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L’Inter rimonta il Benfica da 0-3 a 3-3 ma mette a rischio il primo posto

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L’Inter si scopre pazza anche nella sua versione B. A Lisbona i nerazzurri, già qualificati agli ottavi di Champions, scendono in campo con una formazione ampiamente rimaneggiata, vanno sotto 3-0 col Benfica ma rimontano fino al 3-3, sfiorando anche la vittoria nel finale. Il pari mette a rischio il primo posto del girone, che andra’ conquistato battendo in casa la Real Sociedad all’ultima. Un’Inter B e anche a due facce, quella vista in Portogallo: tanto impaurita, impacciata e fragile nel primo tempo quanto vogliosa, concreta ed efficace nella ripresa. I nerazzurri ci mettono un tempo ad ingranare, anche perché la scelta di Inzaghi di cambiare otto titolari rispetto alla gara con la Juventus non ha certo aiutato, pur dovendo fare di necessità virtù.

Non è un caso quindi che il Benfica, alla ricerca di punti importanti per centrare almeno il terzo posto valido per l’Europa League, sia partito molto meglio, tanto da essere in vantaggio già dopo 5′ con l’ex Joao Mario, abile a sfruttare una indecisione di Bisseck sul fuorigioco. I nerazzurri non reagiscono, anzi Asllani regala un pallone velenoso al limite dell’area che i portoghesi trasformano nel raddoppio ancora con Joao Mario. Che poi decide di completare l’opera con una tripletta risolvendo una mischia con una deviazione con la coscia. Si va così all’intervallo e la sensazione di tutti è che la sfida sia già chiusa. Invece dagli spogliatoi esce un’altra Inter, completamente trasformata forse dalle parole di Inzaghi.

Così Arnautovic riapre la sfida con una deviazione da due passi dopo un colpo di testa di Bisseck parato da Trubin, mentre Frattesi accorcia ulteriormente il risultato con un mancino al volo su cross di Acerbi. Sotto di una sola rete, Inzaghi allora decide di sfruttare anche i suoi titolari, inserendo in particolare Barella e Thuram. E proprio il francese si rivela subito decisivo, con una sgroppata conclusa da Otamendi in area con un pestone: l’arbitro concede il rigore che Sanchez insacca spiazzando Trubin e completando la rimonta. Agguantato il pari, Inzaghi si gioca anche la carta Lautaro Martinez per puntare al successo.

Ma serve un ottimo intervento di Audero per salvare su una conclusione dalla distanza di Di Maria. Nel finale il Benfica chiude in 10, per un rosso ad Antonio Silva dopo un duro intervento su Barella, con l’arbitro Treimanis aiutato dal Var. L’Inter si lancia così all’assalto ma solo l’incrocio dei pali su un bel destro dello stesso Barella nega la clamorosa rimonta ai nerazzurri. Che ora si giocheranno il primo posto nel girone nello scontro diretto con la Real Sociedad a San Siro, con l’obbligo di conquistare i tre punti per passare da primi.

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Coppa Italia alla Juve, Vlahovic stende l’Atalanta

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La Juventus si aggiudica la 15esima Coppa Italia della sua storia. La squadra di Max Allegri si impone 1-0 sull’Atalanta, nella finale andata in scena allo stadio Olimpico di Roma, grazie al gol del suo centravanti Dusan Vlahovic e può festeggiare la conquista del trofeo, staccando ulteriormente Inter e Roma con 9 a testa. Inoltre Allegri diventa il primo allenatore nella storia a vincere cinque volte la Coppa Italia, superando a quota quattro Sven-Göran Eriksson e Roberto Mancini. Risveglio amaro per l’Atalanta di Gasperini che alla sua sesta finale deve rimandare il bis dopo quella vinta nell’edizione 1962-1963. I nerazzurri cercheranno di rifarsi in Europa League il 22 maggio a Dublino con il Bayer Leverkusen.

