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Politica onora Augello, storico esponente della destra

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Un cordoglio commosso e bipartisan ha accolto la morte del senatore di Fratelli d’Italia Andrea Augello, 62 anni, storico esponente della destra laziale, malato da tempo. “Un punto di riferimento per tanti, un politico estremamente capace, un uomo intelligente, determinato, divertente”, gli rende omaggio la premier Giorgia Meloni, che insieme a lui ha militato nella destra italiana, dal Fronte della Gioventù fino ad Alleanza Nazionale, il Pdl, fino a Fratelli d’Italia di cui Augello è diventato senatore a settembre, quando già era malato. “Andrea Augello – è il ricordo commosso di Fabio Rampelli – ci ha lasciati dopo tante battaglie combattute in prima linea, molte con buon esito, ma l’ultima che gli ha riservato il destino impossibile da vincere”. “Ciao, Andrea. il dolore è enorme perchè era una delle persone più leali che abbia mai conosciuto”, lo saluta Francesco Storace, che da Governatore lo volle con seì alla Pisana come Assessore al Bilancio. Si fanno vicini gli alleati di Lega e Forza Italia. “Una vita – twitta il segretario leghista Matteo Salvini – dedicata all’impegno politico e parlamentare. Da parte mia e di tutta la Lega l’abbraccio ai suoi famigliari e agli amici di Fratelli d’Italia”.

“Se n’è andato – osserva il coordinatore azzurro Antonio Tajani – un protagonista di tante battaglie del centro-destra romano. Sono vicino ai suoi cari e a Fratelli d’Italia nel ricordo di un comune impegno sul territorio”. Ma espressioni di grande vicinanza arrivano anche dalle opposizioni. Il dem Nicola Zingaretti lo ricorda sempre “animato da un’enorme passione politica”. “Augello – scrive Goffredo Bettini – è stato un implacabile, arguto e colto avversario politico”. La Presidente del Gruppo Azione-Italia Viva al Senato Raffaella Paita, esprime “profondo dispiacere”. La notizia della scomparsa dello storico esponente della destra Italiana – storico rautiano, insieme al compianto fratello Tony scomparso nel 2003 e oggi ricordato da molti – arriva durante una seduta dell’Aula di Palazzo Madama. Il Presidente del Senato, Ignazio La Russa annuncia con grande commozione: “Qualche ora fa è venuto a mancare il collega Andrea Augello. Lo ricorderemo in un’altra seduta, intanto vi chiedo un minuto di silenzio”. Un passato da sindacalista dell’Ugl, Augello esordisce in politica nel Fronte della gioventù.

Nel 2000 è al fianco di Francesco Storace nella giunta regionale come assessore al Bilancio. Coordinatore delle campagne che portano Gianni Alemanno in Campidoglio e poi Renata Polverini alla guida della Regione, è stato un dirigente di punta di An e poi del Pdl, sottosegretario alla P.a. nel governo Berlusconi IV. Quattro volte senatore, il suo seggio andrà a Sarà Cinzia Pellegrino, coordinatrice del Dipartimento FdI Tutela Vittime. La camera ardente si terrà nella Sala Nassirya di Palazzo Madama lunedì 1 maggio dalle ore 11 alle ore 19. I funerali saranno celebrati martedì 2 maggio alle ore 11 nella Basilica di Santa Maria in Ara Coeli a Roma. Augello lascia le figlie e la moglie Roberta Angelilli, vicepresidente della Regione Lazio, che sui social scrive un tenero addio: “In cielo ti accompagnino gli angeli. Addio Andrea, rimarrai per sempre nei nostri cuori”.

