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Nuove ombre su Placido Domingo: legato a rete schiave del sesso

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 Quattro mesi dopo essere tornato a calcare, applauditissimo, il prestigioso palcoscenico del Teatro Colon di Buenos Aires, il tenore spagnolo Placido Domingo e’ tornato ad agitare la cronaca argentina e internazionale, non per una nuova performance canora, ma per il sospetto di una sua complicita’ con una organizzazione dedita a illeciti traffici sessuali. Il fatto e’ che la settimana scorsa, su disposizione del giudice federale Ariel Lijo, la polizia ha fatto decine di perquisizioni nella capitale argentina nelle sedi di una piu’ che sospetta Scuola di Yoga di Buenos Aires e nelle case dei suoi membri, arrestando 19 persone, sequestrando beni mobili e immobili, ed entrando in possesso di numerose intercettazioni telefoniche, in una delle quali risulterebbe inequivocabilmente la voce del tenore spagnolo. Gli inquirenti hanno confermato ufficialmente l’esistenza delle intercettazioni che si riferiscono a Domingo, anche se hanno assicurato che per il momento l’artista non e’ accusato di nulla. Bisogna ricordare che appena due anni fa fece il giro del mondo la notizia di un folto gruppo di donne statunitensi che avevano accusato l’81/enne tenore di abusi sessuali. La vicenda fu da lui parzialmente confermata, ma l’impatto sui media lo costrinse comunque a chiedere scusa, a interrompere una collaborazione con la New York’s Metropolitan Opera e a dimettersi dalla direzione dell’Opera di Los Angeles. Ora le intercettazioni non datate di cui dispone la giustizia argentina hanno riacceso su di lui i riflettori. Alcuni estratti di esse sono stati trasmessi da radio e tv. In uno si sente un uomo, presumibilmente proprio Domingo, parlare con una donna di nome Mendy al fine di organizzare con lei a New York un incontro sessuale. In un altro documento sonoro la stessa Mendy comunica al capo della Scuola di Yoga di Buenos Aires, Juan Percowicz, di essere riuscita finalmente a “confermare i piani” con “quell’uomo”, che lei chiama ‘Placido’. L’organizzazione guidata da Percowicz, 84 anni, che e’ fra le persone arrestate, e’ attiva da oltre 30 anni e gia’ fra il 1993 e il 1994, ebbe gravi problemi con la giustizia che l’aveva accusata di essere null’altro che una setta criminale a sfondo sessuale specializzata in clientela Vip. In quel momento il giudice Mariano Berge’s sostenne che con la copertura di argomentazioni pseudo filosofiche (teoria della trascendenza cosmica), e attraverso l’attivita’ dello yoga, si reclutavano in realta’ ragazze che venivano trasformate in ‘schiave del sesso’, impegnate in incontri hard per raccogliere denaro a beneficio dell’organizzazione. Berge’s spiego’ anche che l’attivita’ illecita si svolgeva e giustificava sotto la copertura di una teoria del ‘geishato’ con cui si asseriva il dovere di ”dimostrare amore per la gente”. Per partecipare agli incontri si dovevano pagare 100 pesos (all’epoca 170.000 lire). Percovich respinse queste accuse affermando di essere solo un discepolo della ”Scuola del Quarto cammino” fondata dal russo Georghi Ivanovic Gurdjeff e fu ascoltato dal giudice di appello che assolse lui e i suoi collaboratori. Oggi quelle accuse tornano pero’ d’attualita’, coinvolgendo anche personalita’ di grido, come e’ il caso di Placido Domingo. Il giudice Lijo ritiene che l’organizzazione abbia reclutato persone almeno dal 2004, costruendo nel tempo ” una struttura gerarchica e piramidale a cui partecipavano circa 179 studenti, distribuiti tra le sue varie sedi di Buenos Aires, Las Vegas, Chicago e New York.

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Esteri

Algeria, uomo rapito da un vicino di casa ritrovato dopo 30 anni

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Le autorità giudiziarie di Djelfa, 300 km a sud di Algeri, capitale dell’Algeria, hanno arrestato oggi un uomo accusato di aver sequestrato per circa trent’anni un vicino di casa, trovato ieri sera sano e salvo, seppure in stato di grave abbandono, in una buca coperta di fieno in un allevamento di pecore. Lo riferisce il tribunale di Djelfa in una nota. La Procura ha ricevuto due giorni fa, il 12 maggio 2024, tramite la divisione regionale della gendarmeria nazionale di El Guedid, una denuncia contro uno sconosciuto secondo cui il fratello del denunciante, Omar Ben Amrane, scomparso da circa 30 anni, si trovava nella casa di un loro vicino, all’interno di un recinto per le pecore”.

https://x.com/Belhassine_Bey/status/1790483411179601969

“In seguito a questa segnalazione, il pubblico ministero del tribunale di Idrissia (provincia di Djelfa) ha ordinato alla gendarmeria nazionale di aprire un’indagine approfondita e gli ufficiali di giustizia si sono recati nella casa in questione. La persona scomparsa (B.A.) è stata ritrovata e il sospetto, di 61 anni, proprietario della casa, è stato arrestato”, aggiunge la nota. “La Procura ha ordinato un trattamento medico e psicologico per la vittima e il sospetto sarà portato davanti alla Procura non appena l’indagine sarà completata”, ha precisato il tribunale.

