raggiungere un punto di caduta prima del 4 luglio servirà altro tempo. “E’ sempre complicato, bisogna sempre avere tanta pazienza”, ha osservato Giorgetti. A Bruxelles però l’avvertimento che circola è chiaro: c’è ancora tempo per lavorare. A patto che ci sia “la volontà delle parti”, Lufthansa in testa.

Continua a leggere

Economia

Guerra spinge la Difesa, boom in Borsa e ricavi record

Pubblicato

del

La guerra in Ucraina e quella in Medio Oriente hanno fatto aumentare la domanda e la spesa per il settore della Difesa nel 2023 ha toccato il massimo storico di 2.443 miliardi di dollari (+6,8%), quanto il 2,3% del Pil mondiale. L’impatto sui bilanci dei big del comparto e sulle loro quotazioni in Borsa è la diretta conseguenza. Per il 2024 gli analisti dell’Area Studi Mediobanca, hanno previsto un ulteriore incremento dei ricavi (+6%). Nel quadriennio 2019-2023 il rendimento azionario dei big della Difesa è cresciuto del 68,7%, il doppio del +34,8% segnato dall’indice azionario mondiale ed è proseguito nel primo trimestre di quest’anno (+22,8%), un rendimento tre volte superiore al +7,1% dell’indice azionario mondiale, con i gruppi europei (+42,3%) di gran lunga davanti a quelli statunitensi (+8,6%).

Il panorama resta però dominato dai big statunitensi con una quota del 74% del totale, seguiti dai gruppi europei con il 22% e da quelli asiatici con il 4%. Gli Stati Uniti, con 15 player, si aggiudicano il primato anche a livello numerico davanti alla Francia, distanziata con tre società; due gruppi ciascuno per Germania, Gran Bretagna, India e Italia che conta per il 19% del giro d’affari europeo e per il 4,2% di quello mondiale. Lockheed Martin (55 miliardi di ricavi) è la regina del settore ma nella Top 10 entra anche Leonardo (in ottava posizione con 11,5 miliardi) e in 25esima Fincantieri (2 miliardi). L’Italia nel 2023 ha speso nel 2023 “35,5 miliardi di euro per la Difesa, pari a 97 milioni al giorno, con incremento del +5,5% atteso per il 2024”. Nella classifica globale è 12esima (con l’1,5% della spesa mondiale) mentre il 37,5% fa capo agli Stati Uniti (916 miliardi), seguiti da Cina con il 12,1% (296 miliardi), Russia (4,5%), India (3,4%) e Arabia Saudita (3,1%).

La classifica cambia se si considera l’incidenza sul Pil della spesa: di gran lunga al primo posto si colloca l’Ucraina con il 36,7%, la Russia è in settima posizione (5,9%), gli Stati Uniti in 22esima (3,4%), la Cina in 69esima (1,7%) e l’Italia in 75esima (1,6%, era 1,4% nel 2013 e 2,8% nel 1963). “Come richiesto dalla Nato nel 2014, l’Italia sta progressivamente innalzando la propria spesa nella difesa con l’obiettivo di raggiungere la soglia del 2% del Pil entro il 2028” ricorda la ricerca. La conclusione è che l’industria europea è sostanzialmente subalterna a quella americana per inferiori spese degli Stati membri, frammentazione istituzionale delle politiche di Difesa nazionali e scarsa propensione a cooperare. “Rendere più competitive le imprese comporta un consolidamento industriale e un incremento dei progetti congiunti, i cui vantaggi si misurano in termini di maggiore efficienza ed economia di scala e migliore interoperabilità – concludono gli analisti dell’Area Studi Mediobanca – Investire nella Difesa ha un ritorno non solo in termini di sicurezza, ma anche in termini di resilienza, competitività industriale e di presidio delle verticali tecnologiche.”

Continua a leggere

Economia

Usa, Boeing viola accordo per evitare accuse incidenti 737 Max

Pubblicato

del

Boeing ha violato il patteggiamento che le aveva consentito di evitare un procedimento penale dopo i due incidenti del 737 Max che hanno causato oltre 300 morti: il Dipartimento di Giustizia americano ha detto a una corte federale del Texas che l’azienda aeronautica statunitense non ha effettuato le modifiche necessarie per evitare la violazione delle leggi antifrode, uno dei requisiti del patteggiamento del 2021. Il Dipartimento di Giustizia dovrà ora decidere se presentare accuse o meno. “Il governo ha stabilito che Boeing ha infranto gli obblighi non attuando un programma di compliance per prevenire e individuare violazioni alle leggi anti frode americane”, ha detto il dicastero Usa.

 

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto