E’ morto proprio come aveva trascorso la sua vita: da solo, circondato unicamente dai suoi amati quattro cani. Un tragico incendio ha ucciso nella notte di ieri a Piacenza un uomo di 52 anni. Antonino Bellavia era un volto molto noto nella città emiliana: qualcuno lo definiva un clochard, ma lui non era un senzatetto. Era un uomo che, da sempre disoccupato, viveva di elemosine e piccoli lavoretti, di recente anche con il reddito di cittadinanza, ma aveva un tetto sopra la testa grazie alla disponibilità del Comune. E soprattutto aveva un amore sviscerato per gli animali. Stazionava tutti i giorni all’angolo del centralissimo Corso Vittorio Emanuele, ed era molto amato sia dai residenti del centro storico che dai commercianti. Il suo cadavere carbonizzato è stato trovato dai vigili del fuoco che intorno alle 22,30 sono entrati nella sua abitazione in fiamme. Bellavia da un paio d’anni viveva in un container, un modulo abitativo prefabbricato all’interno di un giardino alle porte del centro storico.
Una soluzione temporanea che gli era stata messa a disposizione dal Comune di Piacenza, in attesa di un alloggio popolare. Oltre al suo cadavere, riverso a terra, i soccorritori hanno trovato anche quello di uno dei suoi cani, mentre gli altri tre animali, che al momento dell’incendio erano all’esterno, sono stati salvati dai carabinieri e dai volontari di un’associazione animalista. Le indagini sull’origine del rogo sono ancora in corso: ci stanno lavorando i carabinieri di Piacenza, e con ogni probabilità nelle prossime ore la Procura di Piacenza chiederà al medico legale un’autopsia sulla salma.
Quando i vigili del fuoco sono arrivati, dopo che una pattuglia dei carabinieri di passaggio in quel momento ha chiamato il 115 per segnalare l’incendio, hanno trovato l’unità esterna del condizionatore in fiamme: quindi una delle ipotesi al vaglio è che un cortocircuito all’impianto abbia innescato il fuoco e provocato un fumo denso all’interno che potrebbe aver colto l’uomo nel sonno, impedendogli di accorgersi di quello che stava accadendo e di scappare. Tra i primi a recarsi sul posto anche la sindaca di Piacenza Katia Tarasconi. Bellavia era infatti seguito da anni dai servizi sociali. Qualche anno fa, quando dovette abbondare la roulotte in cui viveva dentro un parcheggio, il Comune gli aveva offerto un alloggio in una struttura di accoglienza, ma lui aveva rifiutato perché in quel posto non erano ammessi gli animali, e lui non voleva assolutamente spararsi dai suoi cani. Da lì si decise di concedergli di stare nel modulo abitativo che, tempo prima, aveva accolto alcuni profughi. Antonino Bellavia nel 2017 era anche finito sui giornali per un gesto di grande coraggio: era riuscito da solo a bloccare due rapinatori, armati, che avevano appena messo a segno un colpo in una gioielleria del centro, permettendo così ai carabinieri di arrestarli.