La nota conclude sottolineando che “l’autore di questo efferato crimine sarà perseguito con tutta la severità richiesta dalle leggi della Repubblica”. Sui social algerini è diventato virale il video del ritrovamento dell’uomo, ritrovato in uno stato pietoso, con abiti trasandati e una lunga barba. Secondo quanto riportato dai media locali algerini, la famiglia della vittima riteneva in precedenza che fosse stata rapita e uccisa da gruppi terroristici islamici armati attivi in Algeria negli anni ’90, quando aveva solo 16 anni.

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Esteri

Zelensky cancella visita a Madrid prevista per venerdì

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha annullato la visita che avrebbe effettuato a Madrid venerdì prossimo, secondo fonti della Casa del Re, dopo che oggi aveva annunciato l’incontro che si sarebbe svolto incontro con Filippo VI e il successivo pranzo al Palazzo Reale. Lo scrive l’agenzia spagnola Efe. Il Palazzo della Zarzuela non ha spiegato i motivi della cancellazione della visita, che sarebbe stata la prima visita bilaterale di Zelensky in Spagna e nella quale avrebbe dovuto incontrare il premier Pedro Sánchez e firmare un accordo sulla sicurezza.

Il viaggio di Zelensky avrebbe incluso il Portogallo, tappa anche questa destinata a saltare stando a Rtp, la televisione pubblica portoghese, che – senza specificare le sue fonti – indica come motivo dell’annullata visita “l’aggravarsi della situazione in Ucraina”, si legge nella homepage della Rtp.

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Economia

Brasile: il governo Lula licenzia il capo di Petrobras

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Il governo del leader brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha licenziato il presidente del colosso petrolifero statale Petrobras, Jean Paul Prates, dopo una disputa tra la società e l’esecutivo sul pagamento dei dividendi. “Prates è stato licenziato”, ha detto un portavoce presidenziale. Da parte sua, Petrobras ha indicato in un comunicato stampa che Prates ha chiesto una riunione del consiglio di amministrazione.

Il 25 aprile gli azionisti di Petrobras hanno approvato il pagamento di 22 miliardi di reais (4 miliardi di euro) di dividendi straordinari per l’esercizio 2023, durante il quale il gruppo ha realizzato il secondo utile netto più grande della sua storia, e il collocamento di altri 22 miliardi in un fondo destinato a garantire il pagamento dei dividendi futuri. Inizialmente il cda di Petrobras, controllata dallo Stato brasiliano, aveva deciso di non pagare alcun dividendo. Questo annuncio, avvenuto il 7 marzo, ha causato il crollo del prezzo delle azioni Petrobras in borsa ed è stato considerato dagli analisti come il risultato di un’ingerenza del governo negli affari della società, una possibilità che preoccupa i mercati dall’avvento al potere del presidente di sinistra Lula all’inizio del 2023.

Lula ha ripetutamente accusato i dirigenti di Petrobras di pensare solo a soddisfare gli azionisti del gruppo, a scapito dei consumatori. Poco più della metà del capitale di Petrobras è detenuto dallo Stato brasiliano, mentre il resto appartiene ad azionisti privati. Jean Paul Prates, ex senatore del Partito dei lavoratori di Lula, è stato nominato capo di Petrobras nel gennaio 2023, poco dopo l’insediamento del presidente, al quale era noto per essere vicino. Il gruppo ha già sperimentato turbolenze durante il mandato quadriennale del presidente di estrema destra Jair Bolsonaro (2019-2022). Quattro presidenti si erano succeduti alla guida dell’azienda, a causa dei violenti disaccordi sulla politica dei prezzi della Petrobras. In 68 anni di esistenza, Petrobras ha conosciuto un susseguirsi di presidenti: 39 precisamente, con una longevità media inferiore ai due anni. Lula ha posto fine al processo di privatizzazione avviato dal governo Bolsonaro. Il governo brasiliano non ha menzionato il nome di un sostituto di Prates. I media brasiliani scommettono su Magda Chambriard, ex capo dell’Agenzia nazionale del petrolio, un’organizzazione responsabile della regolamentazione dell’industria petrolifera brasiliana.

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