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L’altra metà del pallone, il Mondiale donne per stupire

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Stati Uniti, Inghilterra e Germania le principali favorite, Spagna, Brasile, Francia e Australia (9 vittorie nei suoi ultimi 10 match), come outsiders, Italia che si giocherà tutto o quasi fin dal match di esordio, lunedì 24, contro l’Argentina, sua principale avversaria nella corsa al superamento della fase a gironi. In più c’è il Canada che, dopo aver vinto l’oro nel torneo dell’Olimpiade di Tokyo 2020, viene ora considerato team da terza fila. Parte il Mondiale di calcio femminile, a 32 squadre, che comincia domani dall’altra parte del pianeta, in Nuova Zelanda e Australia con le sfide che vedranno impegnate le nazionali di casa rispettivamente contro la Norvegia e l’Irlanda.

Per quest’ultima partita, a Sydney, è annunciato il sold out con 83mila biglietti venduti e quindi una tendenza contraria a quanto invece sta accadendo ad Auckland e dintorni perché il pubblico neozelandese per ora è freddo, semmai i media locali si occupano di ‘female soccer’ per attaccare le giocatrici della Spagna a causa di un maldestro tentativo di haka divenuto virale. Così oggi c’è stato un incontro ‘riconciliatore’ fra Alexia Putellas e compagne e un rappresentanza di autorità locali e comunità Maori di Palmerston North, dove la Roja è in ritiro. intanto il presidente della Fifa Gianni Infantino, messa da parte l’ennesima polemica (rilanciata nei giorni scorsi da australiane e inglesi) su premi e contributi che per il calcio femminile sono di un quarto rispetto alle cifre dei maschi, e accantonata anche quella sullo scarso interesse dei media televisivi per questa competizione per via anche degli orari scomodi imposti dal fuso, ha lanciato un appello al pubblico neozelandese affinché acquisti più biglietti delle partite.

Finora, su un milione e 375mila tagliandi disponibili nel paese degli All Blacks, ne sono stati venduti solo 320mila. “C’è bisogno di voi – ha detto Infantino – e visto che c’è ancora tempo pe prendere i biglietti, venite a vedere le partite del Mondiale. Molte persone che credono ancora che il calcio femminile sia una brutta copia di quello maschile quando guardano una partita per la prima volta capiscono che è un gioco fantastico ed è molto divertente, anche perché il livello è cresciuto incredibilmente negli ultimi 10 anni”. Quello del 2023 sarà anche il Mondiale di Marta, 37enne fuoriclasse mai riuscita a vincere il titolo iridato con il suo Brasile, e che per ora deve accontentarsi di stabilire il record della sesta partecipazione.

Ma nella numero 10 verdeoro il sogno della Coppa è ancora vivo, perché alla guida della Seleçao è arrivata una Maestra di calcio come la svedese Pia Sundhage, che punta molto anche sulla nuova stella Duda Sampaio, 22enne del Corinthians. E a proposito di giocatrici da tenere d’occhio, non possono mancare la colombiana Linda Caicedo, 18enne del Real Madrid che l’anno scorso ha trascinato la sua nazionale alla finale dei Mondiali under 17, e l’azzurra Chiara Beccari, attesa con molta curiosità dagli addetti ai lavori del calcio femminile. E hai visto mai che la ragazza del Sassuolo con cittadinanza di San Marino ma che ha scelto l’Italia non riesca a trascinare le compagne a traguardi finora mai raggiunti.

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Mbappé: Se sarò all’Olimpiade? Non dipende solo da me

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“Se parteciperò all’Olimpiade di Parigi? utti conoscono la situazione, non è una decisione che dipende da me. Qualunque cosa accada, sarò felice. Le Olimpiadi vanno oltre la mia presenza o meno. Spero che dimostreremo che la Francia è un paese di sport e che sappiamo accogliere il mondo. Non sarò mai lontano da qui”. Così Kylian Mbappé, premiato come ‘giocatore dell’anno’ in Ligue 1 tramite referendum fra i suoi colleghi di ogni squadra, ha risposto a chi gli ha chiesto se ci sarà ai Giochi di casa, come auspicato perfino dl Presidente francese Emmanuel Macron.

Inevitabile, visto che già annunciato che lascerà il Psg, anche la domanda su quale sarà la sua prossima squadra. “0Nella vita bisogna prendersi il tempo per tutto – la risposta di Mbappé -, l’unica cosa da sapere è che lascio il Psg. Il resto forse non è il momento per scoprirlo”. “È difficile, molto più di quanto possa sembrare – ha aggiunto riferendosi al suo addio al Psg -. È un capitolo della mia vita che si chiude, ma la Ligue 1 ha ancora un posto importante nella mia vita. Ho cercato di essere il degno rappresentante di questo campionato. Parto a testa alta, ma non avrei mai potuto farcela senza il Monaco e ovviamente il Psg dove tutti hanno avuto fiducia in me”.