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Rackete-Salvini,questa volta è duello elettorale

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Con l’avvicinarsi delle europee, si riaccendono vecchi conflitti. E’ il caso della ex comandante della Sea Watch Carola Rackete e del vicepremier Matteo Salvini: lei – durante un incontro pubblico per la candidatura di Ilaria Salis con Avs – ha accusato il leader della Lega di “incentivare” con le sue parole “i crimini d’odio”; lui – di rimando – l’ha definita ironicamente “la speronatrice”. Rackete, che senza permesso attraccò per far scendere migranti salvati in mare a Lampedusa nel 2019, ora è in corsa alle europee in Germania con Die Linke. Da quando Rackete, cinque anni fa, forzò il blocco a Lampedusa imposto proprio da Salvini. tra i due è partito un lungo braccio di ferro fatto anche di scontri verbali, culminati in un’accusa di diffamazione aggravata per Salvini ai danni di Rackete (per cui il Senato negò l’autorizzazione a procedere). Oggi è ‘la capitana’ ad attaccare: “Penso che le parole” di Matteo Salvini “continuino ad infiammare l’estrema destra, incentivando i crimini d’odio e polarizzano la società al posto di creare unità e giustizia sociale – afferma l’attivista -. Noi a sinistra siamo per i diritti umani, dignità e rispetto della vita e per un’equa transizione ecologica che ci garantisca un futuro sicuro su questo pianeta”.

Il capo della Lega le risponde a tono dopo qualche ora: “Io incentiverei i ‘crimini d’odio’ dice la speronatrice… E che bella coppia con la Salis! Il miglior antidoto a questi sinistri personaggi è un voto massiccio alla Lega”. Nel frattempo, la campagna elettorale mette pepe anche nei rapporti tra gli alleati di governo. A generare fibrillazioni tra Forza Italia e Lega è il decreto Salva-Casa, il provvedimento fortemente voluto da Salvini e atteso a giorni in Consiglio dei ministri. Pochi giorni fa, il ministro delle Infrastrutture e il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, si erano sentiti per parlare del destino di alcuni grattacieli al centro di un intervento della Procura. E l’idea del vicepremier era di lavorare a una norma bipartisan da inserire in fase di conversione del decreto in questione.

“Non consentiremo l’abusivismo del Pd – fa sapere il capogruppo forzista al Senato, Maurizio Gasparri -. Siamo contrari ai condoni che la sinistra vorrebbe per i grattacieli di Milano. Io starò molto attento perché il condono che vorrebbe Sala mi inquieta” e “sono certo che il Capo dello Stato non firmerà le sanatorie”. “Una volta c’era Berlusconi che difendeva la casa come bene fondamentale degli italiani, ora c’è la Lega che porta avanti una norma di buonsenso”, attacca la deputata del partito di via Bellerio Giovanna Miele. E lo stesso Salvini rilancia: “Sanatoria’? Non è una brutta parola, come vorrebbe qualcuno, se significa semplicemente regolarizzare piccole anomalie, liberando oltretutto gli uffici comunali dalle troppe pratiche bloccate”

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Schifani: Lavorare a un campo largo con altre forze moderate

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“Bisogna lavorare a un campo largo nel centrodestra con il coinvolgimento di altre forze moderate. La coalizione che appoggia il candidato sindaco di Gela ne è un esempio”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, intervenendo a Gela alla manifestazione elettorale a sostegno della candidata Grazia Cosentino, appoggiata dalla quasi totalità del centrodestra – a eccezione del Mpa – e da Italia Viva, presente nella città nissena con il capogruppo alla Camera Davide Faraone. “Le esperienze del campo largo nel centrosinistra – ha aggiunto Schifani – sono destinate a fallire perché sono solamente alleanze elettorali, che si sciolgono immediatamente dopo il voto perché non c’è intesa sui principali temi. A differenza di quanto avviene, invece, nel centrodestra, dove c’è una sintonia maggiore e più coesa tra le forze moderate”.

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Schlein: Meloni affossa le libertà, noi unica alternativa

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“Da Madrid Giorgia Meloni, in mezzo a nazionalisti, franchisti, amici di Trump ci attacca dicendo che la sinistra cancella l’identità, intanto lei in questo anno e mezzo di governo sta cancellando la libertà degli italiani. Perché se hai un salario da fame non hai più libertà, mentre lei affossa il salario minimo. Perché se non ti puoi curare perché la prima visita la prenoti tra un anno, non hai libertà. Meloni si rassegni, noi continueremo a mettere in piedi un’alternativa che metta al centro la questione sociale”. Così la segretaria nazionale del Pd Elly Schlein ad Alghero per la campagna elettorale per le Comunali e le Europee.

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