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Cronache

San Gennaro candidato a Unesco: è Napoli nel mondo

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“San Gennaro è simbolo della tradizione partenopea, è un’entità che in tutto il mondo viene ascoltata, per questo mettiamo massima attenzione alla candidatura per l’inserimento nel patrimonio dell’Unesco”. Così Gennaro Sangiuliano, ministro per la Cultura, ha sostenuto oggi la candidatura a Patrimonio immateriale dell’Unesco del santo patrono di Napoli, o meglio del “Culto e devozione di San Gennaro a Napoli e nel Mondo”. Una candidatura che parte dalla curia partenopea e dalle tante associazioni e comitati che a Napoli coltivano la memoria del santo, che però non è solo il santo della città, perchè fuori è stato – ed è – al fianco dei milioni di partenopei che nell’ultimo secolo sono emigrati ovunque, portando con sé la tradizione che oggi vive a New York, dove il 19 settembre si tiene ogni anno una enorme festa nelle strade, ma anche in Germania, in Francia, Canada, Gran Bretagna, Spagna, Brasile. Alla diretta web della cerimonia del sangue assistono oltre 275.000 persone collegate dall’estero. Circa 20 milioni, si stima, sono i fedeli di San Gennaro nei vari Paesi. “San Gennaro – spiega l’arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia – rappresenta la risonanza culturale e popolare a Napoli e nel mondo che scorre attraverso il suo sangue”. Una tradizione che viene diffusa ovunque e che sta alla base della richiesta all’Unesco di portare il culto del santo nel patrimonio immateriale mondiale, candidatura che viene finanziata dalla Regione Campania all’interno del programma di valorizzazione dei beni immateriali previsto dalla legge regionale. A sostegno anche l’Università Federico II: “Il culto di San Gennaro – spiega il rettore Matteo Lorito – unisce religione e città, Napoli è resa unica da questo. In San Gennaro c’è cultura e storia ma anche umanità e noi vogliamo che la sua storia continui arrivando al riconoscimento dell’Unesco di un patrimonio dell’umanità che già esiste”. Nel movimento per il riconoscimento ci sarà alla guida Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, che è anche presidente della Deputazione della Real Cappella di San Gennaro, dove viene custodito il sangue del santo, in un comitato che accoglie pure Clemente Mastella, sindaco di Benevento dove nacque il santo e Luigi Manzoni sindaco di Pozzuoli dove morì. L’arcivescovo Battaglia ha sottolineato gli aspetti storici del culto, ma anche l’attualità, di San Gennaro: “Nel simbolo del suo sangue – ha detto Battaglia – i napoletani hanno visto negli anni il proprio sangue speso per una lotta di società giusta ed equa, un sangue sparso contro le barbarie e la criminalità organizzata. Per questo chi dice Napoli dice San Gennaro e chi dice San Gennaro dice Napoli”. Il ministro Sangiuliano si impegna a sostenere con forza la candidatura: “Ho il nome di San Gennaro – ha detto – e ho studiato la sua vita e il suo sacrificio. Conosco bene la sua figura e il suo culto mondiale. Il 19 settembre conclude con un aneddoto – quando ero piccolo mia madre mi portava al Duomo e mi regalavano ogni anno una statuetta di San Gennaro”.

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Cronache

Scontro tra auto, morta una 33enne in viaggio con i due figli

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Ancora un incidente mortale sulle strade bolognesi. Poco prima delle 16, lungo la strada provinciale 61 in località Pian di Lama nel territorio di Monzuno, sull’Appennino bolognese, si è verificato uno scontro frontale tra due autovetture che provenivano da direzioni opposte.

Nel violento impatto è morta una donna di 33 anni, che viaggiava, a bordo di un’utilitaria Honda Jazz insieme ai suoi due figli: una ragazza di 18 anni e un ragazzino di 13 anni che sono stati accompagnati, dal 118, all’Ospedale Maggiore per accertamenti. Sono rimasti feriti, in modo più lieve, gli occupanti dell’altra vettura coinvolta, una Citroen C4. Sul posto, per i rilievi, sono intervenuti i carabinieri che sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto è accaduto. Ieri, sulla Statale della Futa, aveva perso la vita un motociclista 76enne uscito di strada con il suo mezzo.

