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Capri, relax per la famiglia Mertens con Anguissa, Osimhen, Tuanzebe

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Qualche ora di relax a Capri dopo la vittoria sul Sassuolo ma anche dopo le tensioni del dopo Empoli, tensioni scaturite con i fischi del “Maradona” , l’amarezza di Mertens e dei compagni per aver perso uno scudetto possibile e le urticanti risposte di Spalletti. Così Mertens e Kat con il piccolo Ciro Romeo hanno raggiunto l’isola ed incontrato il loro amico Nino Verginiello, papà del piccolo Dries… chiamato così in onore del calciatore. ‘Ciro’ senior ha giocato con i bimbi di Nino ai quali è affezionato tanto che è il padrino del piccolo Dries.

A Capri non c’era solo la famiglia Mertens ma anche un nutrito gruppo di colleghi, pure loro al ristorante Verginiello: Anguissa, Osimhen e Tuanzebe hanno potuto gustare anche i piaceri culinari capresi come un pesce all’acqua pazza o uno spaghetto alle vongole o con il pomodorino fresco. Solo dieta mediterranea che fa bene al palato ed è salutare.

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Economia

Nuovo record di occupati, aumentano i contratti stabili

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Il lavoro cresce ancora. A marzo il tasso di occupazione raggiunge il 62,1% e segna un nuovo record: sono 23 milioni 849mila le persone con un posto in Italia. Aumentano soprattutto i dipendenti a tempo inderminato e risalgono anche gli autonomi. Allo stesso tempo scende la disoccupazione, che tocca il 7,2%. I dati dell’Istat confermano un trend positivo per il mercato del lavoro, salutati con soddisfazione da governo e maggioranza, che rivendicano le politiche messe in campo e “lo stop all’assistenzialismo”.

E proprio sul lavoro sono in arrivo nuovi incentivi rivolti in particolare a giovani, donne e Sud: i bonus, che prevedono lo sgravio contributivo del 100% per due anni, partiranno per le assunzioni a tempo indeterminato fatte dall’1 settembre 2024 al 31 dicembre 2025. Queste misure valgono 2,8 miliardi, sottolinea la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone. L’obiettivo, rimarca, è quello di promuovere “lavoro buono e di qualità” e di migliorare ulteriormente: “Siamo incoraggiati” dai risultati, ma “non ci accontentiamo”, assicura, “e continueremo con le politiche attive” per il lavoro. Gli ultimi dati Istat indicano a marzo una crescita di 70mila occupati rispetto a febbraio.

E rispetto a marzo 2023 il numero è superiore di 425mila unità: risultato dell’incremento di 559mila dipendenti permanenti e di 46mila autonomi, a fronte della diminuzione di 180mila dipendenti a termine. Nel complesso i lavoratori dipendenti raggiungono i 18 milioni 793mila, gli autonomi quota 5 milioni 56mila. Positivo anche il primo trimestre 2024: nel confronto con il quarto trimestre 2023, si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,2%, per un totale di 56mila occupati. Tornando ai dati di marzo, l’aumento dell’occupazione risulta trasversale: coinvolge sia gli uomini sia le donne e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa.

Ma sebbene si registri un maggior numero di lavoratrici (sono oltre 10 milioni) la strada da fare resta ancora tanta: a marzo il tasso di occupazione per le donne sale al 53% e per gli uomini al 71,1%, ai livelli massimi. Ma la forbice rimane ampia e il livello distante dalla media europea. Il mercato del lavoro italiano “continua a mostrare innegabili segnali di vivacità”, commenta l’Ufficio studi di Confcommercio, sostenendo che l’attuale fase espansiva è importante “sia per valori assoluti sia per velocità”: da gennaio del 2021 le persone occupate sono aumentate di oltre 1,7 milioni. Ma segnalando anche “le criticità” che riguardano proprio la partecipazione delle donne e i lavoratori autonomi che “al di là di episodici miglioramenti, stentano a ritrovare un sicuro percorso di sviluppo”. Tra i sindacati la Cisl sottolinea positivamente la crescita dell’occupazione e le ultime misure approvate dal governo, alla vigilia del primo maggio, per favorire le assunzioni ma rimarca la necessità di intervenire maggiormente sul lavoro di donne e giovani con “incentivi più mirati”.

