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Esteri

Attacco ad Odessa con una pioggia di missili, morti e feriti tra case e la cattedrale ortodossa della città

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ìLa notte scorsa, la città di Odessa è stata teatro di un violento attacco da parte delle forze russe, il cui bilancio attuale è di due morti e 22 feriti, secondo quanto riferito dal ministro dell’Interno ucraino, Igor Klymenko. L’esercito russo ha lanciato una imponente ondata di 19 missili sulla regione di Odessa, ma ben nove di essi sono stati abbattuti, come confermato dall’Aeronautica militare ucraina. Tuttavia, si è reso evidente che l’antiarea ucraina non dispone dei mezzi sufficienti per abbattere i missili Kh-22 e Onyx, forniti dai partner internazionali, poiché volano a una velocità estremamente elevata e a bassa quota, rendendo difficile il loro rilevamento.

Tra gli obiettivi colpiti dall’attacco russo vi è stata la cattedrale della Trasfigurazione di Odessa, uno dei principali luoghi di culto cristiano ortodosso della città e patrimonio dell’Unesco. La distruzione di questa cattedrale, dichiarata “crimine di guerra” dal ministero degli Esteri ucraino, ha scosso profondamente la comunità internazionale e rappresenta un attacco intollerabile alla libertà di culto e alla cultura di un popolo.

Secondo il segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale ucraino, Oleksiy Danilov, l’obiettivo dell’attacco missilistico su Odessa è quello di isolare completamente l’Ucraina dal Mar Nero, bloccando il corridoio del grano e vanificando gli sforzi internazionali per ripristinare il funzionamento delle rotte commerciali. Questo rappresenta un duro colpo per l’economia ucraina e per gli sforzi diplomatici volti a garantire la sicurezza e la stabilità nella regione.

Le forze russe hanno giustificato i loro attacchi sostenendo che stavano colpendo siti a Odessa utilizzati per preparare atti terroristici contro la Russia, utilizzando droni e coinvolgendo mercenari stranieri. Tuttavia, questa spiegazione non giustifica la violenza indiscriminata inflitta alla popolazione civile e ai siti storici e culturali della città.

L’attacco di Odessa è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi di violenza e conflitto che hanno coinvolto l’Ucraina e la Russia negli ultimi anni. La comunità internazionale è chiamata a reagire fermamente a questi atti di violenza e a lavorare insieme per trovare una soluzione pacifica e diplomatica alla crisi in corso. La protezione dei civili e il rispetto per i diritti umani devono essere al centro di ogni azione intrapresa per porre fine a questo tragico conflitto. Solo attraverso il dialogo e la cooperazione internazionale sarà possibile sperare in un futuro di pace e stabilità per la regione.

 

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Esteri

Algeria, uomo rapito da un vicino di casa ritrovato dopo 30 anni

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Le autorità giudiziarie di Djelfa, 300 km a sud di Algeri, capitale dell’Algeria, hanno arrestato oggi un uomo accusato di aver sequestrato per circa trent’anni un vicino di casa, trovato ieri sera sano e salvo, seppure in stato di grave abbandono, in una buca coperta di fieno in un allevamento di pecore. Lo riferisce il tribunale di Djelfa in una nota. La Procura ha ricevuto due giorni fa, il 12 maggio 2024, tramite la divisione regionale della gendarmeria nazionale di El Guedid, una denuncia contro uno sconosciuto secondo cui il fratello del denunciante, Omar Ben Amrane, scomparso da circa 30 anni, si trovava nella casa di un loro vicino, all’interno di un recinto per le pecore”.

https://x.com/Belhassine_Bey/status/1790483411179601969

“In seguito a questa segnalazione, il pubblico ministero del tribunale di Idrissia (provincia di Djelfa) ha ordinato alla gendarmeria nazionale di aprire un’indagine approfondita e gli ufficiali di giustizia si sono recati nella casa in questione. La persona scomparsa (B.A.) è stata ritrovata e il sospetto, di 61 anni, proprietario della casa, è stato arrestato”, aggiunge la nota. “La Procura ha ordinato un trattamento medico e psicologico per la vittima e il sospetto sarà portato davanti alla Procura non appena l’indagine sarà completata”, ha precisato il tribunale.

