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Cronache

Regione Campania: su cultura e bilancio dati travisati

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La Regione “smentisce le notizie di stampa che travisando – come i commenti che ne sono seguiti – i contenuti di una recente relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria delle Regioni e delle Province autonome, attribuirebbero alla Campania la ‘maglia nera’ per la spesa in materia di cultura, e addirittura, un inesistente stato di indebitamento finanziario”. E’ quanto si legge in una nota della Giunta regionale. “I dati relativi alla spesa per abitante destinati alla cultura, riportati alla pagina 409 della relazione della Corte dei Conti – precisa al riguardo l’assessore al Bilancio Ettore Cinque – si riferiscono alla sola spesa dei Comuni (come peraltro è ben evidenziato sull’etichetta della colonna della stessa tabella) e non anche a quella delle Regioni. Come è ampiamente noto, infatti, la Regione Campania destina ogni anno al settore della culturapiù di 100 milioni tra finanziamenti alle leggi di settore, fondi POC, FSC e fondi europei, equivalenti a più di 17 euro per abitante. Rispetto alla capacità fiscale per abitante, si tratta di un livello di spesa procapite straordinario, di assoluto rilievo nel panorama nazionale”.

“Quanto al dato, pure frettolosamente riportato, di un presunto incremento dell’indebitamento regionale avvenuto nel 2021, si ribadisce – sottolinea l’assessore – quanto riportato in tutti i documenti ufficiali della Regione Campania: nessun nuovo indebitamento è stato mai contratto dal 2015 in poi. Piuttosto, nel 2021 si è colta l’opportunità concessa da Cassa Depositi e Prestiti di rinegoziare a condizioni più vantaggiose i Mutui contratti con il Mef negli anni pregressi per la copertura dei disavanzi sanitari di fine anno ’90 inizio anni ‘2000, mantenendo le medesime scadenze originarie. Complessivamente, l’operazione di rinegoziazione ha riguardato 1,5 miliardi di euro di debitoria pregressa e, a seguito di tale operazione, la Regione Campania ha potuto spuntare un tasso medio dell’1,5%, rispetto ad un tasso medio dei Mutui Mef preesistenti del 3,3%, con un risparmio di circa 300 milioni di euro sull’arco temporale dei piani di ammortamento dei prestiti”.

Prosegue l’assessore Cinque: “Un’ultima precisazione merita di essere svolta rispetto alla capacità di riscossione delle entrate tributarie. Secondo la ricostruzione giornalistica, questa volta neanche più frettolosa, semplicemente errata, la Regione Campania negli ultimi due anni avrebbe ridotto del 40% la propria capacità di riscossione delle entrate tributarie. Se ciò fosse vero, la Regione non sarebbe stata in grado nemmeno di provvedere alle proprie spese obbligatorie. Nella relazione della Corte si fa riferimento ad una riduzione delle entrate per la Regione Campania nel 2021 rispetto al 2020, ma a proposito delle entrate extratributarie (si vedano le pagine 108-112), vale a dire entrate di varia natura e origine che spesso assumono carattere non ricorrente. Ed infatti, nel caso della Regione Campania, nel 2020 si è manifestato un rimborso straordinario di svariati milioni di euro riferito ad annualità pregresse che nel 2021 non poteva manifestarsi nuovamente, da cui la riduzione nel 2021 delle entrate di natura extratributaria”. “Nessun allarme, dunque, nessuna difficoltà particolare – conclude l’assessore Cinque – se non quella ormai strutturale di dover fare i conti con trasferimenti dal livello statale sempre in riduzione da un anno all’altro, rispetto ad un territorio con una delle minori capacità fiscali per abitante”.

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Anziana investita e uccisa a Napoli, caccia a pirata strada

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Una donna anziana e’ morta a Napoli, vittima di un pirata della strada. Alle 18.15 circa di ieri, in via Labriola, sulla carreggiata in direzione via E. Ciccotti, R.R., 80 anni, e’ stata investita mentre attraversava la strada. Secondo prime ricostruzioni, un’auto si era fermata per consentire il passaggio alla signora, ma una Citroen di colore blu scuro, nel tentativo di sorpassare questa vettura, ha investito la donna e poi e’ fuggita. La Polizia Locale e’ impegnata nelle indagini per identificare il conducente e il veicolo coinvolto. La vittima era stata trasportata all’ospedale Cardarelli in stato di incoscienza e dopo poche ore e’ deceduta.

