“L’agricoltura si colloca alla frontiera di una delle sfide più importanti che ci troviamo ad affrontare: i mutamenti climatici, i temi della sicurezza alimentare, le difficoltà nell’approvvigionamento idrico, il tema della sostenibilità insomma”. Ne è convinto il Capo dello Stato Sergio Mattarella, che lo ha detto nella sua visita a Cesena, durante la quale ha piovuto ininterrottamente. Ma l’acqua non ha guastato la festa per l’arrivo del Presidente ed è stata salutata con favore dai rappresentanti del mondo che oggi Mattarella ha incontrato, l’ortofrutta, in occasione dei 40 anni della Fiera Macfrut. Comparto che rappresenta un quarto della produzione agricola nazionale (1,2 milioni di ettari coltivati) e coinvolge 300mila aziende: nel 2022 l’Italia ha prodotto circa 25 milioni di tonnellate di prodotti ortofrutticoli per un valore di circa 15 miliardi.
“Il legame tra agricoltura, economia, imprese e cultura è indissolubile. Sono aspetti non separabili, da tenere sempre insieme, come fa questa Regione e come fa l’Italia”, ha detto il presidente nel suo breve intervento di saluto al Teatro Bonci, dopo aver visitato gli stand dei produttori in piazza della Libertà e prima di andare alla Biblioteca Malatestiana, a conclusione della mattinata cesenate. “L’Italia ha sempre dimostrato di saper essere protagonista nell’apertura dei mercati: il contenuto di questo settore è di primaria importanza. L’agricoltura si colloca in un tema cruciale, come il cambio climatico e la sicurezza alimentare, la sostenibilità”., ha detto ancora il Capo dello Stato. “Noi ci sentiamo il cuore agroalimentare del Paese”, aveva detto poco prima il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, elencando alcuni dei problemi del settore: “Gelate tardive, piogge abbondanti, grandinate, fitopatie. E poi la siccità che ha colpito duro”.
Proprio la siccità, che nell’ultimo anno è stata drammatica, richiede “un lavoro di squadra”, ha detto il governatore. Mentre l’intervento principale è stato del rettore di Bologna, Giovanni Molari, docente di Meccanica Agraria che ha diretto il dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari. Anche Molari si è soffermato sul tema siccità, che non può essere affrontata “con logiche di emergenza”, ma rappresenta “un dato di fatto che affligge particolarmente il comparto agricolo e il suo indotto”. “Per uno sviluppo equo e sostenibile della nostra agricoltura, e della società di cui l’agricoltura è riflesso e conseguenza, serviranno i tecnologi e gli scienziati, ma anche i medici, i sociologi, gli economisti e gli umanisti. Perché quello che ci serve non è solo innovazione scientifico-tecnologica, ma anche sociale e culturale”, ha concluso, sottolineando come il percorso di Mattarella a Cesena si concludesse in un luogo come la Malatestiana. “Un autentico tempio della cultura”, ha lasciato scritto il Presidente nel registro degli ospiti prima di lasciare Cesena, salutato da scolaresche con tricolori e ombrelli per ripararsi dalla pioggia, amica degli agricoltori.