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Esteri

Bagno di sangue in Ucraina ma la Russia evoca la tregua

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Un bagno di sangue. Da Kharkiv a Mariupol, dopo una settimana di guerra l’Ucraina e’ sepolta da un tappeto di bombe. Le citta’ strategiche alle porte dei territori controllati dalla Russia sono assediate, la resistenza allo stremo. E a Kherson, ai confini della Crimea che Mosca si era gia’ presa nel 2014, sembra aver definitivamente ceduto. Mentre Kiev resta nel mirino dei missili. Oltre duemila civili uccisi, centinaia di migliaia di sfollati, le scorte di acqua e viveri sempre piu’ scarse: un Paese in ginocchio, ma che non smette di resistere. “Non accetteremo ultimatum”, ha promesso il governo di Volodymyr Zelensky, inviando la sua delegazione al secondo round di colloqui nella foresta al confine con Polonia e Bielorussia, dove e’ attesa nella mattina di giovedi’. A dare qualche speranza sono le parole del capo negoziatore di Mosca, Vladimir Medinsky, che ha detto di aspettarsi un confronto sulle proposte russe “legate a un cessate il fuoco immediato”. Un’apertura che forse non a caso e’ giunta mentre la Difesa di Mosca forniva un primo bilancio delle perdite tra i suoi soldati, con 498 uccisi e 1.597 feriti: cifre che d’un colpo oscurano giorni di propaganda sul successo dell’operazione militare, anche se per gli Usa sarebbero quattro volte tanto e per Kiev circa cinquemila. Sul terreno pero’ l’offensiva non da’ tregua. A Kharkiv, la seconda citta’ ucraina, nel nord-est vicino al confine, i bombardamenti stanno infliggendo pesanti perdite tra la popolazione civile, mentre intensi combattimenti proseguono per le strade. Il sindaco, Igor Terekhov, ha parlato di una situazione “molto pericolosa”, i raid sono “costanti”, con missili da crociera sparati contro aree residenziali. I russi hanno messo in moto “tutte le forze immaginabili e un numero colossale di carri armati si sta avvicinando”, ha raccontato, promettendo pero’ che “Kharkiv reggera’ e oggi e’ unita come mai prima d’ora”. Almeno 21 persone sono morte e altre 112 sono rimaste ferite nei cannoneggiamenti di ieri, ha riferito ancora il sindaco, mentre col favore della notte sono atterrati i para’ russi. Sotto attacco e’ finito anche un ospedale. Ma anche “il nemico russo ha subito perdite significative”, ha rivendicato il governatore Oleg Synegubov. A sud, lungo la fascia contesa e strategica che va dal mar Nero al mar d’Azov, i militari russi affermano di aver conquistato Kherson, dove erano entrati ieri sera. Le forze separatiste filo-russe di Donetsk hanno circondato anche la citta’ portuale Mariupol, dove non c’e’ piu’ acqua, usando artiglieria e lanciarazzi, anche tattici e aerei. Secondo gli Usa, sono state impiegati anche “armamenti eccezionalmente letali”, comprese bombe a grappolo e termobariche. “Le forze di occupazione della Federazione russa hanno fatto di tutto per bloccare l’uscita dei civili dalla citta’, intrappolando mezzo milione di persone”, ha affermato il sindaco Vadym Boichenko. Sono i centri cruciali per saldare il Donbass e la Crimea. Dove secondo il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, “la Nato avrebbe collocato le sue basi militari”, se non fosse stata annessa alla Russia. Anche Kiev resta sotto assedio. Esplosioni hanno fatto tremare la capitale ancora in serata, mentre le autorita’ parlano di centinaia di snodi di trasporto, edifici residenziali, ospedali e asili distrutti. I russi, ha detto Zelensky in un drammatico discorso in diretta tv, stanno cercando di “cancellare l’Ucraina, il Paese, la sua storia”. Mentre il mondo insiste sulle sanzioni, nella sua riunione straordinaria l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione di condanna dell’invasione russa dell’Ucraina, con 141 Paesi che hanno votato a favore, cinque contrari e 35 astenuti. Ma la risposta militare della Nato esclude al momento l’ipotesi di una no-fly zone, richiesta da Kiev, che rischierebbe di scatenare lo scontro diretto con la Russia. Il pericolo di incidenti appare tuttavia dietro l’angolo: stasera quattro caccia russi hanno violato lo spazio aereo svedese vicino all’isola di Gotland. “Se dovesse scoppiare – ha avvertito Lavrov – una Terza guerra mondiale sarebbe nucleare e devastante”.