Il problema “assai più del lavoro precario – rimarca -, è che spesso giovani e donne neppure cercano lavoro”. A marzo scende anche il tasso di disoccupazione giovanile che arriva al 20,1%; mentre in generale il tasso di inattività resta stabile al 33%. E’ sui giovani che “rimane una nota di preoccupazione in un quadro in generale positivo” e “incoraggiante”, commenta l’Ugl, che chiede per questo di continuare a investire sulle politiche attive e sulla formazione. Tutti i sindacati insistono sulla sicurezza: un nuovo tavolo al ministero del Lavoro è fissato per martedì 7 maggio.

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Esteri

Un gruppo di turisti italiani bloccati in Yemen, in vacanza in zona di guerra

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E’ un’area del mondo “fortemente sconsigliata” dalla Farnesina. Ma i tour operator organizzano comunque viaggi al largo dello Yemen. “Noi ci siamo fidati e ora siamo bloccati da una settimana” racconta un 40enne bresciano che è tra i 15 italiani fermi sull’isola di Socotra. Il gruppo – composto da milanesi, bergamaschi un riminese e alcuni veneti – era partito da Abu Dhabi il 23 aprile con l’unico volo settimanale che porta all’isola ma, a causa della guerra civile in atto ormai da anni, non sa più come fare rientro. Alla situazione complessa dal punto di vista geopolitico si è aggiunto il maltempo. “Non condizioni estreme, ma ufficialmente ci è stato detto che non si vola per il meteo. Non ci danno molte notizie, non sappiamo nulla” ammettono gli italiani che riconoscono anche di aver effettuato una scelta azzardata.

“Ma va detto che sono i tour operator, anche italiani che organizzano i viaggi. L’aereo che ci ha portati qui era pieno e oggi sull’isola ci sono una novantina di turisti” racconta il bresciano. “Stiamo bene, ma l’attesa è snervante. Dovevano tornare martedì. Ora non sappiamo quando ripartiremo” aggiunge. In merito all’isola di Socotra il Ministero degli Esteri sul suo sito “Viaggiare sicuri” ricorda che “è assolutamente sconsigliato recarsi nell’attuale situazione” e addirittura l’Ambasciata d’Italia a Sana’a ha sospeso le proprie attività fino a nuovo avviso. Sulla vicenda dei nostri connazionali si sta già muovendo la Farnesina.

Sulla vicenda è intervenuto anche il governatore del Veneto, Luca Zaia: “Ricevuta la notizia da uno dei nostri concittadini veneti ho contattato il Ministero degli Esteri, dal quale ho ricevuto la rassicurazione che sono state attivate le procedure del caso. E’ auspicabile che il volo di rientro possa essere attivato tra qualche giorno”, ha detto sottolineando che rimarrà in contatto con la Farnesina per seguire l’evolversi della situazione.

“Ho sentito più volte la Farnesina nell’arco della giornata dopo aver parlato telefonicamente anche con alcuni dei quindici turisti italiani bloccati nell’isola di Socotra”, conferma il deputato bresciano di Fratelli d’Italia Giangiacomo Calovini, componente della Commissione Esteri della Camera. “Non c’è nessun immediato pericolo e questa è la cosa importante. L’auspicio è che possano rientrare quanto prima a casa, ma non si può non sottolineare che le indicazioni di Viaggiare Sicuri sconsigliavano fortemente ogni tipo di viaggio nello Yemen. Ciò detto, è comunque doveroso ringraziare il ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale, che si è subito attivato per prestare assistenza ai nostri connazionali” conclude.