Allegri parte dal 1′ con la coppia Vlahovic-Chiesa, mentre la novità é Iling da quinto di sinistra con Cambiaso a destra e Nicolussi Caviglia in mezzo al campo. Gasperini, invece, sceglie Lookman e De Ketelaere in avanti, con Koopmeiners a supporto e Pasalic da mediano con de Roon che scala sulla linea di difesa con Hien e Djimsiti. La Juve parte subito forte e sblocca subito il risultato e indirizza la gara. Al 4′ servizio in verticale di Cambiaso per Vlahovic che vince il duello di fisico con Hien e, davanti a Carnesecchi, lo batte per l’1-0. L’Atalanta accusa il colpo e all’8′ nuova ripartenza Juventus iniziata da un bel tacco di Vlahovic, ma sul cross finale di Iling Jr Djimsiti mette in angolo. Passa un minuto e ancora bianconeri pericolosi: cross di Nicolussi Caviglia e Gatti manda alto. L’Atalanta prova la reazione al 10′ su una palla persa di Cambiaso, Lookman calcia di prima intenzione ma respinge Danilo. La formazione di Gasperini alza i giri e al 13′ Pasalic si inserisce centralmente ma un tocco di Bremer facilita l’uscita di Perin.

I bianconeri aspettano gli avversari per ripartire, sfruttando la grande corsa di Chiesa e delle sue mezzali, oltre alla buona vena e condizione psicofisica di Vlahovic. Al 34′ ci prova De Ketelaere ma spreca calciando alto sopra la traversa. Sul finale di tempo al 44′ Pasalic conclude dal limite ma Gatti salva la sua porta in scivolata. Ad inizio ripresa l’Atalanta si riaffaccia subito in avanti e al 50′ su un cross di Ruggeri, Iling non interviene mandando fuori giri Zappacosta. Al 51′ ci prova Lookman ma la conclusione viene deviata in angolo. I nerazzurri premono e schiacciano la Juve nella sua metà campo: al 58′ Koopmeiners di testa manda al lato. La gara si innervosisce e la Juve ne approfitta.

Al 64′ altro contropiede Juventus, con Chiesa che scarica su Vlahovic che supera due avversari e conclude ma una deviazione di de Roon consente la parata di Carnesecchi. Nell’intervento però rimane a terra de Roon dopo la grande chiusura. L’olandese esce in lacrime, al suo posto Tolói. L’Atalanta continua a pressare e al 71′ su un cross di Ruggeri, di controbalzo Miranchuk manda alto. La Juve reagisce al 74′ ma il gol di Vlahovic viene annullato per fuorigioco millimetrico dal Var, con l’attaccante che aveva deviato di testa un cross di Cambiaso. La gara è intensa e al l’Atalanta sfiora il pari: al 79′ Lookman rientra sul destro e conclude di precisione ma colpisce la parte esterna del palo. La Juve trema ma risponde e all’83’ Miretti da poco entrato colpisce la traversa con una conclusione in diagonale. In pieno recupero ancora Atalanta all’arrembaggio: al 94′ Ederson sugli sviluppi di una punizione conclude ma Perin respinge. Allegri va su tutte le furie per le decisioni arbitrali e viene espulso al 95′, ma ormai è finita e la Juve può festeggiare.

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Coppa Italia: Allegri espulso al 94′, “dov’è Rocchi?”

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Un Massimiliano Allegri furioso per una punizione concessa all’Atalanta, è stato espulso al 94′ della finale di Coppa dall’arbitro Maresca. Dopo essersi strappato giacca e cravatta di dosso, Allegri ha continuato a protestare ed uscendo ha urlato più volte verso la tribuna autorità “dov’è Rocchi?”, ovvero il designatore degli arbitri.

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Napoli, terapie per Osimhen, in dubbio per la Fiorentina

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Il Napoli si è allenato questa mattina all’SSCN Konami Training Center di Castelvolturno. Gli azzurri preparano il match contro la Fiorentina in programma venerdì allo Stadio Franchi per la 37esima giornata di Serie A (ore 20.45). La squadra ha lavorato sul campo 1 dove ha iniziato la sessione con attivazione e torello.Successivamente il gruppo è stato impegnato in seduta tecnico tattica e partitina finale.Zielinski ha svolto lavoro personalizzato in campo. Per Mario Rui lavoro personalizzato in palestra e campo. Osimhen ha fatto terapie e lavoro personalizzato in palestra. Lindstrom si è allenato in gruppo.

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