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Cronache

Follie di Capodanno a Milano, decine di feriti per petardi illegali ed un ragazzo in fin di vita in ospedale con un braccio dilaniato da una esplosione

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Follia, ignoranza e comportamenti criminalità hanno avvelenato la notte di San Silvestro dei milanesi. È stata una notte intensa, nel Milanese, per gli interventi delle forze dell’ordine impegnate a vigilare sul Capodanno. Il bilancio di incidenti,  feriti da fuochi artificiali, atti di vandalismo è allucinante. Gli interventi dei vigili del fuoco in Lombardia sono stati circa 140, 90 dei quali solo a Milano tra il 31 dicemebre è questa mattina. Auto incendiate. Cassonetti bruciati. Atti di vandalismo. In alcuni casi, riferiscono fonti del Comando provinciale dei vigili del fuoco di Milano, si è riusciti a lavorare in sicurezza per domare incendi o disattivare botti killer senza che è stato necessario evacuare stabili per effettuare salvataggi. Il 118 ha effettuato, dalla scorsa mezzanotte alle 7 di stamani, circa 590 interventi, più del doppio di un sabato sera, quando se ne effettuano all’incirca 300-350. Polizia e Carabinieri non hanno ancora segnalato episodi rilevanti ma alle 13 faranno il punto della situazione. Unica nota positiva, per ora, sulle strade del capoluogo lombardo non ci sono stati incidenti mortali. C’è poi il bilancio dei feriti per quella pratica criminale in voga nel Belpaese di esplodere non fuochi di artificio ma petardi killer, botti illegali. Negli ospedali della Lombardia sono stati curati per ferite da fuochi di artificio e dimessi subito dopo 48 persone. Parliamo di abrasioni, escoriazioni, ustioni, in qualche caso anche problemi seri agli occhi per fiammate. L’episodio più grave è quello che si è verificato 9 minuti dopo la mezzanotte a Cesate di Milano, quando alla centrale operativa del 118 ha chiamato qualcuno disperato per chiedere aiuto: un ragazzo di appena 23 anni si eraferito gravemente per l’esplosione di un botto, simile a un petardo, che stava maneggiando per festeggiare il Capodanno.

Il ferito, stavolta a Cesate (Milano), è in condizioni gravi ma stabili. Il ragazzo ha la mano destra dilaniata ed ustioni al viso e alla testa. Testimoni hanno riferito che il giovane era chino su un petardo quando è esploso.

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Lavoratore 21enne morto a Scafati in un incidente

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Lavorava in nero il 21enne Alessandro Panariello, che ieri è morto in un incidente avvenuto a Scafati, in provincia di Salerno, mentre lavorava in un palazzo in pieno centro. A denunciarlo sono gli avvocati Gennaro Caracciolo e Agostino Russo dello Studio Forensis, che assistono la famiglia del giovane lavoratore. Secondo le prime ricostruzioni Panariello è rimasto ucciso da una lastra d’acciaio caduta dalla carrucola che stava sollevando. “L’unica cosa della dinamica che abbiamo saputo – spiegano i legali – è che Panariello era giù e un altro lavoratore era su quando gli è caduta addosso la lastra, e che era ancora vivo mentre lo portavano in ospedale”.

“Siamo morti insieme al nostro Alessandro – fanno sapere tramite gli avvocati la madre Flora, il compagno di quest’ultima (il papà di Alessandro è morto da anni) e la fidanzata del 21enne, Annachiara – ma faremo di tutto affinché giustizia venga fatta; sporgeremo querela contro il datore di lavoro, anche perché il povero Alessandro non era regolare, nonostante avesse sempre chiesto di avere un contratto di lavoro. Ora la nostra vita è cambiata per sempre. Saremo destinati ad andare avanti con la morte nel cuore perché niente e nessuno potrà restuirci il nostro Alessandro”. Il 21enne aiutava economicamente, nonostante la sua giovane età, l’intera famiglia.

“Queste morti – dice l’avvocato Caracciolo – accadono perché non c’è la giusta cultura sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro, non c’è la giusta cultura nelle aziende e non si provvede all’adozione dei giusti modelli di gestione e controllo delle procedure aziendali e quindi del modo di lavorare. Dunque non si fa nulla per prevenire tali situazioni; si tratta di un problema soprattutto culturale che nel sud Italia è ancora più pesante”.

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Turista Usa denunciata a Capri per furto con destrezza

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Dopo aver acquistato un articolo, ha misurato un bracciale in ottone del valore di 500 euro e, approfittando della distrazione della commessa, lo ha fatto scivolare all’interno della sua borsa, per poi allontanarsi. E’ successo nei giorni scorsi in una boutique di Capri. La donna – una turista statunitense – è stata però identificata perchè, avendo effettuato il pagamento col sistema “tax free”, ha consegnato il suo documento all’esercente commerciale. Questo ha consentito agli agenti del locale commissariato di identificarla e, poco dopo, di rintracciarla in una struttura ricettiva dell’isola, dove è stata trovata in possesso del bracciale rubato. La turista è stata denunciata all’autorità giudiziaria per furto con destrezza.

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Nappi, il Comune si preoccupi del degrado della Galleria Umberto

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“È assurdo e paradossale che davanti al degrado totale che attanaglia la Galleria Umberto I, ci si preoccupi prima di tutto di smantellare il salottino allestito per l’inaugurazione dello store Mondadori. Le irregolarità vanno sempre combattute e sanzionate, ma allo stesso modo mi chiedo: il Comune perché non interviene anche per riportare il decoro in uno dei luoghi simbolo della città? Perché continua a non vedere la sporcizia che interessa ogni angolo della struttura storica, l’accampamento di clochard, le facciate dei palazzi dai colori diversi, i vetri rotti e tutto ciò che mortifica e arreca danno all’immagine di Napoli  e dei napoletani?”. Lo afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania.

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