Nel cuore della Val di Sole, Trentino, che si trasforma in questo periodo per il ritiro del Napoli in una enclave azzurra, una altro tassello si aggiunge a questo ‘rapporto’ che dura da 13 anni: nella prima amichevole di stagione a Dimaro Folgarida il Napoli di Rudi Garcia si è trovato di fronte l’Anaune, squadra trentina allenata da un cuore azzurro. Si tratta di Cipriano Morano, ex calciatore di Torre Annunziata con tre stelle tatuate sul collo per amore del Napoli.
“Mi emoziono e mi batte forte il cuore a vederli in televisione, figuriamoci ad essere lì a due passi da loro”, ha spiegato prima della partita. Ma questo pomeriggio Cipriano Morano ha sfidato i suoi beniamini nell’amichevole tra Anaune e Napoli.
La sua storia è incredibile. Nave San Rocco è una delle due piccole frazioni che formano il Comune di Terre d’Adige dove 1.400 abitanti vivono circondati dai meravigliosi vigneti di Teroldego della Piana Rotaliana, ultimo tratto in pianura della strada che poi s’inerpica e porta dritta dritta in Val di Sole.
Che c’azzecca un puntino sulla cartina geografica del Trentino con il Golfo di Napoli, Castel dell’Ovo, Piazza del Plebiscito e i Campioni di Italia? Apparentemente nulla, ma non è così perché, per qualche settimana, dal 4 maggio in poi, anche Nave San Rocco si è colorata un po’ d’azzurro con tanto di bandierone affisso al balcone di casa per celebrare il terzo scudetto della storia del Napoli.
Cipriano Morano, da questa stagione sulla panchina dell’Anaune Val di Non dopo due stagioni d’apprendistato come “vice” di Filippo Moratti, è ormai trentino d’adozione, ma nelle vene scorre sangue campano. E nella sera del pareggio di Udine, che ha regalato al Club di De Laurentiis il tricolore, ha festeggiato sul divano assieme al figlio Edison (solamente una “enne” in meno del Matador) un traguardo inseguito da 33 anni.
“Sono nato a Torre Annunziata – racconta -, la prima maglia è stata quella della Turris. A 15 anni sono andato via da casa per intraprendere la carriera da professionista, prima nella “Primavera” della Reggina e poi, per tanti anni, in serie C e serie D. Nel 2011 sono salito in Trentino per vestire la maglia del Trento, in Quarta Serie. Poi ho giocato con Strada del Vino e Anaune nei tornei regionali e con la mia attuale formazione ho chiuso la carriera da giocatore nel 2021 a 37 anni”.
Difensore centrale soprannominato il “Mastino” per la struttura fisica e la verve agonistica, Morano ha però iniziato da trequartista. Lassù, molto più lontano dalla propria porta e più vicino a quella avversaria. E, allora, risulta quasi pleonastico chiedergli chi fosse l’idolo d’infanzia.
“Di idolo – prosegue – ce n’è uno solo. Ero bambino quando LUI (quasi per rispetto non pronuncia nemmeno il nome di “Sua Maestà” Diego Armando Maradona), rigorosamente tutto maiuscolo, incantava Napoli e tutto il mondo intero. Se, invece, devo pensare all’età adulta e alla difesa, uno dei giocatori che ho maggiormente ammirato è Albiol, centrale dalla personalità e dalle qualità incredibili. Uno dei difensori più forti mai visti a Napoli”. Per una volta ha dovuto tradire il suo cuore.