La vigilia del Mondiale MotoGP 2023 non è uguale per tutti. Se in casa Ducati sembrano essere decisamente positivi dopo i riscontri avuti nei test sulla GP23, le altre dietro invece arrancano, anche se in maniera diversa. L’unica vera rivale che può dirsi soddisfatta è l’Aprilia, che sembra aver ancora una volta fatto un ulteriore passo in avanti verso la piena competitività della sua moto. La Yamaha si ritrova a che fare con un progetto della M1 ancora una volta deficitario, con il solo Fabio Quartararo chiamato a salvare la situazione, mentre soffre terribilmente la Honda, con Marc Marquez che è tornato a mandare segnali allarmanti per il futuro suo e della casa giapponese. Lo spagnolo infatti ha ribadito che al momento può ambire ad avvicinarsi alla top-5 ma non tanto da poter lottare per la vittoria nè tantomeno per il titolo.
“La mia intenzione – ha detto Marquez – è lottare per il massimo in questa stagione, ma anche essere un po’ realista. L’anno è molto lungo e all’inizio sarà dura, devi essere realista in ogni momento. E la prima gara non sembra delle migliori, ma vedremo”. Per Marquez la priorità assoluta è remare tutti insieme nella stessa direzione per uscire fuori dal tunnel e abbandonare l’ultimo posto nella classifica costruttori maturato nel 2022. “In questo momento bisogna essere uniti, dare il 100% con quello che abbiamo, continuare a lavorare ognuno nel proprio campo. L’elettronica, il motore, la ciclistica, per ottenere qualcosa in più. Non è il momento di arrabbiarsi, ma di essere più uniti che mai per ottenere il massimo”. Una situazione complicata quella della Honda, generata dalla sua lunga assenza per l’incidente di Jerez 2020.
La squadra sembra aver accusato uno stato di shock tecnico e non solo, neppure il suo rientro è bastato a ritrovare la bussola dello sviluppo. Dopo una lunga scia di vittorie, record e ben sei titoli iridati con il marchio dell’Ala dorata è tempo di stringere i denti e provare a dare un colpo di coda. “Sei anni fa – ricorda Marquez – non mi era mai passato per la testa di non riuscire a vincere. Adesso in Moto GP dipendi ogni volta un po’ di più dalla moto perché è entrata in gioco l’aerodinamica. Dobbiamo adattarci e arrivare al 100%, sono disposto a soffrire. La stagione è molto lunga e bisogna fidarsi fino alla fine, l’obiettivo è lottare per le posizioni davanti”. Da 11 anni il numero 1 non ornava la carena del campione del mondo della MotoGP. L’ultimo era stato Casey Stoner con la Honda nel 2012. Poi Marc Marquez, Jorge Lorenzo, Joan Mir e Fabio Quartararo sono rimasti fedeli ai rispettivi numeri. Francesco Bagnaia, invece, ha deciso di ‘indossare’ il simbolo del suo primato perché “rappresenta chi sei, era giusto omaggiare lo scorso anno”.
Alla faccia della scaramanzia: per trovare l’ultimo pilota capace di confermarsi campione con l’1 sulla moto bisogna tornare al 1998, quando Mick Doohan vinse il quinto titolo consecutivo della 500cc. Un altro segnale di quanto la maturità raggiunta dal campione torinese, adottato da Borgo Panigale, sia ormai consolidata. I cinque giorni di test tra Sepang e Portimao hanno detto che Bagnaia e la GP23 sono l’accoppiata da battere nel mondiale 2023 al via sabato in Portogallo, con la prima Sprint Race. Pecco ha stracciato il record della pista con un 1’37″968 mai visto sul tracciato portoghese. Anche per Enea Bastianini, sesto, bilancio positivo. Nel solco di uno strapotere Ducati, con sette moto nelle prime otto posizioni.