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Tar conferma multa a Tim e Dazn per intesa su diritti calcio

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Restano confermate le sanzioni inflitte a metà dello scorso anno dall’Antitrust a Tim e Dazn per alcune clausole del loro accordo sulla trasmissione delle partite del campionato di calcio di Serie A nel triennio 2021-2024. L’ha deciso il Tar del Lazio con una lunga e complessa sentenza con la quale ha giudicato i ricorsi proposti da Dazn Ltd, Dazn Media Services, Telecom Italia, Fastweb e Sky Italia.

In base ai ricavi che sarebbero derivati a Tim e Dazn dalla commercializzazione dei diritti televisivi per la stagione sportiva 2021-2022, l’Autorità ha sanzionato Tim con 760.776,82 e Dazn con 7.240.250,84 euro. Per l’Antitrust, l’accordo, che prevedeva l’esclusiva a favore di Tim e il divieto di partnership con i concorrenti, poteva determinare effetti dannosi per le dinamiche competitive nel mercato di settore. E Tim, quindi, avrebbe commercializzato un’offerta in bundle non replicabile dai suoi concorrenti. Sky e Fastweb intervenivano in giudizio con proprie impugnative formulando specifiche censure di segno opposto a quelle spiegate da Dazn e Tim.

Il Tar, respingendo in premessa la censura di tardivo avvio del procedimento istruttorio, ha in primo luogo ribadito come “l’intesa sia stata correttamente qualificata dall’Autorità come ‘restrittiva per oggetto’, atteso che lo scopo precipuo dell’accordo era pacificamente quello di escludere una serie di concorrenti sia dal mercato della pay tv sia da quello delle telecomunicazioni”, osservando in più come “l’Agcm abbia comunque fornito piena prova degli effetti (quanto meno potenziali) di natura anticoncorrenziale dell’intesa”.

Conseguentemente “appare evidente che la strategia commerciale” puntasse “al fine di aumentare la clientela Tim: difatti, rendendo difficoltosa la fruizione dei contenuti Dazn svincolata dai servizi Tim, l’utente sarebbe stato indotto a rivolgersi prioritariamente a tale operatore, soprattutto considerando che l’offerta prevedeva, con un’unica bolletta, una serie di servizi (c.d. triple play) a prezzi inferiori rispetto a quelli di regola praticati separatamente sul mercato”. In merito poi alla censura di mancata applicazione delle esenzioni previste dal Vber, il Regolamento europeo sugli ‘accordi verticali’, “va rilevato come correttamente l’Agcm qualificava l’intesa esaminata come orizzontale, operando sia Dazn sia Tim nel mercato della fornitura dei servizi audiovisivi”; e tale circostanza risulta dirimente per escluderne l’applicabilità.

Quanto ai ricorsi proposti da Sky e Fastweb – società entrambe partecipanti al procedimento istruttorio anche in qualità di ‘soggetti segnalanti l’illecito’ – il Tar, premettendo come palese il fatto che “le censure rivolte avverso la valutazione dell’accordo del 3 agosto 2022 risultino infondate, atteso che sembrano ignorare un dato di fatto incontestabile, ossia la legittima assegnazione dei diritti tv a Dazn”, ha ritenuto che “emerge con evidenza la contraddittorietà (quale figura sintomatica dell’eccesso di potere) del provvedimento impugnato, atteso l’insanabile e inspiegabile contrasto tra la comunicazione delle risultanze istruttorie e la decisione finale”. Ecco che allora i giudici hanno ritenuto che “alla luce della parziale fondatezza delle censure spiegate da Sky e Fastweb, vanno accolti i loro ricorsi, con obbligo dell’Autorità di riavviare il procedimento istruttorio”.

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Al Hilal vince il campionato in Arabia, CR7 senza titoli

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L’Al Hilal ha conquistato il quarto titolo della Saudi Pro League in cinque anni, negando ancora una volta alla superstar portoghese Cristiano Ronaldo dell’Al Nassr la possibilità di vincere il trofeo. L’Al Hilal, che ha ingaggiato Neymar la scorsa estate ma che da ottobre è privo del brasiliano infortunato, si è imposto per 4-1 sull’Al-Hazem. Ancora imbattuto in 31 partite di campionato, l’Al Hilal ha ora 12 punti di vantaggio sull’Al Nassr a tre turni dalla fine.

Per CR7 è la seconda stagione in Arabia Saudita senza vincere il campionato. Dopo il clamoroso trasferimento del portoghese nel regno, altri grandi nomi del calcio hanno firmato contratti importanti con diversi club del Paese, tra cui Neymar, Karim Benzema, Sadio Mané, N’Golo Kanté e Riyad Mahrez. I membri delle “Big Four” saudite – Al Hilal, Al Nassr, Al Ittihad, il club di Benzema, e Al Ahli, la squadra di Mahrez – appartengono tutti al Public Investment Fund (PIF), un fondo sovrano che sta lavorando per diversificare l’economia saudita. L’Al Hilal e l’Al Nassr si incontreranno nuovamente nella finale della Coppa del Re il 31 maggio.

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