La Lazio si rilancia in chiave Champions con la terza vittoria consecutiva. Un successo conquistato con tenacia a scapito del bel gioco. A Udine, sinora, del resto avevano vinto solo la Juventus e la Fiorentina. Per questo, i 3 punti hanno un valore ancora maggiore. I bianconeri friulani frenano e devono guardarsi alle spalle con apprensione, nonostante una gara accorta. Ma in avanti le polveri sembrano sempre bagnate. Squadra che vince non si cambia così Cioffi rispetto a 7 giorni fa, quando ottenne la prima vittoria casalinga stagionale con il Bologna, ripropone la stessa formazione tranne Masina sulla fascia sinistra al posto di Kamara. In panchina prima volta per il centravanti Davis. Sarri deve ancora fare a meno di Immobile e Luis Alberto e sceglie Isaksen e Castellanos a scapito di Felipe Anderson e Pedro. Partono forte i padroni di casa che mettono nella propria trequarti gli ospiti con un alto pressing: la Lazio supera la metà campo la prima volta solo all’ottavo minuto, ma sono subito dolori per i colori bianconeri. Prima Ferreira aggancia, involontariamente, Isaksen in area di rigore, mentre si avvia allo scambio stretto di un corner, poi Kristensen pasticcia al limite, perde un pallone sanguinoso e deve stendere lo stesso danese. Sulla conseguente punizione dal limite, calcia forte Pellegrini che sorprende Okoye sul proprio palo e porta in vantaggio i biancazzurri al 12′. L’Udinese si smarrisce. E colleziona gialli in serie, per il nervosismo ed entrate con troppa foga causate dal non riuscire mai ad avere il controllo del gioco. Sulla sinistra Masina, in condizioni fisiche approssimative, è un pesce fuor d’acqua. La Lazio non alza il ritmo: la prima frazione si conclude con un unico tiro in porta, quello del vantaggio, e cinque ammonizioni.
Nell’intervallo Cioffi lascia negli spogliatoi Masina; inserisce Kamara. Sarri risponde con Vecino e Felipe Anderson per Kamada e Isaksen. Al 5′ ci prova due volte Pereyra in pochi secondi: prima la sua insidiosa conclusone dal limite viene murata in angolo, poi ciabatta da buona posizione riprendendo una corta respinta dal corner. I padroni di casa ci credono ed Ebosele, trasformato in un centometrista, è imprendibile costringendo alle cattive – e al giallo – Gila e poi Pellegrini. Sulla seconda punizione dalla destra, provocata dalle folate dell’irlandese, arriva il gol del pareggio al 13′: punizione di Lovric che passa tra una selva di gambe, tra cui quella di Walace che, di tacco, infila Provedel.
La Lazio accusa il colpo, Sarri inserisce Lazzari per Pellegrini e Pedro per uno spento e acciaccato Zaccagni; Cioffi opera la staffetta tra Success e Lucca. Alla mezz’ora alza bandiera bianca anche Ebosele, stremato dalle sgroppate e lascia il posto a Ehizibue. Pochi istanti e gli ospiti tornano in vantaggio: assist di Felipe Anderson che pesca Vecino al limite. Il diagonale dell’ uruguaiano non lascia scampo a Okoye. Per la Lazio si aprono praterie e quasi ne approfitta Anderson, che spara alto dopo una progressione. L’Udinese ci prova con la forza della disperazione ma Ehizibue, allo scadere del tempo regolamentare, spara in curva da ottima posizione l’ultima chance per i suoi.