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Cronache

Concertone sotto tono, funestato dal maltempo

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Oltre cinquanta artisti, ma i veri protagonisti del Concertone del Primo Maggio a Roma, eccezionalmente al Circo Massimo causa lavori in piazza San Giovanni in vista del Giubileo, sono stati la pioggia, caduta incessantemente fino alla sera, e il fango dell’antica arena. Nonostante i disagi, il pubblico non ha ceduto e con l’inizio delle esibizioni serali, le più attese, ha riempito il Circo Massimo. Chi si aspettava proclami e appelli, è rimasto deluso. Il Concertone non ha avuto grossi scossoni. Persino Morgan ha smussato ogni possibile polemica per essere stato sfumato durante la sua esibizione a favore dei tg. “È stato molto rock. Molto d’avanguardia”. L’unica stoccata sul palco la manda allo Stato, reo di non tutelare abbastanza gli artisti, e poi, dietro le quinte, è la volta di X Factor: “torno ma per distruggere tutto con la bomba atomica.

A Sanremo porterei invece una bomba musicale, perché c’è bisogno di far detonare l’energia musicale”. Il brivido c’è stato alle 15, quando la diretta ha preso il via. O meglio, ha cercato di prendere il via perché un forte acquazzone ha provocato problemi tecnici che hanno costretto a interrompere prima l’esibizione dei Bloom di Giusy Ferreri e poi quella dei Cor Veleno. Venti minuti di silenzio, con Ermal Meta, conduttore con Noemi e BigMama, che chitarra e voce ha improvvisato Hallelluja di Leonard Cohen, riuscendo nell’impresa di far smettere di piovere. Per poco, ma il tempo necessario per risolvere i problemi. BigMama, dal canto suo, ha voluto dedicare il suo monologo ai giovani. “Ci dicono sempre ‘non mollare, non ti arrendere, devi farcela’. Siamo figli di questa generazione che ha paura di non farcela.

Sbagliare non è mai qualcosa di umano, la media deve essere altissima. Invece dovete ricordare che il fallimento è qualcosa di prezioso, ti fa ragionare su quanto credi nel tuo sogno, nella tua forza interiore. Io lo chiamo desiderio di rivalsa, la cosa più bella che ho”. Lo ha detto dal palco del Concertone. “Sbagliare è umano e fallire è prezioso. Sarà la vostra ambizione che muoverà il mondo. Credere nei propri sogni salva”, ha aggiunto. Noemi, invece, ha puntato i riflettori sulla condizione della donna. “Il Primo Maggio deve essere fino in fondo la festa delle lavoratrici e dei lavoratori, per il lavoro, per la giustizia sociale e contro le violenza sulla donne. Le donne sono trattate peggio e pagate meno sul lavoro.

In Italia una donna su due non ha lavoro, molte donne hanno un lavoro precario o povero o costrette al part time. Nel privato lo stipendio è di circa 8mila euro più basso di quello di un uomo. Una donna su cinque lascia il lavoro dopo un figlio. Eppure le donne si laureano di più e con voti più alti”. E poi l’affondo: “In Italia si continua a dire che dovremmo fare più figli, ma non si fa abbastanza per conciliare maternità e lavoro. E solo con l’indipendenza economica le donne possono difendersi dai soprusi e dalle violenze”. Dopo la prima parte, che ha visto esibirsi tra gli altri Malika Ayane, ex-Otago, Motta, Piotta, Leo Gassmann, il concerto è ripreso con l’immancabile Bella Ciao in versione Dance. Per lasciare poi spazio a Negramaro, Rosa Linn, Rose Villain, La Rappresentante di Lista, Achille Lauro. Tra i più attesi Geolier e Ultimo.

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Cronache

Auto in fiamme, muore una donna

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Tragico pomeriggio a Vado Ligure, in provincia di Savona, dove una donna è morta in circostanze misteriose a causa dell’incendio di un’auto vicino a un distributore di benzina lungo la via Aurelia. Gli eventi hanno destato preoccupazione e confusione nella comunità locale, poiché la dinamica di quanto accaduto rimane ancora avvolta nell’ombra.

Al momento, non è stata fornita alcuna chiarezza sulla natura dell’incidente. Le autorità locali stanno conducendo un’indagine approfondita per determinare se si sia trattato di un gesto deliberato o di un tragico incidente. Ciò che è certo è che la donna è stata trovata senza vita al di fuori del veicolo incendiato, a pochi passi dal distributore di benzina. La sua identità non è stata resa nota pubblicamente, in attesa di informare i familiari più stretti.

L’incidente ha richiamato prontamente l’intervento di diverse squadre di soccorso. I vigili del fuoco hanno lavorato incessantemente per domare le fiamme, mentre l’automedica del 118 ha tentato di prestare soccorso alla vittima. I carabinieri e i membri della Croce Rossa di Savona si sono mobilitati per garantire il controllo della situazione e fornire supporto alle indagini in corso.

 

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