La nota conclude sottolineando che “l’autore di questo efferato crimine sarà perseguito con tutta la severità richiesta dalle leggi della Repubblica”. Sui social algerini è diventato virale il video del ritrovamento dell’uomo, ritrovato in uno stato pietoso, con abiti trasandati e una lunga barba. Secondo quanto riportato dai media locali algerini, la famiglia della vittima riteneva in precedenza che fosse stata rapita e uccisa da gruppi terroristici islamici armati attivi in Algeria negli anni ’90, quando aveva solo 16 anni.

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Esteri

Zelensky cancella visita a Madrid prevista per venerdì

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha annullato la visita che avrebbe effettuato a Madrid venerdì prossimo, secondo fonti della Casa del Re, dopo che oggi aveva annunciato l’incontro che si sarebbe svolto incontro con Filippo VI e il successivo pranzo al Palazzo Reale. Lo scrive l’agenzia spagnola Efe. Il Palazzo della Zarzuela non ha spiegato i motivi della cancellazione della visita, che sarebbe stata la prima visita bilaterale di Zelensky in Spagna e nella quale avrebbe dovuto incontrare il premier Pedro Sánchez e firmare un accordo sulla sicurezza.

Il viaggio di Zelensky avrebbe incluso il Portogallo, tappa anche questa destinata a saltare stando a Rtp, la televisione pubblica portoghese, che – senza specificare le sue fonti – indica come motivo dell’annullata visita “l’aggravarsi della situazione in Ucraina”, si legge nella homepage della Rtp.

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Economia

Brasile: il governo Lula licenzia il capo di Petrobras

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Il governo del leader brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha licenziato il presidente del colosso petrolifero statale Petrobras, Jean Paul Prates, dopo una disputa tra la società e l’esecutivo sul pagamento dei dividendi. “Prates è stato licenziato”, ha detto un portavoce presidenziale. Da parte sua, Petrobras ha indicato in un comunicato stampa che Prates ha chiesto una riunione del consiglio di amministrazione.

Il 25 aprile gli azionisti di Petrobras hanno approvato il pagamento di 22 miliardi di reais (4 miliardi di euro) di dividendi straordinari per l’esercizio 2023, durante il quale il gruppo ha realizzato il secondo utile netto più grande della sua storia, e il collocamento di altri 22 miliardi in un fondo destinato a garantire il pagamento dei dividendi futuri. Inizialmente il cda di Petrobras, controllata dallo Stato brasiliano, aveva deciso di non pagare alcun dividendo. Questo annuncio, avvenuto il 7 marzo, ha causato il crollo del prezzo delle azioni Petrobras in borsa ed è stato considerato dagli analisti come il risultato di un’ingerenza del governo negli affari della società, una possibilità che preoccupa i mercati dall’avvento al potere del presidente di sinistra Lula all’inizio del 2023.

Lula ha ripetutamente accusato i dirigenti di Petrobras di pensare solo a soddisfare gli azionisti del gruppo, a scapito dei consumatori. Poco più della metà del capitale di Petrobras è detenuto dallo Stato brasiliano, mentre il resto appartiene ad azionisti privati. Jean Paul Prates, ex senatore del Partito dei lavoratori di Lula, è stato nominato capo di Petrobras nel gennaio 2023, poco dopo l’insediamento del presidente, al quale era noto per essere vicino. Il gruppo ha già sperimentato turbolenze durante il mandato quadriennale del presidente di estrema destra Jair Bolsonaro (2019-2022). Quattro presidenti si erano succeduti alla guida dell’azienda, a causa dei violenti disaccordi sulla politica dei prezzi della Petrobras. In 68 anni di esistenza, Petrobras ha conosciuto un susseguirsi di presidenti: 39 precisamente, con una longevità media inferiore ai due anni. Lula ha posto fine al processo di privatizzazione avviato dal governo Bolsonaro. Il governo brasiliano non ha menzionato il nome di un sostituto di Prates. I media brasiliani scommettono su Magda Chambriard, ex capo dell’Agenzia nazionale del petrolio, un’organizzazione responsabile della regolamentazione dell’industria petrolifera brasiliana.

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