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Omicidio Giulia Cecchettin, Turetta premeditò il delitto: rischia ergastolo

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E’ un carico accusatorio molto pesante quello che la procura di Venezia contesta nell’avviso di chiusura delle indagini a Filippo Turetta, reo confesso dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin. Mentre il ‘rumore’ esploso nelle piazze e nelle coscienze in nome di Giulia non si e’ mai spento, a sei mesi dalla notte dell’11 novembre quando venne ammazzata tra le fabbriche e le strade vuote di Fosso’, pochi chilometri lontano dalla sua casa di Vigonovo, gli inquirenti tirano una linea e sciolgono alcuni nodi giuridici. E decidono che si’, Turetta aveva premeditato di ucciderla come dimostrerebbero, spiega il procuratore Bruno Cherchi, “la ricerca dei luoghi tramite internet, l’acquisto del materiale necessario per immobilizzare la vittima, la cartina geografica, l’atto di silenziare la persona offesa mettendole del nastro adesivo per non farla urlare, serrare i polsi e le gambe della ragazza”.

Aggiungono l’aggravante della crudelta’, da intendersi come la giurisprudenza la intende: aver inflitto “sofferenze gratuite e non collegabili al normale processo di causazione della morte”. In questo caso con venti coltellate, le prime nel parcheggio davanti alla villetta dove viveva quando Turetta l’aggredi’ a bordo della sua Fiat Punto nera. Qui per diverse ore sono rimaste sull’asfalto le tracce di sangue della ragazza ed e’ stato trovato un coltello da cucina. Poi, dopo averla immobilizzata con lo scotch, questa e’ la ricostruzione della Procura, l’ha spinta in auto, superando la sua resistenza, ha raggiunto in pochi minuti Fosso’ e l’ha assalita di nuovo, finendola. Da li’ e’ iniziata la fuga che ha tenuto l’Italia col fiato sospeso per una settimana. Dopo il delitto Turetta era scappato verso il Friuli e, abbandonato il corpo in un dirupo vicino al lago di Barcis, era fuggito verso l’Austria e poi in direzione Germania, dov’e’ stato fermato dalla polizia tedesca, vicino a Lipsia, nella mattinata del 19 novembre. “L’ho uccisa io” ha detto subito Filippo a chi l’ha fermato, una confessione non utilizzabile nel processo mentre lo e’ quella messa a verbale nel carcere Montorio di Verona, dov’e’ detenuto.

Il contesto in cui il delitto e’ maturato sarebbe stato quello dello stalking, come suggerito alla Procura da chat e testimonianze che riferiscono delle insistenze morbose del giovane nei confronti dell’ex compagna dopo che la loro storia era finita. Omicidio aggravato da premeditazione, crudelta’, efferatezza, sequestro di persona, porto d’armi e occultamento di cadavere, e’ il robusto capo d’imputazione da cui dovra’ difendersi davanti alla Corte d’Assise. Non c’e’ spazio per il rito abbreviato, che avrebbe comportato uno sconto di un terzo della pena, perche’ i reati sono cosi’ gravi da ipotizzare l’ergastolo. Si chiude cosi’ la prima parte ‘giudiziaria’ di quella che nel frattempo e’ diventata la storia di Giulia e non, come spesso accade nella narrazione mediatica, quella del suo presunto omicida, sul quale si sono spente le luci. La storia di Giulia, di suo padre Gino e della sorella Elena che mai come prima hanno portato l’attenzione sul tema dei femminicidi con i loro appelli a un cambiamento culturale profondo.

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Adr lancia ‘Airport in the City’: a Termini check-in di Ita

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All’inaugurazione di “Airport in the City” sono intervenuti, tra gli altri , la ministra del Turismo Daniela Santanchè, il presidente di Ita, Antonino Turicchi, il presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma, il Presidente di Unindustria, Angelo Camilli. “È con grande soddisfazione che oggi ci uniamo ad Aeroporti di Roma per celebrare l’inaugurazione di Airport in the City, un servizio che rende l’esperienza di viaggio sempre più agile e confortevole – ha detto Turicchi – Questo progetto riflette la stretta collaborazione tra ITA Airways e Aeroporti di Roma, evidenziando il comune impegno per l’innovazione e la sostenibilità nel settore dei trasporti”.

“Il progetto di Adr si inscrive appieno nel processo di innovazione e interconnessione del trasporto aereo che l’Enac persegue da tempo” – ha aggiunto il presidente Enac Pierluigi Di Palma. “L’hub di Fiumicino, prima porta d’accesso all’Italia più volte premiato come migliore scalo d’Europa, sviluppa l’integrazione con la stazione Termini, primo snodo ferroviario nazionale, rafforzando l’intermodalità aria-ferro. Con il check-in off-airport Termini Fiumicino, il comparto aereo italiano si riconferma una realtà innovativa, sostenibile e, soprattutto, attenta ai diritti dei passeggeri con l’offerta di servizi di qualità che, oggi, rappresentano l’elemento più importante per le scelte dei consumatori”.

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