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Esteri

Nodo Samp/T a Kiev. La Lega, si parli di negoziati

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La guerra in Ucraina si fa largo in Italia fra i temi da campagna elettorale per le Europee, mentre il conflitto entra in una fase potenzialmente decisiva. Di fronte alle notizie di un nuovo imminente pacchetto di aiuti militari destinati a Kiev, la Lega ribadisce che “è giusto sostenere la resistenza ucraina” ma “preoccupa molto il fatto che si senta parlare solo di armi e che non ci siano iniziative diplomatiche che prevedano l’ipotesi di negoziati”. Il distinguo leghista, pronunciato dal capogruppo al Senato Massimiliano Romeo, non è inedito e al momento non sembra provocare fibrillazioni nella maggioranza. Una prova, però, si potrebbe avere martedì alla Camera, quando – dopo la discussione generale al via il giorno prima – si voteranno le risoluzioni sulla Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso. Secondo fonti parlamentari la risoluzione di maggioranza si annuncia “soft”, per impegnare il governo a proseguire le missioni nei termini illustrati nella Relazione.

Il governo l’ha presentata al Parlamento a fine febbraio e, fra l’altro, sottolinea che sul conflitto in Ucraina “non sembrano ad oggi maturare ancora le condizioni per una via d’uscita negoziale”. La speranza è che maturino entro la conferenza di pace ad alto livello che la Svizzera sta organizzando per il 15-16 giugno (dal 12 al 15 c’è il G7 in Puglia), con il sostegno italiano, come ha assicurato Giorgia Meloni alla presidente della Confederazione elvetica Viola Amherd, ricevuta a Palazzo Chigi. Intanto l’esecutivo ha prorogato fino a fine 2024 l’impegno nella Eumam Ucraina, la missione di assistenza militare a sostegno di Kiev (oltre 10 milioni di euro il fabbisogno finanziario), e starebbe definendo il nono pacchetto di armi. Questa fornitura rappresenterebbe “un salto di qualità”, secondo fonti di maggioranza.

Vi potrebbe rientrare – ma non arrivano conferme dal governo, che presenterà al Copasir il pacchetto, come sempre coperto da segreto – il Samp/T, il sistema di difesa aerea e antimissile a medio-lungo raggio che il 27 gennaio 2023 i ministri della Difesa di Italia e Francia avevano annunciato di donare all’esercito di Volodymyr Zelensky. “Il governo si sbrighi, non c’è tempo da perdere, la resistenza ucraina contro Putin ha bisogno dei sistemi di difesa che gli alleati possono e devono provvedere con urgenza – sostiene il senatore dem Filippo Sensi -. Samp/T subito, nuovo invio ora”. Ma anche nel Pd si registrano disallineamenti, ad esempio da parte di Cecilia Strada (“Avessi dovuto votare” sull’invio di armi “avrei votato contro”) e Marco Tarquinio. Al punto che Roberto Vannacci, il generale candidato con la Lega, al Foglio ha spiegato di “non precludere alcuna collaborazione” con l’ex direttore di Avvenire, su questo tema.

“La linea del Pd è chiara e non cambia – ha puntualizzato Lorenzo Guerini, esponente dell’ala riformista del partito -: sosteniamo l’Ucraina in tutte le forme possibili, anche con l’invio di armi, come ha detto pubblicamente la Schlein”. Sui vari fronti ucraini la guerra intanto continua con lo spettro che la Russia possa usare armi proibite. L’avanzata delle forze di Mosca preoccupa gli alleati di Kiev, tanto che più volte Emmanuel Macron non ha escluso la possibilità di inviare truppe occidentali. Una soluzione che non trova sponde a Roma. “Quando Macron parla di andare a combattere fuori dai confini europei io non sono d’accordo – ha ribadito Matteo Salvini durante le tappe piemontesi del suo tour elettorale -. Voglio parlare di scuola, università, agricoltura. Sono questi i treni che ci interessano e sui quali vogliamo impegnarci. Macron spaventa quando parla di queste cose. Non manderemo mai i nostri figli a fare guerre fuori dai confini europei che non siano le nostre”. La posizione del governo è esplicitata da Antonio Tajani. “Abbiamo sempre detto che noi non siamo in guerra con la Russia e quindi – ha chiarito il ministro degli Esteri – non manderemo soldati italiani a combattere in Ucraina”.

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