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Cronache

Le gang criminali in Svezia seducono la polizia e s’infiltrano

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Un’inchiesta giornalistica del quotidiano svedese Dagens Nyheter ha portato alla luce numerosi casi in cui agenti di polizia avrebbero divulgato informazioni sensibili a membri di gang criminali. Alcuni di questi agenti avrebbero agito sotto pressioni da parenti, mentre altri avrebbero avuto rapporti intimi con individui legati alla criminalità organizzata.

Il giornale ha reso pubblici estratti di lettere d’amore inviate da una poliziotta a un membro della nota gang Foxtrot: “Sono al lavoro. Quante ore del mio tempo lavorativo ho dedicato a te? Se solo la gente sapesse”, riporta una delle lettere citate. In un altro caso, la capo squadra ‘Camilla’, specializzata in criminalità organizzata, è stata licenziata dopo essere stata sorpresa uscire da una stanza d’albergo con un membro di una gang al tempo imputato per riciclaggio: “Ci siamo accorti che qualcosa non andava”, ha dichiarato l’ex capo di Camilla al quotidiano. “Abbiamo notato un cambiamento di comportamento nei criminali che stavamo monitorando. Come se sapessero. Questo è successo più volte.

“Molti dei suoi colleghi sono rimasti scioccati dall’improvviso licenziamento di Camilla, avvenuto senza alcuna spiegazione a causa della segretezza. Lo scoop giornalistico rivela che dal 2018 è stato presentato un totale di 514 denunce per presunte divulgazioni di informazioni, ma che non tutte hanno portato a sentenze e in diversi casi non si è riusciti a individuare la fonte della fuga d’informazioni. Durante questo periodo, 30 agenti di polizia sono stati giudicati un “rischio per la sicurezza” e sono stati licenziati o invitati a lasciare il loro incarico. Le informazioni divulgate comprendono dettagli su gang rivali, metodi investigativi e dettagli privati di agenti di polizia, nonché avvertimenti di arresto e perquisizioni. Dopo la rivelazione, il Ministro della Giustizia, Gunnar Strömmer, ha convocato una riunione con i vertici della polizia: “Si tratta di un fatto molto grave” ha dichiarato a Dagens Nyheter “La divulgazione di informazioni sensibili ai criminali è un reato e può avere conseguenze molto dannose per il lavoro condotto dalle forze di polizia. A lungo termine, rischia di minare la fiducia nel sistema di giustizia e ledere la democrazia”, ha concluso il Ministro.

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Esteri

‘Da banche Occidente in Russia 800 mln euro in tasse a Cremlino’

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Le maggiori banche occidentali che sono rimaste in Russia hanno pagato lo scorso anno più di 800 milioni di euro in tasse al Cremlino, una cifra quattro volte superiore ai livelli pre-guerra. Lo riporta il Financial Times sottolineando che le imposte pagate, pari allo 0,4% delle entrate russe non legate all’energia per il 2024, sono un esempio di come le aziende straniere che restano nel Paese aiutano il Cremlino a mantenere la stabilità finanziaria nonostante le sanzioni. Secondo quanto riportato dal quotidiano, “le maggiori sette banche europee per asset in Russia – Raiffeisen Bank International, Unicredit, Ing, Commerzbank, Deutsche Bank, OTP e Intesa Sanpaolo – hanno riportato profitti totali per oltre tre miliardi di euro nel 2023. Questi profitti sono stati tre volte maggiori rispetto al 2021 e in parte generati dai fondi che le banche non possono ritirare dal Paese”.

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Esteri

Sindaco Istanbul Ekrem Imamoglu contro Erdogan: Hamas è un gruppo terroristico

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Il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, il principale rivale del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, definisce Hamas “un gruppo terroristico” e afferma che la Turchia è stata “profondamente rattristata” dal massacro del 7 ottobre. Intervistato dalla Cnn, il primo cittadino della metropoli turca spiega che “qualsiasi struttura organizzata che compie atti terroristici e uccide persone in massa è da noi considerata un’organizzazione terroristica”, aggiungendo però che crimini simili stanno colpendo i palestinesi e invita Israele a porre fine alla sua guerra contro Hamas.

Il governo turco di Erdogan sostiene apertamente Hamas, ha duramente criticato l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza e ha chiesto un cessate il fuoco immediato. Il leader turco ha paragonato le tattiche del primo ministro Benyamin Netanyahu a quelle di Adolf Hitler e ha definito Israele uno “stato terrorista” a causa della sua offensiva contro Hamas a Gaza.

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